Prosegue l’onda del covid-19

Il governo ha deciso di trasmettere i dati relativi alla diffusione del covid-19 non più giornalmente, ma settimanalmente. Anche per questo nella popolazione la percezione della diffusione del virus e della sua pericolosità si è affievolita. I dispositivi di prevenzione personale, mascherine e disinfettante, sono utilizzati sempre meno, anche nelle situazioni di sovraffollamento. Parlare di meno della malattia e della sua pericolosità ha tranquillizzato fin troppo la popolazione, anche quella scolastica: personale docente, ATA e studenti. Ma il virus rimane e circola più di prima, sia perché le ultime varianti sono molto contagiose sia perché la popolazione si protegge di meno e perché le stagioni autunnali e invernali che ci costringono a passare più tempo al chiuso e in spazi ravvicinati.

Negli istituti scolastici che conosco sono aumentate le assenze per malattia degli adulti e degli studenti. Anche diversi studenti hanno contratto bronchiti e polmoniti causate da questo virus e si assentano per periodi prolungati.

Sono in aumento anche i casi di ricovero nei reparti ordinari degli ospedali e quelli nella terapia intensiva, a causa del covid. I decessi settimanali causati direttamente dal covid, in Italia sono oltre cinquecento. Contrariamente alla percezione di assenza di rischio o scarso rischio da parte di molte persone, c’è ancora bisogno di molta, molta prudenza. La mascherina continuo a tenerla indossata nei luoghi affollati, negli ipermercati, sui mezzi di trasporto pubblici, nelle classi. Crediti grafico: Internazionale n. 1488 del 25-11-2022.

Condizioni meteorologiche e diffusione del Covid-19

Sappiamo che temperatura e umidità sono fattori determinanti per la diffusione delle goccioline di saliva contenenti i virus, in particolare il SARS-CoV-2. Quindi i periodi autunnali, primaverili e invernali sono decisamente più favorevoli alla diffusione di questo virus e al rischio di contagio. D’altra parte durante questi periodi si passa più tempo al chiuso rispetto all’estate.

REGOLE ANTI COVID-19

Uno studio pubblicato sulla rivista “Physics of Fluids” fornisce un’ulteriore conferma: le condizioni meteo caratterizzate da bassa temperatura ed elevata umidità favoriscono la sospensione nell’aria delle microscopiche gocce di saliva cariche di virus (se presente) emesse durante l’espirazione. Una maggiore permanenza nell’aria, soprattutto in ambiente poco arieggiato, aumenta la probabilità di contagio.

Lo studio, simulando diverse situazioni di umidità, temperatura e ventilazione ambientale, ha verificato che anche la possibilità di “sopravvivenza” del virus aumenta con basse temperature, elevata umidità e scarsa ventilazione. Nell’abstract si legge che “Quanto sopra potrebbe spiegare l’aumento dei casi di CoV in molte città affollate intorno alla metà di luglio (ad esempio, Delhi), dove i valori di alta temperatura e umidità relativa sono stati registrati un mese prima (nel mese di giugno)”.

Viene così confermato il rischio di una seconda ondata e un aggravamento della pandemia in atto, per quest’autunno e l’inverno prossimo. Purtroppo.

Mai abbassare la guardia, quindi. Le regole di prevenzione sono sempre valide e necessarie: utilizzare sempre la mascherina, anche all’aperto se si è in gruppo, mantenere il distanziamento sociale di almeno un metro e attuare la regolare pulizia ed igienizzazione delle mani! A scuola, almeno ad ogni cambio d’ora, aprire il più possibile le finestre. Crediti immagine: www.istockphoto.com .

Covid-19: Raccomandazioni del Ministero della Salute

Covid-19 virus1) Lavati spesso le mani con acqua e sapone o con gel a base alcolica
2) Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
3) Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
4) Copri bocca e naso con fazzoletti monouso quando starnutisci o tossisci. Se non hai un fazzoletto, usa la piega del gomito.
5) Non prendere farmaci antivirali né antibiotici senza la prescrizione del medico
6) Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
7) Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o se assisti persone malate
8) I prodotti made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
9) Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo Coronavirus
10) In caso di dubbi non recarti subito al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di famiglia e segui le sue indicazioni.

Per mantenersi informati correttamente: Pagina del Ministero della Salute dedicata al nuovo coronavirus.

Mappa aggiornata sulle infezioni da coronavirus COVID-19

Covid-19 map

La Johns Hopkins University School of Medicine  (Istituto universitario privato) di Baltimora nel Maryland, con un sistema informativo geografico, ha prodotto una mappa dettagliata che si aggiorna continuamente in automatico in tempo reale sulle registrazioni di nuovi contagi e decessi causati dal coronavirus COVID-19 (è il nome stabilito dall’OMS).
La mappa presenta anche tre colonne che riportano i singoli Paesi con il numero di casi infetti confermati, il numero di decessi accertati a causa del coronavirus e il numero delle persone guarite. La realizzazione è stata possibile con l’applicazione ArcGIS Data Store che semplifica la configurazione dell’archiviazione dei dati per il server di hosting utilizzato con il portale ArcGIS Enterprise. Vai alla mappa aggiornata.
Crediti immagine: gisanddata.maps.arcgis.com.

Coronavirus: emergenza in Cina, prevenzione nel mondo

2019-nCoV     Purtroppo l’emergenza coronavirus in Cina continua e continuerà per mesi. I decessi sono molte centinaia e aumentano di giorno in giorno, le persone contagiate sono qualche centinaio di migliaia ma è facile prevedere che arriveranno a qualche milione. Per fortuna la mortalità non è elevata, ma il 2-3% non è poca cosa.
Cos’è un coronavirus? È un virus a RNA che può causare malattie di gravità variabile. Erano coronavirus quelli responsabili della sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e quelli della SARS (sindrome respiratoria acuta) che pure ebbe inizio in Cina. Quello responsabile dell’attuale epidemia che ha messo in allerta tutti i Paesi del mondo e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è un nuovo ceppo indicato con la sigla 2019-nCoV oppure Novel Coronavirus o anche Coronavirus di Wuhan (figura in alto). Scoperto in Cina alla fine del 2019, è stato sequenziato genomicamente in vari Paesi ed è ancora in fase di studio per determinare le sue mutazioni (ormai almeno cinque) nelle persone colpite e arrivare alla produzione di qualche farmaco efficace e del vaccino. Purtroppo il vaccino, compresa la sua sperimentazione, richiederà non meno di un anno e nel frattempo l’emergenza, grazie alle precauzioni messe in atto in molti Paesi ma soprattutto in Cina potrebbe passare, si spera. Senza considerare le continue mutazioni del virus che potrebero rendere inefficace il vaccino preparato per una forma antecedente le numerose mutazioni.
Al momento è l’ottavo coronavirus che ha acquisito la capacità di infettare gli esseri umani. L’intera famiglia coronavirus, oltre alle malattie già citate, è in grado di provocare anche il comune raffreddore, per cui diagnosticare l’attuale malattia di Wuhan non è semplice (anche per le precauzioni da mettere in atto per proteggere il personale sanitario e gli altri pazienti) e la diagnosi viene effettuata con test specifici in pochi centri specializzati di ogni Paese.
Qual è l’origine del coronavirus 2019-nCoV? Non ci sono certezze al riguardo, solo due ipotesi prevalenti. La prima, proposta da uno studio pubblicato sul Journal of Medical Virology, ritiene che sia passato all’uomo da un serpente commercilizzato al mercato del pesce di Wuhan. Secondo altri studiosi, come altri coronavirus, anche questo sarebbe stato trasmesso all’uomo dai pipistrelli. Bisogna dire che entrambe queste specie selvatiche, serpenti e pipistrelli, in alcune regioni agricole cinesi entrano nella dieta alimentare di alcune popolazioni. Ma non mi meraviglierei se in futuro venisse accertato il passaggio all’uomo da qualche altra specie di animali selvatici.
Come è in grado di passare da uomo a uomo? Su questo passaggio si sa molto di più. Secondo i medici infettivologi impegnati sul campo e in base a quanto dichiarato da funzionari dell’OMS, il virus si trasmette “attraverso uno stretto contatto con un altro individuo, in particolare tossendo e starnutendo su qualcun altro che si trova entro un raggio tra circa 1-2 metri da quella persona”. Sono quindi le goccioline respiratorie emesse da una persona infetta con gli starnuti o la tosse che, una volta inalate da un’altra persona che si trova nelle vicinanze, permettono al 2019-nCoV di entrare nel suo organismo, per il resto solitamente ben protetto dal sua pelle, la più importante barriera fisica contro quasi tutti i microrganismi.
Non si sa invece se dal contatto con superfici infette, con le mani non opportunamente igienizzate sia possibile infettarsi. Per precauzione, contro le infezioni in generale, è importante lavarsi bene le mani col sapone o altri prodotti igienizzanti più volte al giorno. Ma questa è una regola valida da quando sono stati scoperti i microrganismi e da quando è nata la microbiologia con gli studi di Louis Pasteur. Anche sulla possibilità che il virus possa trasmettersi da persone che non presentano sintomi della malattia, i pareri degli esperti non sono concordi.
Symptoms_of_2019_novel_coronavirus     I sintomi della malattia di questo nuovo coronavirus sono simili a quelli della comune influenza: febbre, tosse secca, difficoltà respiratorie, stanchezza, ma possono arrivare alla polmonite, all’insufficienza renale e alla morte nelle persone più debilitate e avanti con gli anni. Crediti: Ministero della Salute. OMS. Immagini: wikipedia.
Per saperne di più e per la prevenzione: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus . FAQ riportate sul sito del Ministero della Salute (aggiornamento 08/02/2020):

