Progetto “World against Covid-19”

microscopio_torretta     “Il mondo contro il covid-19” è la lettera che annuncia il progetto per l’impegno europeo contro il coronavirus. La lettera è stata firmata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, dal premier Giuseppe Conte, dal presidente francese Emmanuel Macron, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dalla premier norvegese Erna Solberg.

Pubblicata ieri da La Stampa in esclusiva per l’Italia, ecco il testo: “World against Covid-19”.

     Nella lettera si fa il punto sulla situazione della pandemia, sulle conseguenze che sta avendo sulle famiglie e sull’economia in molti Paesi di diversi continenti e su quelle che potrebbe avere in zone meno attrezzate sul piano sanitario: L’Africa e il Suda del mondo. C’è un riferimento all’appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per una cooperazione internazionale alla ricerca di un vaccino contro questo virus. Si annuncia:

Il nostro obiettivo è semplice: il 4 maggio, in occasione di una conferenza dei donatori online, puntiamo a raccogliere una somma iniziale di 7,5 miliardi di euro (8 miliardi di dollari) per sopperire alla carenza globale di finanziamenti che emerge dalle stime del Global preparedness monitoring board (GPMB) e di altri.” C’è un riferimento ad altre iniziative importanti: “…  siamo lieti di unire le forze con organizzazioni esperte come la fondazione Bill e Melinda Gates e il Wellcome Trust.”

     Sulla tecnologia e la collaborazione pubblico-privato: “È questo il dovere della nostra generazione e sappiamo di potercela fare. Tecnologie sanitarie di elevata qualità e a basso costo non sono un sogno ad occhi aperti. Negli ultimi vent’anni abbiamo visto come i partenariati pubblico-privato siano riusciti a mettere a disposizione dei più poveri in tutto il mondo numerosi vaccini salvavita.” Nelle conclusioni:

Questo momento è topico per la comunità mondiale. Sostenendo insieme la scienza e la solidarietà oggi, getteremo le basi per una maggiore unità domani. Ispirandoci agli obiettivi di sviluppo sostenibile, possiamo ridefinire il potere delle comunità, della società e della collaborazione globale, per far sì che nessuno sia lasciato indietro.

Il World against Covid-19 è questo. Insieme vinceremo.”

Crediti: La Stampa.it .

Scienza e tecnologia al Salone Internazionale del libro di Torino

Salone_Libro_Torino-2019     Inaugurato oggi, dopo le polemiche di alcuni giorni sull’opportunità della presenza dello stand di un editore che si dichiara fascista e che ritiene l’antifascismo il problema dell’Italia, il Salone del libro di Torino propone molti incontri, attività e libri a carattere divulgativo, scientifico e tecnologico per gli studenti. Analizzando solo il programma dei laboratori 14+ al Bookstock village, segnalo:
Virtuale è reale? La comunicazione non ostile nella vita quotidiana online e offline dei ragazzi;
Samantha Cristoforetti, autrice di Diario di un’apprendista astronauta (La nave di Teseo) con Marco Cattaneo. La vita nello spazio raccontata da Astrosamantha che, per quasi sette mesi, è stata in orbita attorno alla Terra sulla Stazione Spaziale Internazionale;
A caccia di raggi cosmici, Strumenti per catturare le particelle che piovono dal cielo, con Attanasio Candela, a cura di INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Viviamo sotto una pioggia di particelle che ci attraversano indisturbate: i raggi cosmici. Catturare e studiare questi corpuscoli permette di conoscere meglio i fenomeni estremi dell’universo. Vedremo all’opera un vero rivelatore di raggi cosmici, il Cosmic Ray Cube, realizzato ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN;
Una nuvola indefinita di potenze future, la chimica come chiave di accesso alla realtà nel sistema periodico di Primo Levi. A cura di Fondazione per la Scuola, Centro Studi Primo Levi e Associazione Diskolé.
Attraverso un breve excursus nelle varie definizioni di “chimica” i partecipanti saranno coinvolti in una riflessione guidata sulle passioni che influenzano il corso di una vita.
Creazioni in realtà virtuale, Laboratorio di realtà virtuale e animazioni tridimensionali, con Fabrizio Alberti, a cura di Politecnico di Torino.
L’obiettivo di questo laboratorio è quello di mostrare come la realtà virtuale possa essere non solo una tecnologia per fruire di contenuti tridimensionali, ma anche uno strumento nuovo per la loro creazione. Indossato il visore, i partecipanti si troveranno immersi in un mondo virtuale per la “computer animation”, nel quale potranno dare libero sfogo alla loro creatività per realizzare in maniera interattiva incredibili animazioni in 3D.
Adrian Fartade, autore di “Su Nettuno piovono diamanti” (Rizzoli).
Un viaggio entusiasmante ai confini del Sistema solare, da Giove a Ultima Thule, in compagnia del giovane divulgatore esploso su YouTube e capace di umanizzare la scienza mostrandone il potenziale poetico e il legame con il quotidiano.

