Banca dati sulla raccolta differenziata

raccolta_differenziata-300x113     Con l’urbanizzazione degli ultimi decenni il problema dei rifiuti ha assunto proporzioni sempre maggiori. Raccogliere e smaltire correttamente i vari tipi di rifiuti solidi urbani ha richiesto investimenti notevoli, ricavati dalle varie tariffe applicate a carico dei cittadini. Il problema dei rifiuti pericolosi e industriali è ancora più critico e in gran parte sconosciuto, permeato com’è da corruzione, malaffare, sviluppo di “ecomafie” almeno da quattro-cinque decenni.

     Sulla produzione e raccolta differenziata dei rifiuti, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato un catasto relativo al 2013, dopo quello degli anni 2010, 2011 e 2012. Una banca dati sull’argomento rifiuti urbani e raccolta differenziata, relativa alle varie aree geografiche dell’Italia, realizzata con il contributo delle Regioni. Anche su questo tema, come in tanti altri purtroppo, si nota una significativa differenza tra le aree geografiche italiane. Le informazioni che si possono ricavare, oltre alla suddivisione geografica, sono relative anche al tipo di rifiuto: carta, plastica, umido, rifiuti elettronici, … . Per saperne di più: Catasto rifiuti dell’ISPRA.

L’altra faccia del mare

Coste_Mediterraneo-300x202      Si tratta di un documentario sul Mar Mediterraneo, le sue caratteristiche, i molti fattori negativi che minacciano la qualità delle sue acque, i microrganismi e gli organismi che lo popolano. L’Italia è particolarmente interessata al futuro di quest’ambiente perché è il Paese che ha il maggior numero di km di coste lungo quello che fu definito “Mare nostrum”.

Un importante aspetto segnalato è l’elevata antropizzazione delle sue coste. Città grandi e piccole che con le loro popolazioni, gli sversamenti di rifiuti più o meno depurati, un turismo diffuso e poco rispettoso dell’ambiente, rappresentano un potenziale rischio per l’habitat Mediterraneo e per la biodiversità che lo caratterizza.

Ogni giorno le imbarcazioni che lo attraversano sono migliaia, spesso cariche di idrocarburi provenienti dalla penisola arabica e dal Golfo Persico. Il rischio di rilascio di sostanze inquinanti anche dalle petroliere è sempre presente. È già successo in passato. Come pure il versamento in mare delle acque di lavaggio delle varie strutture delle navi.

In queste ultime settimane, in Calabria  ha suscitato molte proteste e allarme l’arrivo nel porto di Gioia Tauro della nave che ha raccolto le “armi chimiche” provenienti dalla Siria, sconvolta da una guerra civile che dura da qualche anno. Le rassicurazioni del Governo e dei tecnici, credo che offrano garanzie per un trasbordo delle sostanze chimiche senza pericoli verso la nave statunitense attrezzata per ridurre la pericolosità delle sostanze tossiche raccolte in Siria.

Il documentario è stato prodotto dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), messo in rete lo scorso dicembre e dura 33 minuti.

Documentario: L’altra faccia del mare.

Video RAI sull’origine del Mar Mediterraneo, da “Passaggio a Nord ovest” di Alberto Angela: http://www.youtube.com/watch?v=f0lWrPvar3g