FAQ – Infezione da coronavirus 2019-nCoV
1. Che cos’è un coronavirus?
I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
2. Che cos’è un nuovo coronavirus?
Un nuovo coronavirus (nCoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. In particolare quello denominato 2019-nCoV., non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan, Cina a dicembre 2019.
3. Il nuovo coronavirus è lo stesso della SARS?
No. Il 2019-nCoV appartiene alla stessa famiglia di virus della Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS) ma non è lo stesso virus
4. Quanto è pericoloso il nuovo virus?
Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie pre-esistenti, quali diabete e malattie cardiache.
5. Come si contrae questo coronavirus
Sono necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche di questo nuovo virus, tuttavia è stata ormai dimostrata la possibilità di trasmissione da persona a persona sia in Cina sia in altri paesi. La fonte di questo nuovo virus non è ancora nota. Pertanto, sarebbe prudente ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite.
6. I coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona?
Sì, alcuni coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
7. Il nuovo coronavirus può essere trasmesso da persona a persona?
Si, il nuovo coronavirus può essere trasmesso da persona a persona, generalmente dopo un contatto stretto con un caso infetto.
8. L’infezione da nuovo coronavirus può essere contratta da un caso che non presenta sintomi (asintomatico)?
Secondo i dati attualmente disponibili, le persone sintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus. L’OMS considera non frequente l’infezione da nuovo coronavirus prima che sviluppino sintomi.
9. Chi può contrarre l’infezione?
Le persone che vivono o che hanno viaggiato in aree infette dal nuovo coronavirus possono essere a rischio di infezione. Attualmente il nuovo coronavirus sta circolando in Cina dove è segnalato il maggior numero di casi. Negli altri paesi la maggioranza dei casi riportati ha effettuato recentemente un viaggio in Cina. Pochi altri casi si sono manifestati in coloro che hanno vissuto o lavorato a stretto contatto con persone infettate in Cina.
10. Le persone possono contrarre l’infezione da nuovo coronavirus dagli animali?
Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli esseri umani e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli esseri umani. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più coronavirus.
La fonte animale del nuovo coronavirus non è stata ancora identificata. Si ipotizza che i primi casi umani in Cina siano derivati da una fonte animale.
11. Posso contrarre l’infezione dal mio animale da compagnia?
No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla.
12. Come si diffonde il nuovo coronavirus?
Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso. È importante perciò che le persone ammalate applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche.
13. Quanto dura il periodo di incubazione?
Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.
14. Quali sono i sintomi di una persona infetta da un coronavirus?
Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
15. Qual è la differenza tra i sintomi dell’influenza, di un raffreddore comune e del nuovo coronavirus?
I sintomi sono simili e consistono in tosse, febbre, raffreddore. Sono tuttavia causati da virus differenti, pertanto, in caso di sospetto di coronavirus, è necessario effettuare esami di laboratorio per confermare la diagnosi.
16. Cosa posso fare per proteggermi?
– Mantieniti informato sulla diffusione dell’epidemia, disponibile sul sito dell’OMS e adotta le seguenti misure di protezione personale:
– lavati spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle tue mani.
– mantieni una certa distanza – almeno 1 metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata;
– evita di toccarti occhi, naso e bocca, perché le mani possono toccare superfici contaminate dal virus e potresti trasmettere il virus dalle superfici al tuo corpo;
– se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e hai viaggiato di recente in Cina o se sei stato in stretto contatto con una persona ritornata dalla Cina e affetta da malattia respiratoria segnalalo al numero gratuito istituito dal Ministero della salute 1500. – – Ricorda che esistono diverse cause di malattie respiratorie e il nuovo coronavirus può essere una di queste. Se hai sintomi lievi e non sei stato recentemente in Cina, rimani a casa fino alla risoluzione dei sintomi applicando le misure di igiene, che comprendono l’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani).
Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti.
17. Devo indossare una mascherina per proteggermi?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo coronavirus (viaggio recente in Cina e sintomi respiratori). L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene, descritte al punto 12. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte.
18. Come devo mettere e togliere la mascherina?
prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica
copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che aderisca bene al volto
evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani
quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; infatti sono maschere mono-uso
togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani.
19. In particolare, per quanto riguarda il nuovo coronavirus identificato in Cina (2019-nCoV) cosa è raccomandato rispetto ai viaggiatori?
Si raccomanda di posticipare i viaggi non necessari in aree a rischio della Cina.
Le aree a rischio della Cina sono consultabili al seguente link dell’OMS.
Se ci si reca in Cina, nelle aree a rischio, si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio.
È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori e lavare frequentemente le mani.
Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.
Al ritorno, se non si è cittadini che vivono in Italia, per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato del proprio Paese.
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale:
contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone
utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.
20. Gli operatori sanitari sono a rischio a causa di un nuovo coronavirus?
Sì, possono esserlo, poiché gli operatori sanitari entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che gli operatori sanitari applichino adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie, in particolare.
21. Esiste un vaccino per un nuovo coronavirus?
No, essendo una malattia nuova, ancora non esiste un vaccino e per realizzarne uno ad hoc i tempi possono essere anche relativamente lunghi.
22. Esiste un trattamento per un nuovo coronavirus?
Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus. Il trattamento deve essere basato sui sintomi del paziente. La terapia di supporto può essere molto efficace. Terapie specifiche sono in fase di studio.
23. Gli antibiotici possono essere utili per prevenire l’infezione da nuovo coronavirus?
No, gli antibiotici non sono efficaci contro i virus, ma funzionano solo contro le infezioni batteriche.
24. Dove si stanno verificando le infezioni da 2019-nCoV?
Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’OMS un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei
Il 9 gennaio 2020, il Centro per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (CDC) cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale ed è stata resa pubblica la sequenza genomica.
Il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della sanità ha dichiarato che questa epidemia rappresenta un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale.
La situazione epidemiologica è in costante evoluzione. L’OMS pubblica ogni giorno un aggiornamento epidemiologico.
Vedi anche link utili e informazioni nella pagina Situazione in Italia e nel mondo
25. Quali sono i rischi di propagazione in Europa?
Il rischio è considerato alto a livello globale.
La probabilità che si verifichino ulteriori casi importati in Europa è considerato medio-alta.
L’adesione a adeguate pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, in particolare nelle strutture sanitarie nei paesi UE/EEA con collegamenti diretti con le aree a rischio, fa sì che la probabilità che un caso riportato nell’UE generi casi secondari all’interno dell’UE/EEA sia bassa.
26. Che fare se si è soggiornato di recente nelle aree a rischio?
Se nelle due settimane successive al ritorno da aree a rischio si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale si consiglia di:
contattare il numero di telefonico gratuito del Ministero della Salute1500 riferendo del recente viaggio;
indossare una mascherina monouso se si è in contatto con altre persone;
utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.
27. Che fare se si è soggiornato in un ospedale in cui è stata ricoverata una persona malata?
Il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto e prolungato contatto con il paziente. I malati affetti da infezione da nuovo Coronavirus, inoltre, vengono ricoverati in ambienti separati dagli altri degenti.
28. Quali raccomandazioni dell’OMS per i Paesi?
L’OMS prevede che possano essere segnalati ulteriori casi nel mondo, pertanto incoraggia tutti i Paesi a rafforzare le misure preventive, la sorveglianza attiva, l’individuazione precoce dei casi, il loro isolamento seguendo adeguate procedure gestionali e di contenimento, e il rintraccio accurato dei contatti per prevenire l’ulteriore diffusione.
I Paesi sono incoraggiati a continuare a migliorare la loro preparazione alle emergenze sanitarie in linea con il regolamento sanitario internazionale (2005) e a condividere le informazioni sui casi e sulle misure implementate.
29. Quale dispositivo di monitoraggio è stato introdotto per questo virus a livello nazionale?
In Italia, è stata attivata una sorveglianza specifica per questo virus, a livello nazionale.
La situazione è costantemente monitorata dal Ministero, che è in continuo contatto con l’OMS, l’ECDC, la Commissione Europea e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo Portale.
In considerazione della dichiarazione di “Emergenza internazionale di salute pubblica” da parte della OMS, il 31 gennaio 2020 il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’infezione da coronavirus.
30. Quale misura sanitaria specifica per i viaggiatori è stata avviata nel nostro Paese?
Dopo la notifica dell’epidemia da parte della Cina, l’Italia ha immediatamente raccomandato di posticipare i voli non necessari verso Wuhan e, successivamente, con l’estendersi dell’epidemia, verso tutta la Cina.
La Cina ha cancellato tutti i voli da Wuhan.
Il Ministro della Salute, con propria ordinanza, il 30 gennaio, ha disposto la sospensione del traffico aereo con la Repubblica Popolare Cinese, incluse le Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. Il provvedimento si applica anche a Taiwan.
Nel caso in cui sia presente un caso sospetto di nuovo coronavirus (in base ai sintomi clinici e alle informazioni epidemiologiche), a bordo di un volo di qualsiasi provenienza, viene immediatamente adottata una procedura di emergenza che prevede il trasferimento del paziente in isolamento presso una struttura ospedaliera designata e la tracciatura dei contatti stretti.
Negli aeroporti è presente materiale informativo per i viaggiatori internazionali, in italiano, inglese e cinese.
31. Quanto tempo sopravvive il nuovo coronavirus sulle superfici?
Le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se è ancora in fase di studio. L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone.
32. È sicuro ricevere  pacchi dalla Cina o da altri paesi dove il virus è stato identificato?
Si, è sicuro. L’OMS ha dichiarato che le persone che ricevono pacchi non sono a rischio di contrarre il nuovo coronavirus, perché non è in grado di sopravvivere a lungo sulle superfici.
33. Dove posso trovare altre informazioni sul nuovo coronavirus?
Il Ministero della Salute ha realizzato un sito dedicato: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus e attivato il numero di pubblica utilità 1500.
Altre informazioni sul sito dell’Istituto superiore di sanità – Epicentro.
L’Istituto Spallanzani (INMI) rende noto un bollettino medico alle ore 12 circa di ogni giorno sui casi confermati in Italia e sui test dei contatti monitorati.