F***ing genius! Neil Armstrong e l’allunaggio, con Massimo Temporelli e Linda Raimondo in collaborazione con Compagnia di San Paolo e Storielibere.fm . Linda Raimondo, 19 anni, detta AstroLinda, si sta preparando per fare l’astronauta, ha già partecipato alle esercitazioni in Islanda organizzate come quelle degli astronauti delle missioni del 1969.
Mechthild Gläser, autrice di “Polvere d’ambra” (Giunti), con Marco Magnone e le ragazze e i ragazzi di Acchiappalibri, Asti, in collaborazione con Frankfurter Buchmesse, Goethe Institut e Bookstock Village.
Perché a volte abbiamo la percezione che il tempo passi in modo diverso? Ofelia inizia a pensarci il giorno in cui scopre di avere il raro dono di influenzare lo scorrere delle ore. Ma appena ne diventa cosciente, in tutto il mondo il tempo inizia a impazzire.
Vivi nella realtà virtuale, attività sull’uso della realtà virtuale per nuove esperienze di gioco, con Anna Osello, a cura di Politecnico di Torino. L’obiettivo di questa attività è quello di utilizzare attrezzature innovative (come ad esempio Oculus Rift, HTC Vive e Virtual Wall) per vivere esperienze di gioco divertenti e stimolanti (ricostruendo puzzle, riordinando all’interno di una libreria vecchi manoscritti) in ambienti virtuali.
RadioLab Conoscere e monitorare la radioattività ambientale
A cura di INFN, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con Michela Chiosso, Paola Benzi, Marta Ruspa, Lorenzo Visca.
Che cos’è la radioattività ambientale? Quali sono i suoi effetti? Misureremo la radioattività naturale di alcuni materiali ordinari e vedremo come monitorare con semplici dispositivi il gas radon presente negli ambienti.
Per saperne di più, per la mappa degli espositori, il programma giorno per giorno, i video, le news, eventuali prenotazioni e biglietti, vai su https://www.salonelibro.it/ .
Crediti: Salone Internazionale del Libro Torino.

Fondazione Umberto Veronesi per le Scuole

     Tra le iniziative previste dal protocollo d’intesa tra il MIUR e la Fondazione Umberto Veronesi c’è anche questo progetto didattico rivolto alle scuole e alle università di d’Italia.

     Già attiva da anni (nata nel 2003) nel campo della ricerca scientifico-sanitaria, con borse di ricerca per medici e ricercatori, e nell’educazione alla salute, la Fondazione Umberto Veronesi con il sito http://www.fuvperlascuola.it/ si rivolge direttamente al mondo della scuola, agli insegnanti e agli studenti. Il portale, con sezioni dedicate ai vari ordini scolastici (primaria, secondaria di I grado, secondaria di II grado, università), riassume nel motto “Educare alla scienza per crescere” le sue finalità. Un sito web che rappresenta un’occasione per conoscere, selezionare ed aderire a progetti pensati e sviluppati per varie fasce d’età e per consultare materiali didattici utili per il processo d’insegnamento-apprendimento, redatti da esperti della Fondazione.

    Scopi fondamentali del progetto sono: la sensibilizzazione dei giovani sulla ricerca scientifica applicata, prevalentemente in ambito biomedico, prevenzione e lotta al fumo, adozione di corretti stili di vita ed una sana e corretta alimentazione.

Tra i progetti segnalo:

La Carta di Science for Peace

Incontri Scienza e salute

I giorni della scienza

No smoking be happy

Il corpo umano una macchina perfetta; Speciale alimentazione

Progetto università

Bimbi in cucina, mamme in classe

     La carta di Science for Peace per la scuola, riprende con modifiche per il settore scolastico (e per i venticinque anni trascorsi) i contenuti della Carta di Siviglia emanata dall’Unesco nel 1989. Il sito: http://www.scienceforpeace.it/

Il portale rappresenta un altro tassello per rinforzare il settore della divulgazione scientifica e fare in modo che le ricerche e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti, in primo luogo docenti e studenti.

Credit immagine biology1: educationcareerarticles.com

Balle di Scienza a Pisa

Si tratta di una mostra ospitata al “Palazzo Blu” di Pisa, iniziata lo scorso 22 marzo e che continuerà fino al 29 giugno 2014, proposta in occasione del 450° anniversario della nascita di Galileo Galilei. “Balle di Scienza, storie di errori prima e dopo Galileo” è curata da Franco Cervelli e Vincenzo Napolano ed è promossa dall’Università di Pisa e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Red-Shift-Stars-300x184     Gli errori in campo scientifico sono stati numerosi, anche dopo la formulazione del metodo sperimentale galileiano, grazie al quale  la Scienza non viene più fondata sulla tradizione o solo sul sapere tramandato, ma su osservazioni concrete, sperimentazioni e verifiche oggettive. Nella storia rimangono solo quelle ipotesi,affermazione che poi si rivelano corrette, ma sicuramente quelle che non hanno superato le verifiche sperimentali sono state molte di più. Non sono stati pochi i casi di scienziati che, pur seguendo un metodo sperimentale, sono incorsi in errori più o meno gravi. Ma se questi errori sono stati individuati vuol dire che il “metodo scientifico”, come modo razionale di procedere nella ricerca delle leggi e dei fenomeni che regolano l’Universo, la materia e la vita, funziona. Basti pensare alla teoria della generazione spontanea della vita che è stata dura da contrastare. Nel XVII secolo lo fece efficacemente Francesco Redi con i suoi celebri esperimenti; infine nel 1864 Louis Pasteur (1822-1895) con le esperienze realizzate nel suo laboratorio parigino dimostrò in modo definitivo l’impossibilità della generazione spontanea delle attuali forme di vita.  Sicuramente anche oggi nelle diverse teorie scientifiche, nei vari modi di rappresentare le conoscenze scientifiche ci sono errori e imperfezioni, ma il tempo e la disponibilità di strumenti d’indagine sempre più sofisticati ci consentiranno di individuarli e di aggiornare o sostituire le precedenti teorie. La Scienza è per definizione un sapere perfettibile.

La mostra di Pisa racconta proprio gli errori che hanno accompagnato l’uomo nella sua continua ricerca della natura delle cose e degli esseri viventi. Anche oggi si procede per ipotesi, tentativi ed errori che non vanno demonizzati perché sono proprio questi ultimi che permettono di formulare ipotesi nuove che ci avvicinano alla verità. La scienza ha imparato a convivere con gli errori e con le incertezze.

Aleksandr_Fridman-241x300     Tante persone però, non commettono solo errori ma speculano sui dati e sulle notizie scientifiche, mentono cercando di sfruttarle con pseudoprove, per ricavarne un guadagno in termini economici e di popolarità. Penso a qualche recente fatto di cronaca italiana del settore sanitario, per anni accreditato da alcuni media e oggi oggetto di indagine della magistratura, oppure a chi da qualche decennio mette in dubbio lo sbarco sulla Luna. A diffondere notizie e comportamenti che hanno poco o nulla di scientifico contribuiscono molto i mass media e quei vastissimi settori della rete globale che non hanno alcun controllo di qualità su quello che pubblicano.

hubble-231x300     Anche alcuni grandi scienziati, oltre alle loro scoperte talvolta eccezionali, hanno commesso errori. Ad esempio Albert Einstein riteneva che l’Universo non fosse in espansione ma statico. Dopo molto tempo, e dopo aver incontrato Hubble nel 1930, dovette ammettere che le intuizioni di Aleksandr A. Fridman (1888-1925) che propose una soluzione alle equazioni di campo della relatività generale erano vere. Furono necessarie le dimostrazioni di Edwin Hubble (1889-1953) del fenomeno del redshift nel 1929, che lo condussero alla famosa legge H0=v/d (H0= costante di Hubble, v= velocità di allontanamento in km/s, d= distanza delle galassie in megaparsec) a convincere Einstein. In base alla legge di Hubble, oggi sappiamo che le galassie si stanno allontanando da noi con una velocità tanto più elevata quanto più sono distanti. Immagini dall’alto: Redshift, Fridman, Hubble.

Per saperne di più sulla mostra: Università di Pisa; Palazzo Blu; www.infn.it/comunicazione .

