Vulcani d’Islanda

vulcanoIslanda01L’emissione di gas e ceneri si è ridotta molto e da qualche giorno gli aerei hanno ricominciato a volare. Però in tre-quattro giorni sono state decine di migliaia i voli annullati in Europa. I disagi per i passeggeri sono stati notevoli e molte sono state le difficoltà per il trasporto delle merci. Il vulcano che si trova sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull ha iniziato ad eruttare a fine marzo, dopo oltre un secolo e mezzo dall’ultima eruzione. La nube di cenere ha costituito un serio pericolo per il corretto funzionamento dei motori degli aerei e per le innumerevoli strumentazioni elettroniche di cui sono dotati. L’annullamento dei voli è stata una necessità in alcuni casi ed in altri una precauzione opportuna, anche se tutto ciò ha comportato gravi disagi negli spostamenti delle persone, compresi i capi di governo e i capi di Stato. Da quest’eruzione e dalle conseguenze che ha avuto potrebbe anche scaturire qualcosa di buono se i vari Paesi con i loro dipartimenti di protezione civile e prevenzione delle catastrofi si decideranno ad investire ed affrontare il vasto problema delle emergenze naturali. I dubbi però sono molti. Dopo ogni emergenza, passato qualche giorno, sembra svanire la consapevolezza e il timore del rischio naturale. Si teme molto di più il “rischio dei comportamenti umani” (ad esempio gli attacchi terroristici) relativo alle armi atomiche e convenzionali che l’uomo stesso ha costruito. Ma terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni e frane ci sono sempre stati e continueranno ad esserci: è una certezza. Oggi i danni sono maggiori rispetto al passato perché la popolazione mondiale è aumentata e si costruisce e si abita in zone che i nostri avi hanno sempre evitato. La globalizzazione dei trasporti poi, con decine di migliaia di voli aerei ogni giorno, rende internazionale un problema che in altri tempi sarebbe stato solo locale. Si consideri inoltre che questo non è un vulcano particolarmente grande o pericoloso. Se eruttasse il Vesuvio ad esempio, i danni e le conseguenze sarebbero enormenente maggiori.

Ma quali sono le caratteristiche fisiche e geologiche di quest’isola che ha messo in ginocchio le comunicazioni aeree della parte più ricca dell’Europa? L’Islanda si trova poco sotto il circolo polare artico, tra 63° N e 66° N, a 900 km dalle isole britanniche e a 300 km dalla Groenlandia. Si tratta di una repubblica che ha poco più di 300.000 abitanti. Dal punto di vista geologico è costituita da tavolati basaltici di origine recente. In pratica l’intera isola rappresenta una parte emersa della dorsale medio-atlantica, quel sistema di fratture e faglie che attraversa l’oceano dal circolo polare artico fino a quello antartico. L’età delle rocce del fondale non supera i 200 milioni di anni e diminuisce a mano a mano che dalle coste dei continenti ci spostiamo verso la dorsale stessa. Lungo la dorsale c’è risalita di magma dal mantello e accrescimento del fondale. Tutta la dorsale, perciò anche l’Islanda, è caratterizzata da un’intensa attività vulcanica e da numerosi e diffusi fenomeni secondari: soprattutto sorgenti termali e geyser che rappresentano anche importanti fonti energetiche per l’esigua popolazione islandese. Del resto il clima, pur essendo rigido, lungo le coste è mitigato anche dalle acque della corrente del Golfo.  

Ecco il link di un insieme di video dell’eruzione che ha prodotto la nube di ceneri:

http://www.fulltravel.it/Travel-News/Video-eruzione-vulcano-in-Islanda/28/7-2282-1.html