L’ossidiana nelle armi e negli utensili preistorici

ossidiana_frecce     L’ossidiana è una roccia magmatica effusiva, costituita essenzialmente da una massa vetrosa. La struttura vetrosa è causata dal rapidissimo raffreddamento della lava che perde velocemente i suoi gas e gli ioni silicato non hanno il tempo di raggiungere la struttura cristallina. Vedi: Classificazione essenziale delle rocce. Le ossidiane più comuni sono di colore nero, ma ci sono anche ossidiane grigie, verdi e di altre tonalità. Le ossidiane sono diffuse in varie parti del pianeta caratterizzate da fenomeni vulcanici. In Italia si possono trovare nelle isole Eolie (Lipari), in Sardegna, a Pantelleria.
Questa roccia costituisce un vetro naturale, ricercato nell’antichità per la costruzione di utensili taglienti. In Sardegna ad esempio sono stati trovati reperti (lance, frecce ed altri utensili) con punte di ossidiana, risalenti alla civiltà nuragica.
Qualche settimana fa, sulla rivista Antiquity è stato pubblicato il risultato di una spedizione russa sull’isola di Zochov, nel Mar Glaciale Artico a circa 400 km dalla costa siberiana. I risultati sono stati sorprendenti: hanno trovato resti e manufatti di una piccola comunità di cacciatori di renne e orsi polari risalenti a circa 9000 anni fa. I manufatti comprendevano anche una ottantina di utensili da taglio (punte di frecce, di lance, coltelli) fatti di ossidiana. Lo stupore è dovuto al fatto che non si tratta di un’isola vulcanica: la zona vulcanica più vicina dista circa 1500 km in linea d’aria, nei pressi del lago Krasnoe. Le analisi geochimiche hanno rivelato che l’ossidiana utilizzata proviene proprio da quel sito. Dunque quella comunità di meno di 50 persone si spostava di centinaia di km sulle slitte trainate da cani (sono stati trovati i resti) per barattare merci, cibo, oggetti come l’utilissima e tagliente ossidiana con abitanti di villaggi situati tra l’isola e la regione vulcanica di Krasnoe. Oltre a schegge di osso e selce per armi e utensili, anche l’ossidiana ha accompagnato l’evoluzione umana.
Nell’immagine: punte di ossidiana, crediti: Vitantica.net.
Riferimenti: ‘They came from the ends of the earth’: long-distance exchange of obsidian in the High Arctic during the Early Holocene, Antiquity Publications, con immagini dei reperti trovati. Tra gli autori della ricerca: Vladimir V. Pitulko , Yaroslav V. Kuzmin , Michael D. Glascock , Elena Yu. Pavlova

CLASSIFICAZIONE ESSENZIALE DELLE ROCCE

Classificazione_rocceSui minerali ho scritto in altre occasioni: I cristalli; Mostra “Le vie dell’amianto”; Un nuovo minerale: Hemleyite; Lo zolfo in Sicilia; L’isomorfismo dei minerali. In questo post propongo una mappa semplificata sulla classificazione delle rocce, aggregati di due o, più spesso, molti minerali.

     Le rocce, in quanto associazioni di più minerali, si sono formate a causa di processi naturali e costituiscono la zona più esterna della Terra: la litosfera, interconnessa con l’idrosfera e l’atmosfera. I criteri di classificazione delle rocce possono essere molteplici, quello più seguito considera i processi naturali che hanno portato alla loro formazione. Perciò si hanno: rocce magmatiche, originatesi dal raffreddamento del magma e costituite prevalentemente da silicati; rocce metamorfiche che derivano dalla trasformazione di rocce preesistenti a causa di elevate temperature e forti pressioni; rocce sedimentarie derivanti dalla disgregazione, alterazione di rocce preesistenti e successiva cementazione dei detriti che si originano.

     Lo schema (selezionarlo per ingrandirlo), consente attraverso un’osservazione ad occhio nudo di individuare le principali tipologie di queste rocce: granito (roccia magmatica intrusiva i cui minerali le conferiscono un colore grigio chiaro o rosa picchiettato di nero), gneiss (roccia metamorfica a grana generalmente grossa, con tessitura scistosa e bande chiare alternate a bande scure), porfido (roccia magmatica effusiva composta in prevalenza da quarzo, feldspati e plagioclasi), conglomerati (rocce sedimentarie di origine detritica, costituite da ciottoli più o meno grossi immersi in una pasta fine), calcari (rocce sedimentarie di origine chimica, caratterizzate da un’elevata percentuale di carbonato di calcio, CaCO3), ossidiana (roccia magmatica di colore nero, vetrosa e con tipica frattura concoide), pomici (rocce magmatiche effusive ad aspetto “bolloso” che le rende molto leggere).

Ciascuna di queste tipologie di rocce può essere a sua volta suddivisa in sottocategorie.