Alberi sconosciuti nel mondo

Quante specie di alberi ci sono nel mondo? Circa due anni fa, un articolo pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS, organo ufficiale della United States National Academy of Sciences) stimava, in base ai calcoli delle specie già conosciute e classificate e alle specie che annualmente vengono scoperte, che nel mondo ci sono certamente oltre 73000 specie di alberi. Di queste però, circa 9000 (12,3% circa) specie non sono ancora state scoperte né classificate, come già fatto con le altre 64000. Si parla solo di alberi, senza considerare gli arbusti né le specie erbacee, che sono ancora più numerose e difficili da scoprire e classificare. I dati sono attendibili perché lo studio, revisionato, è riportato da una delle riviste più note e citate a livello internazionale.

Può sembrare strano che nel mondo ci siano molte migliaia di alberi ancora da scoprire mentre sono state classificate milioni di stelle che formano la nostra Galassia. Ma ci sono ambienti difficili da esplorare e tante popolazioni indigene che conoscono e usano una parte di questi alberi per le loro necessità, certo non sono in comunicazione con i botanici di professione.

Gli alberi ancora da scoprire e catalogare si trovano in Sud America (circa il 40%), Eurasia (circa il 22%), Africa (circa il 16%), Nord America (circa il 15%) e Oceania (circa l’11%). Lo studio ha tenuto conto di archivi internazionali e di dati raccolti via via da centri di ricerca a livello locale nei vari Stati.

Ad essere sconosciute sono prevalentemente specie endemiche, cioè specie di alberi esclusivi e caratteristici di regioni circoscritte, e specie rare, di cui si trovano pochi esemplari nel mondo. Ad esempio in Italia sono alberi endemici: l’abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis), il sorbo di Roccabrusamba (Sorbus busambarensis) entrambi in Sicilia. Sono alberi da frutto rari, le specie antiche di ciliegio bianco e di melo sasso.

Nel mondo le specie sconosciute di alberi sono diffuse prevalentemente nelle aree tropicali o subtropicali. Molte sono a forte rischio di estinzione e, a causa delle attività umane, scompaiono prima ancora di essere classificate e di averne individuato le proprietà. Ricordo che anche molti tipi di farmaci sono stati scoperti da sostanze contenute nei vegetali.

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Ghiaccio d’acqua ai poli della Luna

Poli della Luna con ghiaccio        Ormai la presenza di ghiaccio ai poli della Luna è stata accertata. Secondo quanto pubblicato qualche mese fa dalla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences), l’analisi dei dati raccolti dalla sonda indiana Chandrayaan-1 conferma definitivamente la presenza di ghiaccio nelle regioni polari lunari, in fondo ai crateri sempre in ombra. La sonda dell’Indian Space Research Organization ha operato sulla Luna dal 2008 al 2009. Questo ghiaccio avrebbe caratteristiche diverse rispetto ai depositi trovati ai poli di Mercurio e sull’asteroide Cerere: sarebbe misto a grandi quantità di polvere lunare e perciò meno puro.
La presenza di ghiaccio d’acqua comunque apre prospettive per futuri moduli abitativi o avamposti di transito sulla superficie lunare.
Rimangono alcuni importanti interrogativi: quanto ghiaccio c’è? Da dove proviene? È stato portato da periodici impatti di comete e/o di asteroidi? Oppure risale al periodo della formazione di questo satellite, circa 4,5 miliardi di anni fa?
Crediti immagine Poli della Luna: NASA; in azzurro i depositi di ghiaccio d’acqua nelle due regioni polari.
Breve video dello scorso anno, prima delle ultime conferme: Ghiaccio sulla Luna. Crediti: PNAS; NASA.