Il giuramento di Ippocrate

     Il recente episodio di cronaca nera che ha riguardato alcuni dipendenti dell’Ospedale di Saronno, un medico e un’infermiera, ma dalle indagini sembra che altri fossero a conoscenza di ciò che accadeva nel reparto di pronto soccorso durante alcuni turni di lavoro, mi induce a proporre ai lettori la versione moderna del giuramento di Ippocrate (460 – 377 a. C.). Si tratta di un giuramento che viene prestato dai medici-chirurghi e odontoiatri prima di iniziare la professione e si pensa risalga al IV secolo a. C. nell’antica Grecia.

     Un giuramento che, dalle intercettazioni pubblicate, sembra sia stato trasgredito molte volte in più parti, insieme alle leggi. I gravi episodi di cronaca riguardanti la sanità, che ormai si presentano tutti gli anni, stanno creando sconcerto nella popolazione adulta ma anche negli studenti delle scuole secondarie che solitamente non seguono assiduamente giornali, telegiornali e radiogiornali e che mi hanno chiesto di discuterne durante l’ora di Biologia.

     Ho chiarito che per adesso si parla solo di ipotesi di reato e che bisognerà attendere i vari gradi di giudizio (quanti anni?) per sapere in che misura e con quanti pazienti eventualmente è stata trasgredita la legge e, con essa, il giuramento di Ippocrate. Problemi simili, gravi negligenze o decisione consapevole di arrecare danno o morte ad altre persone, si riscontrano anche in altre categorie di lavoratori, perciò non è proprio il caso di colpevolizzare la categoria dei medici o quella degli infermieri. Però il fatto che altre persone fossero a conoscenza dei gravi episodi di malasanità e che hanno taciuto, o che l’indagine interna all’Ospedale attivata su segnalazione di altri dipendenti non ha riscontrato nulla di strano in questi decessi e nei farmaci somministrati, crea sconforto e sfiducia. Dobbiamo però essere anche fiduciosi: alcuni di quelli che hanno notato o avuto sospetti hanno segnalato gli episodi!

