Premio Nobel per la Medicina 2014

bussola-300x300     Il Nobel per la medicina di quest’anno ha premiato gli studi sulle cellule cerebrali responsabili dell’orientamento, in grado di farci comprendere dove ci troviamo in ogni momento e la direzione che dobbiamo seguire per una certa destinazione.

I premiati sono tre ricercatori:  John O’Keefe (1939) che ha ricevuto metà premio, e i coniugi May-Britt Moser (1963) ed Edvard Moser (1962) che hanno ricevuto l’altra metà. Il primo è uno statunitense che si è trasferito in Inghilterra, gli altri due sono norvegesi. Le loro scoperte si sono accumulate nel tempo, dall’inizio degli anni ’70 al 2005. Per le ricerche sull’orientamento sono state decisive le sperimentazioni sugli animali: le prime cellule cerebrali, che si attivano nelle situazioni di orientamento spaziale, furono osservate da John O’Keefe in un’area del cervello (l’ippocampo) di una cavia e si attivavano ogni qual volta essa cambiava direzione durante il suo percorso. Furono definite “cellule di posizionamento” perché si riteneva che consentissero alla cavia di crearsi una mappa mentale della posizione di spazio in cui si trovava.

ippocampo-300x224     I decenni successivi hanno permesso di approfondire la conoscenza di queste speciali cellule nervose, anche grazie allo sviluppo di sistemi di diagnostica per immagini (ad esempio la risonanza magnetica). In particolare i due coniugi scoprirono le cosiddette “cellule a griglia” in grado di creare le coordinate che ci fanno capire dove ci troviamo e qual è il percorso necessario (non necessariamente quello più breve) per andare in un determinato luogo.

Quest’insieme di cellule cerebrali permette all’intero cervello di imparare e memorizzare la posizione dei luoghi che di volta in volta frequentiamo e la loro disposizione, con le possibilità di movimento che offrono.

Il danneggiamento delle aree cerebrali interessate da questo tipo di cellule, a causa di un trauma o di malattie neurologiche come l’Alzheimer, determina l’incapacità di orientarsi e di capire dove la persona si trova.

Su “Le Scienze”, un articolo di O’Keefe del 2012 su “I segreti della memoria spaziale”, e uno di Moser dello stesso anno “I dieci sensi del cervello per sapere dove siamo”.

Credit immagini: hr.anu.edu.au  (bussola) e www.wikinoticia.com (ippocampo).