 

Manifesto degli scienziati per un’Europa di progresso

Galilei-300x271      Lo scorso 8 aprile, presso la sede del CNR di Roma è stato presentato,  da numerose e importanti personalità della Scienza, il “Manifesto per un’Europa di progresso”.

Dopo questi primi giorni, il Manifesto è stato firmato da circa 600 persone, ma è facile prevedere che diventeranno molte, molte di più. Durante la presentazione è stato proposto anche di organizzare una prima riunione degli scienziati europei da tenere a Pisa, quest’anno città simbolo della scienza, anche per la ricorrenza dei 450 anni della nascita del padre del metodo scientifico sperimentale, Galileo Galilei. Propongo il manifesto che ho sottoscritto ai lettori, agli amanti della Scienza, dell’Europa e della Democrazia.

Manifesto
Per un’Europa di progresso

Il mondo è in rapida trasformazione. Società ed economia della conoscenza hanno profondamente ridisegnato equilibri ritenuti consolidati. Aree geografiche depresse hanno conquistato, in tempi storicamente irrisori, potenziali enormi di sviluppo e crescita. Conoscenza, cultura e innovazione rappresentano più che mai il traino decisivo verso il futuro.

All’opposto l’Occidente, e alcuni aspetti del suo modello di sviluppo, sono entrati in una crisi profonda. L’Europa, in particolare, risulta investita da gravissimi e apparentemente irrisolubili problemi: disoccupazione, crisi del tessuto produttivo, riduzione sostanziale del welfare. A pochi anni dalla sua formale consacrazione, con la nascita ufficiale della moneta comune, l’Europa rischia di deflagrare come sogno di una comunità di cittadine e cittadini che avevano ambito ad una nuova Nazione comune: più ampia non solo geograficamente, quanto nello spazio dei diritti, dei valori e delle opportunità. Lo storico americano Walter Laqueur ha parlato della “fine del sogno europeo”.

Le responsabilità sono diverse e distribuite e investono certamente l’eccessiva timidezza nel processo di costituzione politica del soggetto europeo: la responsabilità di presentare questo orizzonte politico, culturale e sociale con le sole fattezze della severità dei “conti in ordine”. L’Europa dei mercanti e dei banchieri, della restrizione e del rigore: una sorta di gendarme che impone limiti spesso insensati, piuttosto che sostegno nell’ampliare prospettive di visuale sugli sviluppi del futuro.

Proprio a causa di ciò, assistiamo, in corrispondenza della crisi, ad un’impressionante crescita di egoismi locali, di particolarismi e di veri e propri nazionalismi.
Fenomeni spesso intenzionalmente organizzati per sfruttare malesseri veri, e reali stati di sofferenza, ma che rischiano di produrre reazioni esattamente opposte a quanto oggi servirebbe alle popolazioni d’Europa.

Come scienziate e scienziati di questo continente – consapevoli che esiste un nesso inscindibile tra scienza e democrazia – sentiamo quindi la necessità di metterci in gioco. Di ribadire che il processo di costruzione degli Stati Uniti d’Europa è la più importante opportunità che ci è concessa dalla Storia. Che società ed economia della conoscenza -essenziali per il processo di reale evoluzione civile, pacifica, economica e culturale- si alimentano di comunità coese e collaborative, di comunicazioni intense e produttive e di uno spirito critico che permei strati sempre più vasti della società.

L’unica risposta possibile alla crisi incombente è allora la costruzione dell’Europa dei popoli, di un’Europa di Progresso! Realizzata sulla base dei principi di libertà, democrazia, conoscenza e solidarietà.

Nutriamo la stessa speranza con cui Albert Einstein e Georg Friedrich Nicolai nel “Manifesto agli Europei” del 1914 richiamarono alla ragione i popoli europei contro la sventura della guerra, e con cui Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi ispirarono l’idea d’Europa nel loro “Manifesto di Ventotene” del 1943. Le stesse idee che ebbero indipendentemente fautori illustri anche in tutti i Paesi d’Europa.
Vogliamo riprendere ed estendere all’Europa lo spirito che nel 1839 portò gli scienziati italiani a organizzare la loro prima riunione e a inaugurare il Risorgimento di una nazione divisa.

Vogliamo organizzare a Pisa la “Prima riunione degli scienziati Europei” e proporvi di firmare questo appello che è il nostro “Manifesto per un’Europa di Progresso”.

