Alfred Russel Wallace e la teoria dell’evoluzione


Nel bicentenario della nascita di Charles Darwin, che quest’anno sarà celebrato in tutto il mondo per la sua teoria dell’evoluzione per selezione naturale (ancora avversata da molti), voglio ricordare il lavoro, spesso non riconosciuto e non riportato nei libri di testo di scienze, di un altro grande naturalista inglese: Alfred Russel Wallace (Usk, 8-1-1823; Broadstone, 7-11-1913) che compì studi, raccolte e ricerche soprattutto in Amazzonia e nell’Arcipelago Malese.

Più giovane di Darwin, elaborò contemporaneamente e parallelamente a lui una teoria dell’evoluzione che confermava e rafforzava le ipotesi darwiniane. Mentre Darwin nacque in una famiglia borghese facoltosa, che gli consentì di viaggiare e dedicarsi agli studi delle scienze naturali, Wallace era di famiglia povera e incominciò a lavorare già a 14 anni. Nella città di Leicester fece il muratore, il maestro di scuola e l’agrimensore. Come agrimensore lavorò spesso fuori per le campagne e da qui iniziò la sua passione, prima per la botanica e poi per le scienze naturali in generale. Fu sostanzialmente un autodidatta e tra le letture che gli ispirarono riflessioni e ulteriori studi c’è il "Saggio sul principio della popolazione" di Malthus (che già aveva ispirato e condizionato il pensiero di Darwin), il diario di Darwin del suo viaggio a bordo del Beagle e "Le vestigia della storia naturale della creazione" di autore anonimo del 1844. Quest’ultimo testo contrariamente alle idee scientifiche dominanti fino ad allora, ipotizzava l’esistenza di una legge di sviluppo degli esseri viventi. Intanto il lavoro nelle campagne fa sviluppare in Wallace anche la passione per il collezionismo e inizia con i coleotteri.

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