Disastroso terremoto in Nepal

     Placca Indiana contro la Placca Euroasiatica, questo è lo scenario in cui si inseriscono i frequenti e forti terremoti che caratterizzano la regione himalaiana. Una regione caratterizzata dalle più alte catene montuose del pianeta, formate dall’orogenesi alpino-himalaiana iniziata nel lontano mesozoico e proseguita fino ad oggi con movimenti non continui e non uniformi tra le varie placche coinvolte. In genere la maggioranza delle zone sismiche coincide con le aree dei principali movimenti tettonici recenti.

     Il sisma che ha colpito il Nepal e le zone circostanti si caratterizza per la magnitudo elevata, 7,9 della scala Richter, e per la scarsa profondità del suo “focolaio” o ipocentro, solo 2 km. Un ipocentro estremamente superficiale quindi, non frequente nelle zone di corrugamento recente, ma tipico ad esempio dei terremoti che scuotono “l’anello circumpacifico”.

     Tra le città colpite, numerosi danni e vittime vengono segnalati dalla rete internet nella capitale Kathmandu: danni e crollo di interi palazzi (compresa la famosa torre Dharahara, patrimonio Unesco) e alcune centinaia (forse migliaia) di vittime. Il sisma ha causato anche valanghe nella zona dell’Everest, spesso meta di turisti e scalatori.

 

Breve video dell’Agenzia Vista.


Credit immagine 1: www.aepect.org ; 2: www.vialattea.net ; 3: www.meteoweb.eu .