Promotori (*) e Primi firmatari

Ugo AMALDI (CERN, Ginevra)
Giovanni
BACHELET (Università di Roma “La Sapienza”)
Giorgio
BELLETTINI (Università di Pisa e INFN)
Carlo
BERNARDINI (*) (Università di Roma “La Sapienza”)
Sergio
BERTOLUCCI (Direttore di ricerca, CERN, Ginevra)
Vittorio
BIDOLI (INFN, Roma)
Giovanni
BIGNAMI (Presidente Istituto Nazionale di AstroFisica – INAF)
Marcello
BUIATTI (Università di Firenze)
Cristiano
CASTELFRANCHI (Università Luiss, Uninettuno e ISTC-CNR)
Vincenzo
CAVASINNI (*) (Università di Pisa e INFN)
Remo
CESERANI (Università di Bologna e Stanford University, CA)
Emilia
CHIANCONE (Presidente Accademia dei Quaranta)
Paolo
DARIO (Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa)
Tullio
DE MAURO (Università di Roma “La Sapienza”)
Luigi
DI LELLA (CERN, Ginevra)
Rino
FALCONE (*) (CNR Roma, Direttore Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione)
Stefano
FANTONI (Presidente Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca)
Sergio
FERRARI (già vice direttore ENEA)
Ferdinando
FERRONI (Presidente Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN)
Fabiola
GIANOTTI (CERN, Ginevra)
Mariano
GIAQUINTA (Scuola Normale Superiore, Pisa)
Pietro
GRECO (*)(Giornalista e scrittore, Roma)
Angelo
GUERRAGGIO (Università Bocconi)
Fiorella
KOSTORIS (Agenzia Nazionale Valutazione Università e Ricerca)
Francesco
LENCI (*) (CNR Pisa e Pugwash Conferences for Science and World Affairs)
Giorgio
LETTA (Vice Presidente Accademia dei Quaranta)
Lucio
LUZZATTO (Istituto Toscano Tumori)
Tommaso
MACCACARO (INAF)
Lamberto
MAFFEI (Presidente Accademia dei Lincei)
Italo
MANNELLI (Scuola Normale Superiore, Pisa e accademico dei Lincei)
Giovanni
MARCHESINI (Università degli studi di Padova)
Ignazio
MARINO (Thomas Jefferson University, Sindaco di Roma)
Annibale
MOTTANA (Università di Roma 3 e accademico dei Lincei)
Paolo
NANNIPIERI (*) (Università di Firenze)
Pietro
NASTASI (*) (Università di Palermo)
Luigi
NICOLAIS (Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR)
Giorgio
PARISI (Università di Roma “La Sapienza”, accademico dei Lincei)
Maurizio
PERSICO (Università di Pisa)
Giulio
PERUZZI(*) (Università degli studi di Padova)
Caterina
PETRILLO (Università degli studi di Perugia)
Pascal
PLAZA (CNRS e Ecole Normale Supérieure, Paris)
Claudio
PUCCIANI (*) (Vice Presidente Associazione Caffè della Scienza – Livorno)
Michael
PUTSCH (CNR Genova, Direttore Istituto di Biofisica)
Carlo Alberto
REDI (Università di Pavia)
Giorgio
SALVINI (Università di Roma “La Sapienza”, già Presidente dell’Accademia dei Lincei)
Vittorio
SILVESTRINI (Presidente della Fondazione IDIS – Città della Scienza, Napoli)
Settimo
TERMINI (*) (Università di Palermo)
Glauco
TOCCHINI-VALENTINI (National Academy of Sciences, CNR-EMMA-Infrafrontier-IMPC, Monte Rotondo, Roma)
Guido
TONELLI (CERN, Ginevra e Università di Pisa)
Enric
TRILLAS (Emeritus Researcher European Centre for Soft Computing, già Presidente CSIC, Spagna)
Fiorenzo
UGOLINI (Università di Firenze)
Nicla
VASSALLO (Università di Genova)
Virginia
VOLTERRA (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione – CNR)
Elena
VOLTERRANI (*) (Provincia di Pisa e INFN)
John
WALSH (INFN)

Per aderire/Sign now

Per leggere i nomi dei firmatari/Full list of signatories

 