La versione moderna del Giuramento di Ippocrate è la seguente:

Consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo, giuro:

– di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;

– di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

– di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;

– di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;

– di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza e osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

– di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale e alle mie doti morali;

– di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria;

– di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;

– di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;

– di prestare assistenza d’urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’Autorità competente;

– di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;

– di astenermi dall’ accanimento diagnostico e terapeutico;

– di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.”

Crediti immagine: Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catania .

Video-dibattito su Ippocrate di RAI-Scuola, col mitico Luciano Onder.

 

Il Consiglio d’Europa decide sugli OGM?

     Il mese scorso, la Commissione Europea ha praticamente deciso di dare via libera alle coltivazioni di mais Ogm. Secondo la Commissione, l’assenza di nuove argomentazioni che possano bloccare le coltivazioni deve essere valutata da tutti i Paesi membri. Perciò il divieto di coltivazione di prodotti Ogm, almeno per il mais deve essere rimosso. Una proposta del 2010 dava facoltà ai singoli Stati di decidere autonomamente se coltivare o meno mais modificato geneticamente. In alcuni Paesi tra cui l’Italia ci sono state alcune coltivazioni sperimentali. Alcune regioni, in virtù dei loro poteri, hanno preso decisioni senza aspettare quelle nazionali. Il Friuli Venezia Giulia ad esempio ha vietato la semina di prodotti Ogm e gli amministratori sono decisi a chiedere all’Europa di essere una Regione libera da questi prodotti.

Ma cosa sono i prodotti Ogm? La sigla riguarda tutti quegli organismi e i loro semi il cui DNA (patrimonio genetico) è stato modificato con tecniche di ingegneria genetica. Alcuni geni quindi sono stati modificati, aggiunti o eliminati rispetto allo stesso prodotto “naturale”. Non sono ancora ben chiare e comunque non certe le ricadute che queste coltivazioni e il loro utilizzo per l’alimentazione umana o quella degli altri animali potranno avere sulla salute e sull’ambiente.

In questo semestre, la presidenza greca dell’Unione Europea ha deciso di mettere all’ordine del giorno l’annosa questione Ogm sì/no e dopodomani 3 marzo, il Consiglio dei ministri europei dell’ambiente troverà la questione sul tavolo. Ci saranno anche una parte dei risultati tecnici del gruppo di lavoro che ha approfondito l’argomento. Nei laboratori di varie parti del pianeta le sperimentazioni continuano, finanziate soprattutto da grandi gruppi multinazionali del settore agricolo e di quello farmaceutico.

Sicuramente la questione Ogm ha implicazioni scientifiche e soprattutto commerciali, considerato che negli USA queste coltivazioni sono consentite da anni. Il tipo di mais su cui ci sono orientamenti diversi sulla coltivazione è il 1507 della Pioneer, azienda statunitense leader del comparto sementiero mondiale. Probabilmente tra qualche giorno ci sarà il via libera a questa coltivazione, anche se l’Italia è uno dei dodici Paesi che finora si sono opposti. Secondo alcuni organi di stampa (vedi Avvenire) l’Europa sulla questione è divisa in tre “blocchi”: Paesi a favore (Spagna, Gran Bretagna, Finlandia, Estonia), quelli contrari (Francia, Italia, Grecia, Olanda, Lussemburgo, Romania, Malta, Irlanda), senza una posizione netta Germania, Portogallo, Repubblica Ceca e Belgio.

L’immagine: mais naturale prodotto nel mio piccolo campo.

Metodo Stamina, realtà o illusioni?

pluripotent-stem-cells-273x300     Dopo che alcune riviste scientifiche, tra cui Nature, hanno bocciato il cosiddetto “metodo Stamina”, anche il Ministero della Sanità il mese scorso ha preso una decisione netta: Stamina non ha fondamenti scientifici, il suo protocollo sperimentale non è riconosciuto valido dalla comunità medica internazionale e non ci sono prove dell’efficacia di questa “cura”.

