Programma Artemis: accordo fra USA e Italia

Poche settimane fa, il sottosegretario Riccardo Fraccaro della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a Palazzo Chigi, e l’amministratore delegato della NASA Jim Bridenstine, in collegamento internet hanno firmato un accordo di collaborazione sul programma Artemis per l’esplorazione della Luna. Si tratta del primo accordo degli USA per questo progetto con un Paese europeo.

La cooperazione tende a riportare l’uomo sulla Luna e, in prospettiva, si vogliono porre le basi per l’invio di una sonda con equipaggio umano su Marte. L’accordo rafforza una collaborazione già importante in passato e si vuole predisporre una base operativa sulla Luna per successive esplorazioni spaziali. Grande soddisfazione del governo italiano, dell’Agenzia Spaziale Italiana e delle aziende del settore aerospaziale, prima fra tutte Leonardo, guidata dall’amministratore delegato Alessandro Profumo. Per le industrie italiane del settore significa investimenti di circa un miliardo di euro e lavoro specializzato per ingegneri, fisici e chimici. L’impegno italiano sarà concentrato soprattutto nello sviluppo e nella costruzione di moduli abitativi lunari e telecomunicazioni. Per il sottosegretario Fraccaro, la firma dell’accordo, “è un riconoscimento ulteriore del ruolo del nostro Paese all’interno della missione Artemis, che porterà la prima donna sulla Luna e ha l’obiettivo di stabilire una presenza continua e autosufficiente sulla superficie lunare”. Approfondimenti sul programma Artemis. Video di MEDIA INAF. Crediti: https://www.nasa.gov/specials/artemis/

In Sardegna il radiotelescopio più grande d’Europa

     Dopo quasi sette anni di lavori, finalmente lo scorso 30 settembre è stato inaugurato il Sardinia Radio Telescope (SRT), gestito dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Il costo è stato considerevole, circa 60 milioni di euro, ma il risultato è spettacolare: la struttura ha un’altezza di circa settanta metri e presenta uno specchio primario che ha un diametro di ben 64 metri. Questo lo rende il più grande radiotelescopio d’Europa.

     Ha diverse caratteristiche d’avanguardia, soprattutto può modificare le sue strutture riceventi in quattro diverse posizioni a seconda delle sorgenti da analizzare nelle varie parti del lontano universo o all’interno del Sistema Solare. Le diverse posizioni focali gli permettono di operare con frequenze che variano da 0,3 a 100 Ghz.

Il radiotelescopio è stato assemblato e installato in provincia di Cagliari, in località Pranu Sanguni nel comune di San Basilio. La sua antenna è costituita da oltre un migliaio di pannelli d’alluminio, regolabili attraverso un sistema di sensori controllati elettronicamente (a proposito di alluminio, non posso non ricordare la grave situazione dell’ALCOA e dei suoi lavoratori). La maggior parte dei finanziamenti sono pervenuti dal Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Università, dalla Regione Sardegna e dall’Agenzia Spaziale Italiana.

Sarà utilizzato anche per monitorare il percorso di asteroidi e detriti spaziali potenzialmente pericolosi per la Terra.

L’SRT si aggiunge agli altri due radiotelescopi italiani: quello di Medicina in provincia di Bologna e quello siciliano di Noto (Siracusa).

Foto e filmati del Sardinia Radio Telescope .

     Nel messaggio inaugurale inviato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Presidente dell’INAF Giovanni Bignami, si sottolinea che “SRT è un prestigioso esempio di altissima e qualificata specializzazione scientifica e tecnologica”.

Per saperne di più: Sardinia Radio Telescope ; Istituto Nazionale di Astrofisica .

Radiotelescopi di Medicina ; Radiotelescopio di Noto . Agenzia Spaziale Italiana .

 

XIV Settimana Nazionale dell’Astronomia

     Si tratta di un’iniziativa organizzata dalla Società Astronomica Italiana (SAIt) in collaborazione con il MIUR e con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). La settimana interessata è la prossima, compresa tra il 15 e il 22 aprile 2013. Il tema scelto per quest’anno è Da Seneca a Newton: le Comete dall’antichità ai giorni nostri.

Quest’edizione, come le precedenti, vuole diffondere la conoscenza del cielo e della ricerca astronomica tra gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Devo dire che gli argomenti di astronomia, trattati nel corso di scienze della Terra, sono quelli che appassionano di più gli allievi.

Scuole ed associazioni sono state invitate a trattare uno dei seguenti aspetti, adattandoli al livello scolastico degli studenti:

1. Il ruolo delle Comete nell’affermazione della teoria della gravitazione universale.

2. Il ruolo della strumentazione nella conoscenza delle Comete.

3. La Scienza, l’Astronomia ed il ruolo dell’immaginazione.

Il bando e il programma delle iniziative si può consultare qui.

I programmi dettagliati degli eventi previsti nelle varie sedi, scuole, associazioni saranno disponibili nei siti web degli enti organizzatori a mano a mano che verranno inviati.

     SAIt (www.sait.it  ) La Società degli Spettroscopisti Italiani nacque il 5 ottobre 1871. Era una società di professionisti specializzati in astronomia fisica. I risultati delle prime osservazioni spettroscopiche furono pubblicati a Palermo in un volume nel 1872. Dopo diversi lavori, la società venne sciolta nel 1919 e fu trasformata nella Società Astronomica Italiana. Informazioni dettagliate sulla storia della società si possono ricavare dal sito web.

     INAF ( www.inaf.it  ) L’Istituto Nazionale di Astrofisica occupa circa 1400 studiosi e ricercatori distribuiti su molte sedi: Roma, Torino, Milano, Padova, Trieste, Bologna , Firenze, Teramo, Napoli, Cagliari, Palermo e Catania. Eppure circa tre anni fa ha rischiato seriamente la chiusura.

Ritornando alle comete, il mese scorso ho già scritto di ISON in questa pagina. Aggiungo che la spettacolarità delle comete è dovuta sia al calore solare, sia al vento solare. Il primo, determina l’evaporazione di una parte della superficie della cometa che si avvicina. Il vento solare invece, liberando una parte del gas contenuto nella chioma, origina la coda di ioni. Le particelle solide che si staccano dal nucleo formano la coda di polvere. Entrambi i tipi di coda sono orientati in direzione opposta al Sole.

Nell’immagine delle tre comete, dall’alto: Comet Halley, February 1986; Comet Kohoutek, June 1973; Comet West, computer enhanced.