Nature: gli scienziati che hanno caratterizzato il 2013

     Quasi tutte le riviste periodiche italiane e straniere (almeno quelle di cui sono a conoscenza), a fine anno dedicano uno o più servizi ad una carrellata degli eventi più significativi, importanti, dell’anno trascorso. Così, ciascuna nel proprio ambito,  racconta con servizi o immagini i fatti cruciali della politica, dell’economia, della cronaca, delle religioni. A proposito di religioni, cronaca, geopolitica e cultura, sicuramente il 2013 sarà ricordato soprattutto per il Gran rifiuto del teologo Papa Ratzinger e l’elezione del gesuita Papa Bergoglio “venuto dalla fine del mondo”, con la “coabitazione” in Vaticano di due Pontefici. Quest’ultimo è stato eletto dal Time persona dell’anno. Altro evento cruciale del 2013 è stata la morte di Nelson Mandela, icona della lotta per i diritti umani e civili e della speranza per un mondo migliore.

     Anche la prestigiosa Nature da alcuni anni non si sottrae a questo impegno di fare un bilancio degli eventi e dei personaggi della scienza dell’anno. Perciò nel numero di dicembre appena trascorso è stata redatta una classifica sulle personalità scientifiche più significative del 2013.

     Tra queste, cito l’astronomo Michel Mayor, scopritore dell’esopianeta Kepler-78b, il più simile alla Terra, distante circa 400 anni luce da noi. Peccato che sia troppo vicino alla sua stella per poter ospitare forme di vita. Ha meritato un posto di rilievo anche il russo Viktor  Grokhovsky che ha chiarito il significato dell’evento spettacolare dei meteoriti sugli Urali, nei pressi di Cheljabinsk. È stato considerato il meteorite più pericoloso dal 1908 ad oggi, dopo la grande esplosione di Tunguska in Siberia. Infatti aveva una massa iniziale di molte tonnellate, prima di disgregarsi in atmosfera e generare milioni di frammenti. Un riconoscimento importante è stato attribuito al filippino Naderev Sano, capo delegazione del suo Paese alla Conferenza sul clima di Varsavia (su questo blog vedi anche Conferenza a Varsavia), durante la quale ha presentato una significativa e “toccante “ relazione sull’apocalisse generata dal tifone Haiyan (vedi Haiyan: il riscaldamento è globale). Haiyan è stato uno dei più violenti eventi tropicali mai registrati nella storia: ha provocato oltre 5.000 morti, decine di migliaia di feriti e alcune migliaia di dispersi. 

     Al primo posto della classifica di Nature si trova Feng Zhang, un biologo del MIT di Boston, per aver inventato una nuova tecnica per effettuare modifiche genetiche. Il sistema denominato Crispr/Cas, provato prima sui procarioti e poi verificato anche sugli eucarioti, consente di manipolare con precisione, facilità ed in modo economico i geni che compongono il DNA. Un posto di prestigio è stato assegnato alla ricercatrice Tania Simoncelli della American Civil Liberties Union che, dopo una battaglia legale durata quattro anni, ha messo la Suprema Corte statunitense in condizione di decidere per la “non brevettabilità dei geni umani” (vedi: I geni umani non sono brevettabili). Alcune aziende purtroppo erano pronte a brevettare i geni presenti in ciascuna delle nostre cellule. 

Per saperne di più: http://www.nature.com/nature/journal/v504/n7480/index.html

Crediti immagini: Nature e http://science.mit.edu/research/biology .

 

Science for Peace 2013

Science_for_Peace-300x179      Il progetto Science for Peace, nato nel 2009 a Milano su iniziativa di Umberto Veronesi, ha tenuto il 15 e 16 novembre scorso la quinta conferenza mondiale.

Gli obiettivi fondamentali di Science for Peace sono: la diffusione della cultura di pace e il superamento di tensioni tra gli Stati e la riduzione degli ordigni nucleari e delle spese militari a favore di maggiori investimenti nella ricerca e nello sviluppo.

La conferenza di quest’anno ha visto la partecipazione di studiosi provenienti da vari continenti ed è stata incentrata sui seguenti temi: la rinascita dei nazionalismi, il difficile percorso verso il Federalismo Europeo, un focus sulla Politica Agricola Comune, il complesso rapporto tra Scienza e Fede, la situazione europea circa le spese militari, la comparazione tra i sistemi giudiziari e carcerari in Europa. È stata un’occasione per sensibilizzare opinione pubblica e rappresentanti dei governi, soprattutto europei, sulla necessità di contrastare nazionalismi e intolleranze e puntare non sugli armamenti ma su ricerca scientifica e sviluppo, su un’Europa della Scienza. Un altro punto molto dibattuto è stato quello della politica agricola. È stata sottolineata la necessità di valorizzare l’agricoltura e i suoi prodotti, il lavoro agricolo per produrre meglio, senza inquinare e nel pieno rispetto della salute umana.

