Il mondo di Steve McCurry a Venaria

     Un’antologia narrativa per immagini. Questo ed altro è la mostra che da oggi è visitabile alla Reggia di Venaria Reale. Immagini sulle popolazioni di vari continenti, anche e soprattutto afgane, che nel bene e nel male hanno lasciato un segno nella seconda metà del ‘900, come la celebre “ragazza dagli occhi verdi”, uno dei simboli del National Geografic.

     In un altro post mi sono già occupato di questo fotografo americano: Prestigiosa National Geografic Society. Ma “Il mondo di Steve McCurry”, che ha aperto oggi nella Citroniera della Venaria Reale e che sarà visitabile fino al 25 settembre 2016, è la più ampia dedicata al fotografo. Si tratta di 275 scatti realizzati in varie parti del mondo (Stati Uniti, India, Giappone, Cuba, Italia, Afghanistan, Brasile, vari Paesi africani, …) che hanno per tema la sofferenza, la bellezza, i drammi e la spensieratezza di singole persone e gruppi di varie etnie e culture. Esempi di vite al lavoro, in viaggio, in guerra. O semplicemente sguardi e ambienti, visti con gli occhi e catturati con gli strumenti di un professionista dell’immagine.

     Per saperne di più, anche per l’eventuale visita: Il mondo di Steve McCurry. La Venaria Reale. Nell’immagine: un tratto della Galleria di Diana alla Venaria Reale; crediti: http://www.lavenaria.it/web/ .

Prestigiosa National Geographic Society

NGSsociety-0125-300x270      La National Geographic Society è un’organizzazione scientifica e pedagogica no profit che richiede un’attenzione particolare. Innanzitutto perché ha una storia prestigiosa: venne fondata nel lontano 1888 a Washington da un gruppo di 33 persone esponenti della cultura scientifica locale del tempo e da allora ha finanziato progetti di ricerca e spedizioni in varie parti del pianeta. All’indirizzo in basso si può trovare un elenco dei principali progetti e spedizioni che la NGS ha finanziato: dalle esplorazioni polari agli scavi a Machu Picchu, dalle esplorazioni marine al progetto di Diane Fossey sui gorilla di montagna, ecc. http://it.wikipedia.org/wiki/National_Geographic_Society.

     In secondo luogo perché alle tante attività svolte è stata associata una rivista scientifica che ha divulgato conoscenze e scoperte. Col passare del tempo la rivista, oggi mensile, si è arricchita di immagini sempre più belle, è stata tradotta in almeno trenta lingue diverse e ogni numero ha circa cinquanta milioni di lettori. Tra le tante foto famose, ricordo quella della ragazza afgana, scattata nel 1884 da Steve McCurry in un campo profughi e pubblicata sulla copertina della rivista l’anno successivo.

La ragazza venne ritrovata nel 2002, dopo mesi di ricerca, e nuovamente fotografata a 17 anni dalla prima volta.

Oggi le immagini più belle, più significative, quelle che hanno suscitato le maggiori emozioni, sono esposte al Palazzo delle Esposizioni di Roma nella mostra fotografica “La grande avventura”, allestita per celebrare il 125° anniversario della fondazione della National Geographic Society. La mostra racconta con immagini i successi della Società e della sua rivista, da quindici anni venduta anche in Italia.

La mostra è stata inaugurata qualche giorno fa, lo scorso 28 settembre, e sarà visitabile fino al 2 febbraio 2014.

Tra gli obiettivi fondamentali della National Geographic c’è quello di “incrementare e diffondere la conoscenza geografica e allo stesso tempo di promuovere la protezione della cultura dell’umanità, della storia e delle risorse naturali“.

Sul web: http://www.nationalgeographic.com/

Per il National Geographic Italia: http://www.nationalgeographic.it/

Propongo anche un video sulle bellezze della Sardegna raccontate dal National Geographic, caricato da Sardiniaislandit:

http://www.youtube.com/watch?v=eQTl4feab5k

L’immagine Steve_McCurry_ragazza_afgana è tratta dal sito del Comune di Cento, (Fe) dove alcuni anni fa l’autore tenne una mostra.