Giornata mondiale dei fiumi

Oggi si celebra la giornata mondiale dei fiumi, World Rivers Day, arrivata alla diciassettesima edizione. Lo scopo fondamentale è la sensibilizzazione dei cittadini e degli amministratori a vari livelli ed incoraggiarli ad assumere comportamenti e decisioni per una migliore gestione dei corsi d’acqua in tutto il mondo.

In Italia già qualche anno fa il WWF, in una sua pubblicazione sullo stato dei fiumi, segnalava che solo il 40% dei fiumi si trovava in un buono stato di condizioni ecologiche in base alla Direttiva Quadro sulle Acque. Nonostante alcuni sporadici interventi sulla riqualificazione dei corsi d’acqua per impedire catastrofi che invece puntualmente continuano a verificarsi, come è successo la scorsa settimana nelle Marche con il fiume Misa, in cui ci sono state una dozzina di vittime e ingenti danni, la situazione generale non è migliorata.

Pulizia degli alvei (non dragaggio indiscriminato per ricavare sabbia per l’edilizia) e taglio programmato di parte della vegetazione ripariale dovrebbero far parte dell’ordinaria manutenzione dei corsi d’acqua più soggetti allo straripamento e all’esondazione, soprattutto quando le costruzioni (abitazioni, capannoni, fabbriche) si trovano in zone esondabili. Bisogna migliorare la possibilità del flusso libero dei sedimenti trasportati dalle piene e creare, dove è possibile, aree di espansione per ridurre la portata e la velocità dell’acqua che si verificano durante le cosiddette “bombe d’acqua”, segnalate dall’allarme arancione o rosso dalla Protezione Civile.

Purtroppo la cementificazione selvaggia delle sponde e, a volte, ponti che fanno da barriera e tagli indiscriminati della vegetazione a monte e lungo i corsi d’acqua hanno determinato un generale aumento della capacità erosiva dell’acqua lungo il suo percorso verso il mare o verso i laghi.

I fiumi rappresentano una cartina al tornasole che segnala la fragilità di molti territori, italiani e di molte altre regioni del Pianeta, gestiti male e sfruttati senza regole da decenni. L’alternanza di fenomeni estremi di siccità e bombe d’acqua, negli ultimi anni ha aggravato la situazione. Ma non si tratta solo di colpa del cambiamento climatico in atto che amplifica ed evidenzia gli errori nella gestione dei corsi d’acqua, perché anche quello è colpa dell’eccessivo sfruttamento delle fonti energetiche fossili da parte dell’uomo. Il consumo di suolo poi aumenta di anno in anno e l’acqua piovana, anziché penetrare nel sottosuolo e alimentare le falde acquifere, scorre quasi tutta in superficie. Le aree di esondazione sono diventate aree industriali o zone urbane, senza alcun rispetto per la natura e i suoi fenomeni.

Anziché invadere le zone di pertinenza fluviale, è necessario liberarle e applicare nella loro interezza le Direttive Quadro sulle Acque (2000/60/CE) e sulle Alluvioni (2007/60/CE). Come spesso accade, le indicazioni ci sono ma attuarle è tutt’altra cosa, soprattutto in Italia.

Visita virtuale delle grotte di Frasassi

     Qualche anno fa ho già scritto sulla formazione delle grotte carsiche, dei cunicoli e delle altre strutture sotterranee (stalattiti, stalagmiti, colonne, …) che si originano per l’azione delle acque, più o meno ricche di diossido di carbonio, che determinano la trasformazione del carbonato di calcio in bicarbonato secondo l’equazione: CaCO3 + CO2 + H2O  <—> Ca(HCO3)2 .

     A tal proposito vedi: Grotte carsiche in provincia di Como. Ultimamente, grazie alla tecnologia Google Street View, anche questi fenomeni sotterranei sono visitabili virtualmente. In particolare sono stati messi in rete i video e le immagini relativi alle spettacolari grotte di Frasassi nelle Marche. Grotte di origine carsica, formatesi attraverso il fenomeno segnalato nell’altro post, scoperte nel settembre del 1971 da un gruppo speleologico del Club Alpino Italiano di Ancona. Tra pochi giorni si festeggeranno i quarantaquattro anni della preziosa scoperta.

     Per saperne di più: http://www.frasassi.com/(tour virtuale, con indicazioni varie sui percorsi e sulla visita); notizie utili anchesu Wikipedia.

L’immagine è stata tratta dalla “Sala Infinito” del sito ufficiale delle grotte.