Due minuti di video sulla mission di Science for Peace: http://www.youtube.com/watch?v=TFuRSAY2h_k

Per saperne di più: http://www.scienceforpeace.it

 

“Futuri impossibili, probabili, desiderabili” al Politecnico di Torino

     Si tratta di una Conferenza Internazionale di quattro giorni, dal 28 al 31 ottobre prossimo. Parteciperanno esperti di rilievo internazionale sugli scenari futuri che possono minacciare la qualità della vita umana non solo per i prossimi decenni ma anche per i prossimi secoli.

     I titoli di alcune conferenze-dibattiti: “Crisi economica e sostenibilità: la situazione reale”; “Divaricazione tra scienza ed economia”; “Le promesse impossibili”; “La mutazione climatica in atto”; “La grande sfida delle risorse naturali”; “Le leggi della fisica e l’insostenibilità del liberismo economico”; Proiezione e dibattito sul film “Ultima chiamata”; “Dal prodotto alla scoria, andata e ritorno: la contabilità ambientale”; Sviluppo urbano e sostenibilità globale”; “Crescita e collasso delle società umane”; “Dove stiamo andando?”; “Un futuro desiderabile”; “Economia dello stato stazionario: competere o cooperare?”; “Crescita con risorse naturali esauribili?”; “Soluzioni sostenibili per un futuro desiderabile”; “Ce la possiamo fare?”.

     L’evento, merita una maggiore attenzione da parte dei media, degli amministratori pubblici e privati, degli imprenditori. In un periodo in cui, come ha detto il Prof. Giovanni Vincenzo Fracastoro del Politecnico di Torino, “I nostri migliori laureati chiedono informazioni e fanno domanda per andare in altri Paesi europei e fuori dall’Europa”1, sarebbe fortemente auspicabile cercare soluzioni per trattenerli, investendo su di loro, sulle risorse umane per fronteggiare le crisi e modificare comportamenti e modelli economici. Altri Paesi lo stanno facendo e attraggono i migliori ricercatori e laureati da altri Stati. Il Canada ad esempio, con una comunicazione del Dipartimento del ministero degli Esteri, del Commercio e dello Sviluppo, è pronto ad assumere circa duemila tra ingegneri, ricercatori e dottorati in materie scientifiche provenienti da altri Paesi, sia per la carriera universitaria sia per l’industria.

     L’Italia purtroppo non riesce a trattenere neanche le sue eccellenze. Attrarle dall’estero è quasi impensabile. Siamo destinati ad un progressivo impoverimento. Purtroppo dubito che conferenze come queste, seppure utilissime per altri scopi, possano far cambiare rotta a coloro che hanno il timone delle scelte strategiche dello Stato. Non riescono a fornire risposte concrete per l’oggi, figuriamoci programmre quelle per i problemi futuri.

(1) Dal discorso conclusivo della sessione di laurea magistrale in “Ingegneria Energetica e Nucleare” del 7-ottobre 2013.

Consulta la locandina. Per saperne di più: http://scienceandthefuture.polito.it/homer/

Immagine da: cenblog.org.

 

La Città della Scienza in fiamme

citta-della-scienza-napoli-300x160      Questa notte quattro dei cinque padiglioni della Città della Scienza di Napoli sono finiti in fumo. Era una delle più belle strutture interattive volte alla divulgazione della scienza per giovani e adulti. Veniva visitata mediamente da circa 350.000 persone all’anno. Ho avuto modo di visitarla e apprezzarla anch’io. Era composta anche da un planetario, un centro congressi, un centro di formazione e un’area espositiva per eventi artistici. Sembra si sia salvato solo il padiglione del teatro. Si trovava in un’area simbolo della rinascita di Napoli, nell’ex Italsider di Bagnoli, di fronte al mare.

L’operazione di spegnimento è stata lunga e difficile e questo fà pensare che il rogo possa aver avuto un’origine dolosa. Se così fosse, il dispiacere sarebbe ancora maggiore. Una volta le persone che si occupavano e/o scrivevano di scienza venivano perseguitate e in alcuni casi giustiziate (Giordano Bruno, il grande filosofo originario di Nola nel napoletano, docet), i loro libri messi all’indice o bruciati. Oggi i nuovi barbari distruggono anche le strutture in grado di appassionare i più giovani e indirizzarli verso lo studio scientifico.

