Mitocondri: c’è ancora da scoprire

Si sa che i mitocondri sono la “centrale energetica” delle cellule eucariote e sono organuli a forma di fagiolo immersi nel citoplasma. Le famose reazioni della respirazione cellulare, riassumibili nell’equazione C6H12O6 + CO2 → 6CO2 + 6H2O + ATP (Adenosina trifosfato), avvengono proprio nei mitocondri.
Sulla struttura e le funzioni dei mitocondri vedi il post di alcuni anni fa: Organuli che forniscono energia alla cellula.
Mitocondri-schema-fusione     Recenti ricerche dimostrano che i mitocondri hanno anche altri compiti oltre a produrre energia. Compiti in parte sconosciuti. In un articolo pubblicato il 18 marzo scorso sulla rivista QuantaMagazine.org, i ricercatori hanno evidenziato che che i mitocondri mutano spesso la loro forma, fondendosi tra di loro e allungandosi, oppure dividendosi e restringendosi. Sono organuli caratterizzati da un forte dinamismo e non statici come si è pensato per quasi un secolo. Questi mutamenti sono accompagnati da altre funzioni, come aveva ipotizzato qualche ricercatore un paio di decenni fa. Oggi, secondo Navdeep Chandel, professore di biochimica e biologia molecolare alla Northwestern University e i suoi colleghi, questi organuli producono anche segnali e messaggi biochimici che controllano altri processi cellulari oltre alla respirazione. Sono state scoperte molecole instabili contenenti ossigeno, rilasciate durante la produzione di energia immagazzinata nelle famose molecole di ATP. Queste molecole, indicate con la sigla ROS (reactive oxygen species), escono nel citoplasma e si pensa intervengano anche nell’espressione delle proteine che regolano la sopravvivenza dell’intera cellula.
Ma il gruppo di Chandel e altri ricercatori hanno scoperto altre funzioni, ancora più sorprendenti, dei segnali emessi con le molecole ROS: promuoverebbero la differenziazione di vari tipi di cellule staminali, anche quelle delle cellule del sangue e dei neuroni. Queste nuove e insospettate funzioni dei mitocondri hanno aperto vasti campi di ricerche biochimiche su questi organuli e sugli altri organuli cellulari che sembrano molto più interdipendenti di quello che si pensava. Sono collegate anche le loro funzioni a quanto pare. La biochimica cellulare è in gran parte sconosciuta!
Per approfondire, vedi l’articolo originale su QuantaMagazine.org .
Sui mitocondri vedi anche i video: Mitocondri_1; Mitocondri_2 (avanzato).

Gli organuli che forniscono energia alla cellula

mitocondrio1Tutti i sistemi, naturali o artificiali, sono caratterizzati da una componente energetica. Consideriamo gli aspetti energetici che riguardano le unità funzionali e strutturali delle forme di vita più evolute: le cellule eucariote.

Gli organuli e le altre strutture cellulari, in base alla funzione che svolgono, possono essere classificati in quattro principali categorie: quelli che sintetizzano e assemblano molecole, quelli che svolgono un ruolo di sostegno meccanico, movimento e comunicazione tra le cellule, quelli che si occupano della demolizione e riciclaggio di materiali e quelli che forniscono energia alla cellula.

Per poter affrontare proficuamente le due unità didattiche successive, rispettivamente sulla respirazione cellulare e sulla fotosintesi clorofilliana, è necessario conoscere almeno a grandi linee gli organuli che forniscono energia alle cellule: i mitocondri (presenti in tutte le cellule) e i cloroplasti (presenti solo nelle cellule vegetali e in alcuni protisti). L’energia è indispensabile alla cellula per poter svolgere tutte le proprie attività. Questi due tipi di organuli possiedono ciascuno uno specifico DNA.

I mitocondri sono responsabili della respirazione cellulare che trasforma l’energia chimica contenuta negli alimenti digeriti in energia chimica immagazzinata nelle molecole di ATP (adenosintrifosfato). I mitocondri sono formati da due membrane, ciascuna composta da un doppio strato fosfolipidico, che delimitano due compartimenti interni: lo spazio intermembrana e la matrice mitocondriale che contiene sia DNA mitocondriale, sia ribosomi ed enzimi. La membrana interna è caratterizzata da numerose creste (una sorta di ripiegamenti) contenenti proteine responsabili della sintesi delle molecole di ATP. Le creste aumentano enormemente la superficie di membrana e ne potenziano la capacità di sintesi. In pratica svolgono un ruolo analogo a quello degli alveoli che aumentano la superficie di scambio nei polmoni e a quello di villi e microvilli intestinali che aumentano la superficie di assorbimento nell’intestino.

Nei mitocondri, si verificano una serie di reazioni chimiche che dovremo approfondire e che per ora possiamo sintetizzare nella seguente equazione:

C6H12O6 +6O2   –> 6CO2 + 6H2O + Energia (ATP)

I cloroplasti, invece, nelle cellule vegetali e in alcuni protisti, sono organuli che svolgono la fotosintesi clorofilliana, un processo che converte l’energia della luce solare in energia chimica delle molecole di zuccheri. Anche il cloroplasto è costituito da due membrane, una interna e l’altra esterna e tra le due è presenta uno spazio intermembrana. Oltre la membrana interna esiste un compartimento costituito da un liquido denso: lo stroma, dove si trova il DNA del cloroplasto, numerosi tipi di enzimi e ribosomi. Nello stroma sono presenti un insieme di cisterne discoidali e appiattite, collegate tra di loro da vari tubuli, dette tilacoidi. Questi sono sovrapposti l’uno sull’altro a formare una sorta di “pile” ciascuna delle quali è detta grano. I grani contengono nelle membrane molecole di clorofilla grazie alle quali possono catturare la luce solare che consente la fotosintesi clorofilliana. Per un approfondimento sulla clorofilla e altri pigmenti delle foglie, rivedi il post sui colori delle foglie o controlla il tuo libro di testo, oppure cerca in rete.

Anche nei cloroplasti si verificano un insieme di reazioni chimiche, non ancora tutte ben chiarite dalla scienza, in seguito da analizzare nel dettaglio nel nostro corso di biologia e riassunte nell’equazione inversa della respirazione cellulare:

6CO2 + 6H2O –>(luce)–> C6H12O6 +6O2 

Questo processo è la fonte principale dei materiali organici presenti sul nostro pianeta e permette la suddivisione dei viventi in autotrofi (capaci di elaborare i composti organici necessari alla propria nutrizione, a partire da sostanze inorganiche) ed eterotrofi (per la propria nutrizione utilizzano sostanze organiche prodotte da altri viventi).

L’immagine è tratta da: http://89.97.218.226/web1/metabolismo/energia/metabolismo_8.htm

Video – slides di 2’26”  sul mitocondrio

http://www.youtube.com/watch?v=Up59Mq5PLQ8