Un articolo bizzarro
Dante Iagrossi. Molti anni fa, agli albori dell’Ingegneria Genetica e delle sue grandi potenzialità, in un settimanale, molto diffuso a livello nazionale, uscì un articolo assai originale e persino ironico, dal titolo “Il patapollo farà coccodé?”. L’autore prospettava la creazione di nuovi organismi, attraverso le manipolazioni e l’unione dei loro geni, tra cui il “patapollo”, incrocio tra pollo e patata, con cui sarebbe stato possibile mangiare insieme carne e contorno, evitando di cucinare quest’ultimo a parte. Allo stesso modo, si ipotizzava la possibilità di un “pomomerluzzo”, in cui il pesce era in qualche modo “fuso” al pomodoro, per un secondo piatto “unico”. Un altro avveniristico organismo futuro, ben più utile, poteva essere il “cactus-mais”, per rendere più produttive certe zone desertiche, rendendone le popolazioni autonome dal punto di vista alimentare. Una realizzazione già fatta all’epoca era il “tabacco-lucciola”, ottenuto impiantando nella pianta del tabacco i geni responsabili della luminescenza delle lucciole: era riportata una foto con una distesa di piante che si “accendevano” di notte.
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OGM: luci ed ombre
Sono passati alcuni decenni e adesso esistono in mercato vari prodotti OGM, di cui però non si conoscono ancora con certezza pericoli ed eventuali tossicità. Certe piante resistono di più alla siccità e ai parassiti, con frutti più grandi, alcuni animali producono più carne (e latte). In generale però si pongono questioni di ordine morale, non solo da parte dei credenti, sul fatto che l’uomo vorrebbe “mettersi al posto di Dio”, o comunque della Natura stessa. Il dibattito resta ancora aperto.
Razze nuove
Nell’ambito vegetale, sono disponibili orchidee con fiori dai colori e disegni bellissimi, e tante varietà di rose, come gli ibridi di Tea, che si distinguono dalle altre per i fiori appuntiti, con centri rialzati e colorazioni stupende. Per gli animali, nascono più problemi, dagli incroci di certe razze, allo scopo di accentuarne alcune caratteristiche, come la forza e l’aggressività.
Tra le razze potenzialmente più violente, almeno una decina, ci sono il Pitbull, il Boxer e il Bull Terrier, ottenuti dagli incroci di varie razze di Bulldog e Terrier. Sono stati protagonisti, con altri, di terribili aggressioni e persino di efferati omicidi. Essi richiedono un particolare addestramento e cure continue. In generale, tendono a proteggere i padroni, ma possono anche sentire gli altri come estranei ed invasori, rivoltandosi contro di loro; persino i bambini ne vanno tenuti lontani, o comunque controllati di continuo. Però non bisogna generalizzare, perché ogni individuo ha una sua particolare personalità: anche il mastino ha un certo aspetto fisico “minaccioso”, ma ciò non implica affatto che sarà di fatto sempre violento.
Conclusioni
La Natura ha creato e plasmato organismi straordinari, dotati di caratteristiche specifiche per sopravvivere in modo adeguato nel proprio habitat. Viceversa, però, l’uomo ha cercato di ottenere in modi forzati individui nuovi, più adatti alle sue personali esigenze, estetiche o economiche. Purtroppo i risultati non sono sempre ottimali, poiché a volte comportano conseguenze davvero negative. Dante Iagrossi.