La città della Scienza, come altre strutture museali interattive presenti in Italia e molto di più all’estero, con le sue numerose attività permetteva di andare facilmente oltre l’apprendimento meccanico e mnemonico di regole, fatti e nozioni scientifiche. Consentiva di arrivare alla concettualizzazione, alla comprensione profonda e duratura. Da oggi ci sarà una struttura di divulgazione e apprendimento scientifico in meno, soprattutto nel mezzogiorno dove queste non abbondano.

Dispiace anche apprendere sulle notizie di stampa che ci fossero numerosi materiali di legno e altre sostanze infiammabili. Ma è molto improbabile che un incendio si sviluppi autonomamente e che si propaghi velocemente in diversi capannoni. La presenza di un custode e di un sistema antincendio avrebbe dovuto evitare o quantomeno circoscrivere la distruzione. A danno si aggiunge altro danno: cosa ne sarà dei 160 dipendenti della struttura? L’attuale periodo di recessione consentirà in pochi anni  di mettere in atto iniziative di ripristino? Certamente delle attuali strutture non è recuperabile nulla. Purtroppo non ci resta che ricordarla nella sua bellezza. L’immagine proviene dal sito napolike.it . Video del disastro e di una delle mostre ospitate  nella struttura in passato.

http://www.youtube.com/watch?v=F31ygfOWr5U

http://www.youtube.com/watch?v=87hUrRUHhdY

http://www.youtube.com/watch?v=st_NPtJcsv4

 

Le settimane della Scienza

     Siamo ormai entrati nel secondo mese delle settimane della scienza. Cosa sono? Esperimenti, mostre, porte aperte, visite guidate, laboratori, spettacoli e conferenze. Dove? A Torino, soprattutto in Piazza Carlo Alberto, come per le manifestazioni di ESOF 2010. Sono ispirate dalla settimana della cultura scientifica promossa dal MIUR e vogliono portare all’attenzione dei cittadini il rapporto scienza-tecnologia-società. L’iniziativa, oltre ad avere il contributo e il patrocinio di vari Enti (Comune. Provincia, Regione, Smat, …) si svolge anche con la collaborazione di: Accademia delle Scienze di Torino, Cinemambiente, MRSN, CSI Piemonte, Circolo dei lettori, Biblioteche civiche torinesi, ScienzAttiva, ecc. Rimane importante il sostegno della Compagnia di San Paolo, che ha origine da una confraternita costituita nel lontano 1563.

Quali sono gli eventi ai quali è ancora possibile partecipare?

Ambiente a Torino

Partecipa anche tu alla Rivoluzione Digitale
15° Festival Cinemambiente
L’architettura è un Festival
Freddo… da sempre un grande amico dell’uomo
L’impianto di potabilizzazione del fiume Po
SETTIMANA DELLA MEDICINA
Quintino Sella (1827-1884)
Chimica e Luce
I Segreti del Cielo
Segni e Lamiere
Tales of a Sea Cow
Tecnologia e Produzione: modelli del passato
Porte aperte all’ARPA – facciamo crescere l’attenzione per l’ambiente
Il laboratorio di Leonardo: arte, scienza e vita di un genio
     I link permettono di avere notizie più approfondite sui vari eventi. Se invece vuoi visualizzare lo spot delle manifestazioni: http://youtu.be/3BsmLRnGEQ4

     Intanto è iniziata anche la 15a edizione del festival Cinemambiente. La prima giornata ha presentato l’anteprima del cartoon americano in 3D “Lorax – Il guardiano della foresta” sui problemi del riscaldamento globale. In totale, fino al 5 giugno, sono in programma circa 100 film. La manifestazione diretta da Gaetano Capizzi è diventata, nel suo settore,  una delle più apprezzate a livello internazionale e meriterebbe maggiore considerazione dalle Istituzioni italiane e comunitarie europee. Stasera tra gli altri ci sarà il film canadese “Surviving progress” prodotta da Martin Scorsese.

     Oltre allo spreed e alla crisi economica, dovremmo prestare più attenzione al debito che una parte dell’umanità ha accumulato col pianeta Terra nell’ultimo secolo. Un debito costituito da consumi eccessivi di combustibili fossili, spreco di risorse anche alimentari, produzione di sostanze inquinanti. Sicuramente in futuro il debito dovrà essere saldato.