New Horizons nella Fascia di Kuiper

ultima thule

 

 

 

 

 

 

 

 

La sonda automatica New Horizons, sviluppata dalla NASA per raggiungere Plutone e il suo satellite Caronte, venne lanciata il 19 gennaio del 2003. Qualche giorno fa, a distanza di tredici anni dal lancio e oltre tre anni dopo aver sorvolato Plutone (vedi “New Horizons ha raggiunto Plutone”), ha incrociato l’orbita dell’asteroide “Ultima Thule” nella famosa Fascia di Kuiper all’esterno del Sistema solare.
Questo corpo celeste, il più lontano mai esplorato da una sonda, dista dalla Terra circa 6,4 miliardi di Km, corrispondenti a circa 44 U.A. (Unità Astronomiche) dal Sole. Per fare un confronto, la Terra dista dal Sole esattamente 1 U.A., circa 150 milioni di Km. New Horizons ha raggiunto una distanza 17.000 volte maggiore rispetto a quella della nostra Luna.
Ultima Thule venne scoperto nel 2014 dal telescopio spaziale Hubble ed è il primo dei numerosi corpi della Fascia di Kuiper ad essere stato osservato. Questa Fascia, oltre che da asteroidi è popolata da numerosi corpi ghiacciati che, quando vengono attratti dalla gravità del Sole e arrivano in prossimità dei pianeti interni, danno origine alle comete.
I dati sulle caratteristiche di Ultima Thule potrebbero aggiungere informazioni sull’origine del Sistema solare. Si attendono conferme sulle ipotesi che abbia alcune piccole lune e che sia circondato da una nube di polvere cosmica. Nell’immagine, Ultima Thule con la sua forma ad “arachide”.
Crediti: NASA; RAI News.

Plutone e Caronte sorprendenti

     Raggiunto dalla sonda New Horizons la scorsa estate, Plutone (scoperto nel 1930 dal ventiquattrenne astronomo statunitense Clyde Tombaugh) sembra vendicarsi del suo declassamento da pianeta a pianeta nano avvenuto nel 2006. La sonda ci ha inviato immagini a colori, rielaborate da opportuni software della NASA, che nessuno si aspettava: un’atmosfera plutoniana blu (più scura rispetto a quella terrestre) e una superficie spettacolare. Si sta cercando di capire quali molecole riflettono la luce di blu intenso, sulla Terra sono le molecole di azoto (N2) che rappresentano il 78% dell’aria. Altre immagini mostrano ghiacci con colorazioni che non si osservano nei ghiacciai terrestri. In effetti la superficie di Plutone è ricoperta di ghiacci di metano e di azoto.

     Fino ad adesso New Horizons ha inviato solo il 5% dei dati e delle immagini riprese, la restante parte deve ancora essere inviata. Secondo i ricercatori della missione, Plutone dimostra di possedere caratteristiche geologiche e fisiche non riscontrate in altre parti del Sistema solare.

     Per saperne di più e osservare immagini spettacolari: New Horizons; New Horizons Image Gallery . Vedi anche il post New Horizons ha raggiunto Plutone. Credit immagini: http://www.nasa.gov/ .

     Nella seconda immagine, Caronte, satellite di Plutone scoperto nel 1978 dall’astronomo statunitense James Christy. Caronte ha un diametro di 1200 km circa, poco più della metà del diametro di Plutone. La superficie di Caronte, del tutto priva di atmosfera, in alcune zone appare ricoperta da ghiaccio d’acqua, lo stesso della Terra.

New Horizons ha raggiunto Plutone

     Dopo nove anni e mezzo di viaggio (partì il 19 gennaio 2006 da Cape Canaveral) e oltre cinque miliardi di km percorsi, la sonda della NASA New Horizons oggi ha raggiunto la minima distanza da Plutone, circa 12.500 km, l’equivalente del diametro terrestre.

     Plutone, ex pianeta declassato a pianeta nano nel 2006, durante la ventiseiesima assemblea generale dell’Unione Astronomica Internazionale (UAI) tenutasi a Praga, è quello meno conosciuto fra i corpi di maggiori dimensioni del Sistema solare. A causa della sua enorme distanza, non sappiamo granché della sua geologia, della sua struttura e atmosfera. Da alcune settimane, le foto inviate dalla sonda aggiungono nuove tessere al “puzzle” Plutone, creando una certa agitazione tra gli astronomi. Le immagini che riprenderà oggi avranno una risoluzione centinaia di volte maggiore di quelle dei giorni scorsi e permetteranno di mappare l’intera superficie di questo corpo della fascia di Kuiper, ai confini del Sistema solare.

     Le nuove immagini consentono anche di confermare che il colore rossastro di Plutone, al contrario di quello di Marte che dipende dalla presenza di ossidi di ferro nelle sue rocce, è dovuto all’interazione dei raggi cosmici con la sua componente di metano.

     Dopo “l’incontro” con Plutone, New Horizons si avvicinerà anche ad alcuni suoi satelliti: Caronte, la luna di maggiori dimensioni, ma anche Cerbero, Idra, Notte e Stige.

     Cosa sapevamo finora di Plutone? Scoperto nel 1930 dall’astronomo americano Clyde William Tombaugh, ha un diametro di 2300 km, inferiore a quello della nostra Luna e a quello di altri satelliti di Giove e Saturno. La sua orbita ellittica è molto allungata, tanto da intersecare quella di Nettuno. Ha un periodo di rotazione sul suo asse di 6,4 giorni terrestri e un periodo di rivoluzione intorno al Sole di circa 248 anni! Altra caratteristica dell’orbita di Plutone è la sua inclinazione di 17° rispetto a quella degli altri pianeti. La temperatura superficiale dell’astro è di -220 °C, inoltre Plutone e la sua luna Caronte (scoperto solo nel 1978, ha un diametro di 1200 km circa) formano un sistema doppio e ruotano entrambi intorno ad un comune baricentro situato tra i due corpi. Fino a che non fosse declassato, era l’unico pianeta a non essere stato avvicinato da una sonda spaziale.  Video sulla “Missione New Horizons” 

Per saperne di più: https://www.nasa.gov/mission_pages/newhorizons/main/index.html

Riferimenti, anche per l’immagine: Nasa.