Ritrovata una lettera originale di Galilei

lettera-Galilei       Circa una settimana fa è stato annunciato il ritrovamento della lettera originale di Galilei (1564-1642) che, insieme ad altri scritti, gli costò la denuncia al tribunale dell’inquisizione. La lettera, indirizzata ad un suo ex studente, il benedettino, amico e matematico, Benedetto Castelli (1578-1643) del 1613 è stata ritrovata a Londra da un ricercatore di Bergamo, Salvatore Ricciardo, negli archivi della Royal Society, catalogata in modo erroneo e perciò resa “invisibile” da due – tre secoli.
Galilei spiegava che era necessario rivedere il moto della Terra e quello del Sole, in contrapposizione con la Sacra Scrittura. Scrive che il ruolo centrale spetta al Sole e non alla Terra: “… essendo, di più, molto probabile e ragionevole che il Sole, come strumento e ministro massimo della natura, quasi cuor del mondo, dia non solamente, com’egli chiaramente dà, luce, ma il moto ancora a tutti i pianeti che intorno se gli raggirano. ...” .
Si tratta di una lettera lunga sette pagine e firmata in calce G. G. nella quale Galilei ritiene che la Scienza deve essere libera rispetto ai dogmi della teologia. Una posizione molto pericolosa, che sia Galilei sia Castelli cercano di “correggere” in alcuni termini per renderla meno impattante rispetto alla rigida posizione della Chiesa sulla cosmologia.
Il testo della lettera venne inviato al Tribunale dell’Inquisizione da un frate domenicano, Niccolò Lorini nel 1615, con una lettera custodita negli archivi vaticani.
Galilei, padre della Scienza moderna, introdusse il metodo sperimentale o galileiano o scientifico, oltre a dare forti contributi in favore della teoria copernicana, alla costruzione e all’uso del cannocchiale e alle successive scoperte di carattere astronomico. Ma fu aspramente contrastato da molti uomini di Chiesa, fino all’ammonizione del Cardinale Roberto Bellarmino nel 1616 che gli intimò di abbandonare la teoria copernicana, di non sostenerla in alcun modo e di non insegnarla. Nonostante ciò Galilei sostanzialmente rimase sulle sue idee e nel 1624 ottenne ben sei udienze da parte del papa Urbano VIII, senza garanzie di poter continuare ad esporre le sue idee. Nello stesso anno inizia il lavoro sulla sua grande opera, il “Dialogo sui due massimi sistemi del mondo” che, in aggiunta alle lettere, alle altre opere, alle denunce e alla precedente ammonizione, nel 1632 gli procurarono l’ordine di comparire a Roma di fronte al Commissario generale del Sant’Uffizio.
Galileo_moon_phases     Durante il 1633, imprigionato e più volte interrogato, fu emessa la sentenza di condanna e gli fu imposta l’abiura, una sincera dichiarazione di rinnegamento delle sue teorie che erano in contrasto con le Sacre Scritture. Galilei, mentre era ancora inginocchiato di fronte ai suoi inquisitori, dopo la lettura della sentenza di condanna che lo condannava all’incarcerazione, ritrattò formalmente ammettendo il suo errore. Alcuni mesi dopo gli fu concesso di tornare ad Arcetri, vicino Firenze in stato di dimora vigilata.
Nelle immagini: Due pagine della lettera ritrovata a Londra e fasi della Luna, disegnate da Galilei nel 1616.
Per saperne di più: Treccani/GalileoVideo TG1; Film “Galileo” di Liliana Cavani, 1968, durata 1 h e 30 min. Quando il film uscì (1968) fu vietato ai minori di 18 anni! Galileo non era ancora stato riabilitato dalla Chiesa: la riabilitazione avvenne solo nel 1992 (circa 360 anni dopo la condanna) con papa Giovanni Paolo II.