Film e-bola

     Presentato pochi giorni fa, e-bola è un film italiano a scopo didattico, dedicato all’informazione e alla formazione medica su un’epidemia che per mesi ha messo in ginocchio diversi Paesi africani, provocando migliaia di morti, 11.261 (al 05/07/2015, dato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) dei ventisettemila contagiati. La malattia è causata da un virus mortale, scoperto in Congo quasi quarant’anni fa, nel 1976.

     Il Ministero italiano della salute, spinto anche dalla necesssità di formazione del personale sanitario, ha deciso di puntare sui film-formazione. In questo caso, e-bola è un lungometraggio che cattura lo spettatore per le scene e la sua drammaticità, realizzato da Consulcesi Club con la collaborazione scientifica dell’Università “La Sapienza” di Roma e dell’Istituto per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, il centro nazionale che ha fronteggiato le emergenze in Italia. Il film è in inglese ma ci sono i sottotitoli in italiano.

     Si tratta di una lodevole iniziativa, adatta a formare e informare il personale sanitario ma utile anche a scopo didattico per le scuole superiori e l’università. E-bola è il primo di una serie di film-formazione, che rientrano in un progetto patrocinato dal ministero della salute e da quello degli affari esteri, volto alla formazione e alla visione gratuita in rete. Già in questo primo film, gli obiettivi fondamentali sembrano raggiunti: informazione, formazione e coinvolgimento emotivo. In e-bola, cinema e scienza sono ben assembati, col giusto equilibrio tra le esigenze di sceneggiatura e immagini, per rendere il prodotto coinvolgente e le esigenze scientifiche, per renderlo “rigoroso” e formativo. Per chi ha tempo e voglia, la cosa migliore è passare alla visione. Per saperne di più: http://www.ebola-movie.com/ .

Il trailer su youtube.

Per la registrazione e la visione in streaming: http://www.ebola-movie.com/streaming .

     Una volta registrati, arriverà una email con il link, attivo per dieci giorni, per la visione gratuita del film. Inoltrando la email ad amici e colleghi, il film sarà visibile anche da loro, sempre per dieci giorni. Durata del film: 1h e 22 min .

Ebola fra drammi, paure, polemiche e speranze

ebola_sicurezza-200x300    Alcuni mesi fa ho già scritto del ritorno del virus Ebola e della sua pericolosità. Da allora la situazione è decisamente peggiorata: i contagiati sono alcune migliaia e i morti oltre mille, in diversi Paesi dell’Africa equatoriale occidentale. Il contagio si è allargato e “lambisce” anche Paesi non africani, considerata la facilità degli spostamenti e il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Ma in Occidente non ci sono ancora casi di contagio e, se sono doverosi i controlli sanitari alle frontiere, soprattutto sui voli aerei provenienti dai Paesi in cui si è diffuso il virus, l’allarme provocato dai media sembra eccessivo.

     L’agente infettivo però, una forma di vita limite e come tutti i virus in grado di riprodursi solo all’interno di cellule che lo ospitano, è difficile da combattere se non preso precocemente. La difesa più efficace è la prevenzione ma le norme di protezione talvolta non bastano e la malattia ha colpito anche il personale medico e paramedico che si occupa della cura dei malati.

     Una società statunitense ha prodotto un siero sperimentale (ZMapp) che sembrava molto promettente, utilizzato prima su due medici americani e poi su un sacerdote spagnolo contagiati. A distanza di alcuni giorni le promesse sono state ridimensionate: il sacerdote è deceduto e persiste lo stato di contagio negli altri due.

      Le difficoltà internazionali nel fronteggiare l’emergenza Ebola che rischia di estendersi ad altri continenti hanno indotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definire “etico” l’uso di farmaci sperimentali come lo Zmapp. In pratica di tratta di un “via libera” per maggiori produzioni del farmaco e l’uso anche di eventuali altri prodotti sperimentali su altri pazienti. L’utilizzo del farmaco non ancora sperimentato e dall’efficacia incerta, solo su alcuni pazienti non africani, aveva suscitato molte polemiche. Questa decisione dell’OMS e la disponibilità di società che producono sieri sperimentali ha ridotto le polemiche e spinge tutti a concentrarsi nella ricerca di soluzioni efficaci per uno dei problemi sanitari più preoccupanti degli ultimi anni, almeno per l’opinione pubblica.

Per saperne di più, consiglio l’articolo di Marco Ferrari su Focus: http://www.focus.it/scienza/salute/otto-cose-da-sapere-su-ebola

Credit immagine: www.rainews.it

Il virus Ebola ritorna e spaventa l’Africa equatoriale

ebola_virus-206x300      Ebola è un virus della famiglia delle Filoviridae, individuato nell’ex Zaire, attuale Congo, nel 1976. Un nuovo picco di diffusione di questo mortale virus venne registrato diciannove anni dopo, nel 1995. In questi mesi, dopo altri diciannove anni, si ripresenta soprattutto in Guinea, provocando febbre, gravi problemi intestinali e emorragie interne. Purtroppo ha un tasso di mortalità elevato, dal 60% al 90%, e si diffonde con facilità, tanto che dalla sua scoperta è molto temuto come possibile arma di bioterrorismo.

Non esistono cure contro Ebola e, secondo l’organizzazione Medici Senza Frontiere impegnata anche in Guinea, l’epidemia sta raggiungendo proporzioni mai viste in passato: solo in Guinea ci sarebbero almeno 125 casi di infezione che hanno provocato circa 80 morti. Altri Paesi colpiti sono la Sierra Leone e la Liberia.

Dal 1976 ad oggi sono stati individuati quattro diversi ceppi del virus, tre dei quali molto aggressivi e spesso mortali. Secondo le autorità locali e alcuni epidemiologi, il virus sarebbe stato trasmesso all’uomo da carni infette di gorilla e/o di pipistrello in un contesto sociale e igienico-sanitario estremamente povero. Il contagio da persona a persona avviene anche solo per contatto con i malati o i morti, ecco perché nei servizi televisivi provenienti dall’area colpita dalla malattia si vedono operatori sanitari che indossano protezioni su tutto il corpo.

Il periodo di incubazione della malattie varia da due-tre giorni fino a 20 giorni, perciò è facile prevedere l’aumento del numero di persone colpite.

Alcuni giorni fa per cercare di fronteggiare l’emergenza, in mancanza di farmaci efficaci contro il virus, sono partiti anche diversi ricercatori dello European Mobile Laboratory (http://www.emlab.eu/).

Per approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Ebolahttp://www.focus.it/scienza/salute/otto-cose-da-sapere-su-ebola_C12.aspx

Credits immagine Ebola_virus: wsslibrarypages.wikispaces.com

Breve video dell’epidemia di Ebola degli scorsi mesi in Uganda:  http://youtu.be/QEssjy4hqbA