L’emisfero buio della Terra visto dallo spazio

Africa-europa-MO-296x300     Il termine “emisfero” in questo caso non è inteso come boreale o australe ma come superficie illuminata e superficie al buio. Abbiamo studiato i moti della Terra e le loro principali conseguenze, in particolare, il moto di rotazione intorno al proprio asse che si mantiene inclinato di 23°27’ rispetto alla verticale al piano dell’eclittica. Una delle principali conseguenze del moto di rotazione, che avviene da ovest verso est, è l’alternarsi del dì e della notte. Considerata la forma quasi “sferica” della Terra, il Sole in ogni istante ne illumina circa una metà, mentre la restante parte è al buio. La linea (immaginaria) in continuo movimento che sulla superficie terrestre separa il dì dalla notte, con un passaggio graduale caratterizato dai crepuscoli (dì-notte) e dall’alba (notte-dì), è detta circolo di illuminazione.

La NASA ha pubblicato alcune immagini dell’emisfero buio del nostro pianeta fotografato dallo spazio. Le foto sono visibili al link: http://earthobservatory.nasa.gov/Features/NightLights/

Cosa si vede? Innanzitutto una parte del circolo d’illuminazione e poi le luci delle grandi aree urbane della Terra. Sono “visibili” i vari continenti: Americhe, Africa, Medio Oriente ed Europa, Asia ed Oceania.

falce-lunare-300x289     Colpisce la forte luminosità della Pianura padana e dell’area medio-orientale, dove non si bada al risparmio energetico né ci si pone il problema della riduzione dell’inquinamento luminoso. Alcune Regioni hanno cercato di ridurre questo fenomeno ma evidentemente con scarsi risultati. Negli ultimi anni, con la recessione in atto, sicuramente si riuscirà a fare di più.

La Regione Piemonte con la collaborazione del Politecnico di Torino, in seguito alla legge regionale 24 marzo 2000 n. 31, ha emesso le linee guida per combattere l’inquinamento luminoso.

All’articolo 1 della legge 31 vengono presentate le finalità:

a. La riduzione dellinquinamento luminoso ed ottico nel contesto di una più generale razionalizzazione del servizio di illuminazione pubblica con particolare attenzione alla riduzione dei consumi ed al miglioramento dellefficienza luminosa degli impianti;

b. La salvaguardia dei bioritmi naturali delle piante e degli animali ed in particolare delle rotte migratorie dellavifauna dai fenomeni di inquinamento luminoso;

c. Il miglioramento dellambiente conservando gli equilibri ecologici delle aree naturali protette, ai sensi della Legge 6 dicembre 1991, n°394 (Legge Quadro sulle

aree protette);

d. La riduzione dei fenomeni di abbagliamento e di affaticamento visivo provocati da inquinamento ottico al fine di migliorare la sicurezza della circolazione stradale;

e. La tutela dei siti degli osservatori astronomici professionali e di quelli non

professionali di rilevanza regionale o provinciale, nonché delle zone loro circostanti, dallinquinamento luminoso;

f. Il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di fruizione dei

centri urbani e dei beni ambientali monumentali e architettonici.