L’attenzione mediatica italiana intorno a questo metodo è stata notevole e ancora di più lo sono state le speranze degli ammalati. Purtroppo come è già successo circa quindici anni fa per la cura “Di Bella” (un mio conoscente ne usufruì per alcuni mesi senza giovamento), rimangono ancora alcune speranze ma soprattutto le delusioni degli ammalati.

La richiesta di brevetto sul metodo Stamina venne presentata anche negli Stati Uniti nel 2010, ma l’esito fu negativo perché  non si fornivano sufficienti dettagli sulle procedure di sperimentazione.

Addirittura, quest’estate sulla rivista Nature è stato scritto di figure contraffatte allegate alla documentazione per la richiesta di brevetto. Due immagini fondamentali sarebbero state ricavate da altre pubblicazioni sull’argomento, effettuate da un gruppo di ricerca russo, guidato da Elena Schegelskaya  alcuni anni prima. Se si tratti di plagio, disattenzione o altro non sono in grado di dirlo. Resta il fatto che su questo “metodo” c’è poca chiarezza, ci sono ancora lati oscuri e perplessità della comunità scientifica nazionale e internazionale.

Le regole internazionali sulla sperimentazione di “farmaci” o sull’uso di cellule staminali devono valere per tutti. Deve esserci la possibilità di controllo sulla regolarità delle procedure seguite e sull’efficacia di un prodotto e di un sistema di cura. Le conoscenze scientifiche e mediche degli ultimi secoli sono progredite e progrediscono in questo modo, con il controllo degli altri gruppi di ricerca.

In cosa consiste il “metodo Stamina”? Si tratterebbe di una terapia per malattie gravi, come l’atrofia muscolare spinale, messa a punto dalla Stamina Foundation di Davide Vannoni (non un medico ma, a leggere le cronache, un laureato in lettere) e che ha alla base l’utilizzo di cellule staminali adulte. Può darsi che la formazione non scientifica né medica di Vannoni abbia giocato un ruolo a suo sfavore, ma il giudizio del Ministero della Salute e degli esperti dell’Istituto Nazionale di Sanità è una chiara bocciatura senza appello: il metodo in questione non è utile per curare le malattie ma può essere un ulteriore pericolo per chi è già ammalato. Infatti nel Decreto Ministeriale dello scorso 10 ottobre si evidenziano: <<a) la “inadeguata descrizione del metodo”, mancando una descrizione del differenziamento neurale delle cellule;

b) la “insufficiente definizione del prodotto” sia perché le cellule da iniettare non sono definite in maniera corretta, sia perché non viene presentato alcun saggio funzionale che ne dimostri le proprietà biologiche; in difetto di questa adeguata caratterizzazione e dei pochi controlli di qualità, vi è un problema sia di efficacia del trattamento, per la difficoltà di riprodurre il metodo, sia di sicurezza;

c) i “potenziali rischi ” per i pazienti, in specie per quanto concerne l’utilizzazione di cellule allogeniche, per la mancanza di un piano di identificazione, screening e testing dei donatori, con conseguente esclusione della verifica del rischio di malattie e agenti trasmissibili (HIV1, HIV2, HBC, HCV, ecc.);

d) altri rischi di fenomeni di sensibilizzazione anche gravi (ad esempio encefalomielite) sono dovuti anche al fatto che il protocollo prevede somministrazioni ripetute; non essendo prevista la filtrazione delle sospensioni ottenute dal materiale di partenza (carota ossea), vi è anche il rischio di iniezione di materiale osseo a livello del sistema nervoso;>>

Recentemente anche il Comitato di Bioetica della Regione Sicilia ha dato all’unanimità parere negativo alle cure col “metodo Stamina”. La decisione è stata comunicata per iscritto sia ai pazienti sia ai loro familiari. Le ragioni della bocciatura sono definite di carattere prettamente scientifico.

Per chi vuole saperne di più, due diverse “campane”: Stamina Foundation , Vannoni espone i risultati di StaminaDecreto del Ministero della Salute che qualche settimana fa ha chiuso definitivamente con la sperimentazione del metodo Stamina.

L’immagine cellule staminali pluripotenti embrionali è tratta da: http://www.csa.com/discoveryguides/stemcell/images/pluri.jpg

 

Settimana europea della mobilità sostenibile

     È un evento promosso dalla Commissione Europea per sensibilizzare e incoraggiare i cittadini all’uso di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata. Si svolge dal 16 al 24 settembre 2012. La prima volta fu proposta in Francia nel 1998. Per gli spostamenti quotidiani, si stimola l’utilizzo dei mezzi pubblici, della bici e, quando è possibile, si invita a camminare. Sono le modalità di trasporto più sostenibili, soprattutto nelle città: riducono le emissioni di gas inquinanti, il traffico automobilistico e permettono un efficace risparmio economico delle famiglie ed energetico in generale.

