Premio Nobel 2022 per Medicina e la Fisiologia

Quest’anno il Premio Nobel per la medicina e la fisiologia è rimasto in Svezia: è stato assegnato al biologo e genetista Svante Pääbo. Autore di diversi testi sugli ominidi e centinaia di pubblicazioni e di analisi genetiche che hanno permesso di rilavare il trasferimento di geni dalla specie Homo neanderthal alla specie Homo sapiens, dimostrando che c’è stato un incrocio tra le due specie. Le sue analisi genetiche sui fossili di ominidi gli hanno consentito di scoprire l’Homo di Denisova, una specie di ominidi vissuta tra 80.000 e 40.000 anni fa nella zona degli Urali e in altre regioni asiatiche, mentre in Europa c’era l’Homo di neanderthal. I Sapiens hanno convissuto con entrambe queste specie sostituendosi ad esse dopo aver avuto con loro sicuramente scontri per lo spazio e il cibo, ma anche incroci. Con le sue tecniche di analisi genetiche, Pääbo è considerato l’ideatore di una nuova branca della Scienza: la Paleogenomica. Il riconoscimento in parte premia anche il lavoro, spesso senza riconoscimenti, di tanti archeologie paleontologi impegnati sullo studio delle nostre origini. Tra le altre cose, Pääbo ha fondato anche la sezione di Antropologia Evolutiva del Max Planck Institute di Lipsia di cui è direttore.

Svante è anche figlio d’arte: già suo padre, il biochimico svedese Sune Karl Bergström, è stato co-vincitore del Nobel per la medicina nel 1982 per gli studi sulle prostaglandine (molecole chimiche utilizzate nei processi derivanti dalle infiammazioni). Il cognome Pääbo deriva dalla madre.

Da alcuni anni, Pääbo è anche membro internazionale dell’Accademia dei Lincei e di altre prestigiose organizzazioni scientifiche. Per chi vuole approfondire: