Si celebra oggi la giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Come ho già scritto in qualche altra occasione, lo scopo fondamentale della sua istituzione è “la sensibilizzazione dei cittadini e degli amministratori della cosa pubblica a vari livelli sull’uso consapevole e giudizioso di questa risorsa vitale. Tutti gli Stati sono invitati a mettere in atto azioni concrete per raggiungere quest’obiettivo e garantire l’accesso all’acqua pubblica ad una popolazione sempre più vasta.” Questa ricorrenza ieri è stata ricordata anche dal Papa dopo l’Angelus, sottolineando che “sorella acqua” è un dono e non una merce e invitando tutti a riflettere sull’importanza di questo dono vitale.
La celebrazione di oggi ha per titolo “Valuing Water” (valorizzare l’acqua o il valore dell’acqua). Sono moltissime nel mondo le persone che non hanno accesso all’acqua potabile: 2,2 miliardi in vaste aree del pianeta. Invece sono quasi il doppio (4,2 miliardi) coloro che non dispongono di servizi igienici adeguati e con acqua corrente. Ma l’acqua non è soltanto una risorsa indispensabile per uso personale, è necessaria per molte attività umane: dall’agricoltura all’industria, anche per questo il suo utilizzo deve essere parsimonioso. Senza considerare che i mutamenti climatici in atto e la crescente frequenza di eventi estremi, incendi e siccità da una parte e alluvioni dall’altra, come testimoniano le alluvioni dell’altro ieri in alcune zone dell’Australia la cui intensità non si registrava da almeno un secolo, aggravando la situazione in molti Paesi africani ed asiatici.
Da nord a sud sono centinaia i comuni italiani che hanno deciso di celebrare questo composto vitale in tutte le sue forme, con riferimenti alla geografia e alla sua distribuzione locale, all’arte, ai suoi utilizzi e al suo risparmio, alla sua protezione dagli inquinanti.
Sullo stato di salute delle acqua in Italia, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) con SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) comunica: “Qualità delle acque interne in Italia: su 7.493 fiumi, il 43% raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico, il 75% raggiunge quello per lo stato chimico. Su un totale di 347 laghi, solo il 20% raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico, il 48% dei laghi raggiunge quello per lo stato chimico. Dove sono collocati? I fiumi che a livello regionale raggiungono l’obiettivo di qualità buono si trovano nella Provincia di Bolzano (94%), Valle d’Aosta (88%), Provincia di Trento (86%), Liguria (75%); quelli con uno stato chimico buono superiore al 90%, si trovano in Molise, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e le province autonome di Trento e Bolzano”.
Per saperne di più sulla ricorrenza: https://www.worldwaterday.org/