Catalogo internazionale di botanica

Juglans regia     Assegnare i nomi e catalogare gli esseri viventi, soprattutto le piante, per riconoscerle e sfruttare le loro preziose proprietà, da sempre è stata una grande sfida e un bisogno per uomini e donne. I nomi attuali dei viventi derivano dalla felice intuizione di Carl von Linné (Linneo, 1707 – 1778), naturalista e medico svedese nonché fondatore dell’Accademia delle Scienze di Stoccolma. Appassionato di botanica, basandosi sulla struttura degli organi riproduttivi vegetali e sulle loro somiglianza strutturali, definì e individuò la specie come base dei raggruppamenti dei viventi. Linneo decise di abbandonare i nomi comuni di piante ed animali e nel 1751 introdusse i nomi scientifici tuttora utilizzati: la nomenclatura binomia latina, col primo nome scritto con l’iniziale maiuscola che indica il genere di appartenenza e il secondo, tutto minuscolo, che rappresenta la specie.

     Nonostante l’intuizione e il primo vero tentativo di classificazione scientifica, bisogna precisare che Linneo riteneva le specie fisse e immutabili, il concetto di evoluzione sarebbe stato spiegato in modo esaustivo solo un secolo dopo, con la pubblicazione nel 1859 de “L’origine delle specie” di Charles Darwin (1809 – 1882). Ma ancora oggi, dopo innumerevoli prove di varie tipologie, ci sono gruppi e movimenti religiosi o singole persone che non accettano la teoria dell’evoluzione.

Pteridium aquilinum     Poiché le specie viventi sono milioni, in continuo mutamento, non esistono cataloghi, database completi, con i nomi e le caratteristiche delle specie conosciute. Lo scorso anno però è stato completato un lavoro di vent’anni di raccolta e catalogazione delle specie vegetali. Un progetto che ha coinvolto ricercatori e botanici di quattordici diversi Paesi, compresa l’Italia, che ha consentito di catalogare circa un quinto delle piante esistenti sul nostro Pianeta. Non è poco, se si considera che molte specie di piante e di animali, soprattutto insetti, sono ancora sconosciute.

     Il lavoro, di cui è possibile leggere un abstract (l’intero testo è a pagamento), è stato segnalato lo scorso anno dalla rivista Nature. La catalogazione comprende anche una serie di dati quantitativi su radici, fusto, foglie, organi riproduttivi e semi. Per ogni specie è stato individuato e descritto l’ambiente in cui si trova e l’areale di distribuzione.

     Per gli appassionati, anche on line ci sono materiali, liste di centinaia di articoli e pubblicazioni botaniche. Uno di questi è la “Biblioteca botanica online – Acta Plantarum”, la cui Home page offre numerose e utili funzioni.

Nella foto 1: apice vegetativo di Juglans regia L. (Noce comune), una pianta legnosa di alto fusto della famiglia delle Juglandacee, presente e naturalizzata in quasi tutte le Regioni italiane. Le noci, che rappresentano il seme, sono molto apprezzate nel periodo invernale (vedi anche: Frutta secca ).

Foto 2: Pteridium aquilinum (Felce aquilina), presente in tutt’Italia, isole comprese. Nelle radure dei boschi spesso forma estese coperture.