Il terremoto del 6 aprile in Abruzzo


 

Morti, feriti, sfollati, attività domestiche, artigianali e industriali distrutte o rovinate: è questo lo scenario del terremoto in Abruzzo. La situazione della prima emergenza oggi appare quasi superata ma adesso inizia la gestione ordinaria del dopo terremoto, di una sistemazione meno precaria degli sfollati, della ricostruzione delle abitazioni civili, degli uffici pubblici, del patrimonio culturale e artistico-religioso. Gli scavi dei primi giorni sono stati continui, senza soste, con turni fra i soccorritori come deve essere, a mano e con piccoli mezzi e strumenti, senza ruspe e escavatori, solo con autogru per sollevare dove era necessario i pezzi di solaio e di colonne più pesanti. Senza creare ulteriori danni alle eventuali persone sommerse. A L’Aquila e nei paesini e frazioni più distanti. Numerose sono state le persone estratte vive dagli edifici crollati. La stima è di oltre 5000 soccorritori, provenienti da varie parti d’Italia, uomini e donne della protezione civile che hanno lavorato senza sosta.

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