Anche quest’anno la prestigiosa rivista “Nature” ha pubblicato una lista dei dieci personaggi della Scienza che, secondo il giudizio della sua redazione, hanno caratterizzato questo disastroso 2020 che si è concluso, anche se viene precisato che le imprese scientifiche sono sempre il risultato di lavori di gruppo.
L’anno è stato funestato a livello mondiale dalla pandemia del covid-19 e, di conseguenza, anche i personaggi più in vista nel settore scientifico sono quelli che si sono occupati di contrastare e arginare questo grave problema non ancora risolto.
– Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore della World Health Organization (Who, Organizzazione Mondiale della Sanità). Nonostante le critiche, a volte feroci, che gli sono state rivolte dal presidente Trump e da daltri personaggi, secondo la rivista si è trovato a gestire la più grave crisi sanitaria mondiale degli ultimi cento anni e lo ha fatto insistendo sulla prevenzione della diffusione per tutti i Paesi e sulla necessità di prevedere farmaci e vaccini anche per gli Stati più poveri.
– Verena Mohaupt, coordinatrice del Multidisciplinar drifting Observatory for the Study of Arctic Climate (Mosaic), dal 2019 studia sul campo gli effetti del cambiamento climatico sull’ecosistema polare. Siamo in un settore scientifico completamente diverso ma caratterizzato da mutamenti che potrebbero influire sul Pianeta e sulla popolazione mondiale per secoli, se non si interviene per contrastare le cause dei cambiamenti climatici. Ha lavorato per mesi insieme ai pochi colleghi tra i ghiacci del mar glaciale artico, in condizioni di difficoltà estreme, raccogliendo dati che confermano le gravi conseguenze del surriscaldamento globale.
– Gonzalo Moratorio, virologo uruguayano dell’Università di Montevideo. Ha progettato un test per l’individuazione del coronavirus covid-19 e ha predisposto un programma per tracciare la diffusione della pandemia in Uruguay e isolare i positivi. Con risultati eccellenti: solo 87 morti, su una popolazione di circa 3 milioni e mezzo di abitanti. In Italia siamo a circa 68.000 morti su una popolazione di 60 milioni.
– Adi Utarini, esperta di sanità pubblica dell’università di Gadjah Mada University, in Indonesia. Si è occupata della lotta alla malattia dengue che nel mondo ogni anno colpisce circa 400 milioni di persone con 25 mila morti. Ha messo in atto sperimentazioni e strategie in grado di sconfiggere la malattia, motivando e coinvolgendo la popolazione che ha accettato la sperimentazione.
– Kathrin Jansen, direttrice del dipartimento vaccini di Pfizer. È la responsabile, l’ideatrice, insieme al suo gruppo, del primo vaccino a Rna della storia e del primo vaccino contro il Covid approvato dagli enti di controllo statunitensi, britannici ed europei. Sicuramente a breve ne saranno approvati altri, che non hanno bisogno di essere conservati a -70 °C. Ma il vaccino della Pfizer è innovativo sotto tutti i punti di vista e, oltre a combattere il covid-10, può aprire strade per vaccini contro altre patologie. Senza considerare i tempi di preparazione, sperimentazione e produzione, molto più brevi rispetto agli altri vaccini del passato. La Pfizer inoltre, ha prodotto alcuni anni fa anche il vaccino antipneumococcio più venduto al mondo.
– Zhang Yongzhen, il virologo cinese che per primo ha individuato la sequenza del genoma del virus covid-19 e l’ha pubblicata l’11 gennaio 2020. Nonostante il divieto del governo cinese di pubblicare informazioni su quella nuova epidemia. I suoi lavori e le successive strategie di individuazione dei positivi e del loro isolamento hanno contribuito ad arginare la diffusione della pandemia in una Stato di circa 1,5 miliardi di persone.
– Chanda Prescod-Weinstein, è una ricercatrice che si occupa di astrofisica, in particolare è impegnata (sempre insieme al suo gruppo di ricerca) nella comprensione della struttura della materia oscura dell’Universo. Ha anche dato il via ad una diffusa campagna online per chiedere alle Istituzioni dei Vari Paesi di affrontare il problema del razzismo nella Scienza e nella Società.
– Li Lanjuan, l’epidemiologa cinese che ha consigliato al governo di chiudere del tutto la città di Wuhan (11 milioni di abitanti), il primo grande focolaio dell’epidemia da covid-19. Chiusura durata 76 giorni che è stata estesa a tutta la provincia (100 milioni di abitanti). Una mossa vincente che ha consentito di controllare e bloccare la diffusione del virus, anche se è stato necessario militarizzare le città. Ricordiamo poi che in quella provincia sono stati in grado di costruire ospedali attrezzati per migliaia di malati in 10 giorni! La studiosa è diventata uno dei simboli nazionali della lotta alla pandemia.
– Jacinda Ardern, primo ministro neozelandese. Favorita anche dall’isolamento geografico della Nuova Zelanda e dalla scarsa densità di popolazione, la Ardern annunciò, motivò brillantemente e propose rigorose misure di isolamento per i cittadini e soprattutto per tutti coloro che arrivavano dall’estero. Una strategia risultata vincente nel contrasto alla diffusione del covid-19: solo 25 morti per covid, su circa 5 milioni di abitanti.
– Anthony Fauci, una celebrità anche in Italia. Capo del National Institute of Allergy and Infectious Disease (Naid) degli Stati Uniti, ha fornito la sua consulenza a sei Presidenti del più potente Paese del mondo. Per l’opinione pubblica statunitense e mondiale è lo specialista del contrasto ai virus e ai microrganismi in generale. Ma soprattutto colui che comunica al pubblico la situazione pandemica degli Stati Uniti e del mondo senza nasconderla, colui che ha contrastato le incaute e sciocche dichiarazioni del suo Presidente Trump, sull’inesistenza del virus prima, e poi sull’inefficacia delle mascherine e sulla lotta a base di disinfettanti vari da iniettare per via endovenosa! Un baluardo della Democrazia e della Scienza contro il negazionismo più pericoloso (perché portato avanti da un potente capo di Stato), preso ad esempio anche da alcuni altri governanti oltre che da una parte della popolazione statunitense e del resto del mondo. Crediti: Nature; Wired; wikipedia (immagini).