     L’iniziativa è rivolta anche agli amministratori locali affinché prendano le opportune decisioni sull’argomento. Il tema di quest’anno è “Muovendosi nella giusta direzione” rivolto alla pianificazione di sistemi di trasporto urbani sostenibili che migliorino la qualità dell’aria e la salute pubblica. Le linee guida stabilite dalla Commissione sono disponibili su www.mobilityplans.eu .

     Molte città da alcuni anni sono impegnate a rendere più sostenibile la mobilità con vari interventi: sono aumentati i chilometri di piste ciclabili, sono stati predisposti servizi di bike sharing, sono stati potenziati i mezzi di trasporto pubblico (anche se nell’ultimo anno a causa della riduzione dei trasferimenti di risorse dall’amministrazione centrale, c’è stata una riduzione del numero di corse in diversi capoluoghi).

     Non mancano le voci critiche verso le iniziative che tendono a ridurre il traffico degli autoveicoli: le emissioni inquinanti deriverebbero solo in parte dal traffico automobilistico e dei mezzi pesanti; per la maggior parte sarebbero dovute ad altre attività umane, in primo luogo riscaldamento domestico e industrie.

     A Torino, nella giornata iniziale della Settimana Europea, domani 16 settembre si potrà viaggiare gratis su autobus e tram per l’intero giorno. Anche la metropolitana potrà essere utilizzata per tutta la giornata convalidando un solo biglietto da 1,50 euro. Il programma della settimana per Torino: www.comune.torino.it/ambiente.

Per consultare l’elenco delle città italiane aderenti all’iniziativa:
www.mobilityweek.eu/cities/?year=2012&country=IT

Per ulteriori informazioni e eventuali adesioni alla Settimana Europea della Mobilità: www.mobilityweek.eu.

 

Convegno sulla dieta mediterranea

     Ho ricevuto la segnalazione nei giorni scorsi e con piacere a mia volta la trasmetto ai lettori del blog. L’evento si svolge a Pompei, una località che negli ultimi anni è stata citata nelle cronache per i crolli di alcune parti del bellissimo patrimonio archeologico. Anche per questo mi sembra importante segnalare DiMè. Chi avrà la possibilità di partecipare potrà anche vedere o rivedere l’unica città dell’antichità (2000 anni fa) rimasta quasi intatta nelle sue principali strutture. C’è anche l’ opportunità di partecipare al concorso “Una foto di DiMè”.

     “Nei giorni 19 e 20 maggio 2012 Pompei ospiterà DiMè, straordinario evento scientifico e di intrattenimento culturale, dedicato alla Dieta Mediterranea.
DiMè si propone di caratterizzare il territorio vesuviano come area di interesse nazionale e internazionale veicolando, attraverso la dieta mediterranea, uno stile di vita salubre come valore aggiunto da associare al contesto regionale campano.

Il 19 maggio un pool di esperti e operatori del settore di chiara fama animerà un convegno scientifico sulla dieta mediterranea. Il 20 maggio nel Teatro Di Costanzo-Mattiello avrà luogo uno spettacolo teatrale con Peppe Lanzetta, curato da Angelo Petrella.

Orari e programmazione: Sabato 19 Maggio, 10:00-18:00 Mostra fotografica DiMè (location: Comune di Pompei – Palazzo De Fusco) 10:00-13:30 Convegno scientifico: “Riscopriamo la Dieta Mediterranea” (location: Palazzo De Fusco – Sala Consiliare del Comune di Pompei)

Domenica 20 Maggio 10:00-18:00 Mostra fotografica DiMè (location: Comune di Pompei – Palazzo De Fusco) 18:00-20:00 Reading letterario, Peppe Lanzetta legge brani scelti a cura Angelo Petrella (location: Teatro Di Costanzo-Mattiello)

Visita il nostro sito http://www.eventodietamediterranea.it
Seguici su Facebook – DiMè (http://www.facebook.com/pages/DiM%C3%A8/206917559409072)”

L’immagine è tratta dal sito dell’evento: http://www.eventodietamediterranea.it