Orione dominatore del cielo invernale

     Alla fine della scorsa estate ho scritto sul Triangolo estivo, una costellazione dell’emisfero boreale tipica di quei mesi. Adesso che siamo in pieno inverno non posso ignorare Orione, facile da osservare e da molti ritenuta fra tutte le costellazioni la più bella e luminosa, caratteristica del cielo di questa stagione.

     Orione è anche il nome di una famosa e bellissima nebulosa, la M 42 o NGC 1976, in assenza di inquinamento luminoso, visibile anche ad occhio nudo all’interno della omonima costellazione. Le nebulose sono ammassi di polveri e materiali vari, sparsi a formare “nubi” intorno a molte galassie. Rappresentano lo stadio iniziale della nascita di una stella. Altri tipi di nebulose, quelle planetarie, rappresentano uno degli stadi della “morte” delle stelle di dimensioni simili al nostro Sole. In questo post mi occupo di Orione inteso come costellazione.

     Le costellazioni sono gruppi di stelle, visibili a occhio nudo ai quali gli antichi, in base alle forme fantasiose che suggerivano, hanno assegnato nomi ricavati dalla mitologia delle civiltà mediterranee, soprattutto quella greca. Orione è una costellazione che nell’arco dell’anno è visibile da entrambi gli emisferi perché si trova in prossimità dell’equatore celeste. Nella mitologia Orione era un grande e bellissimo cacciatore e guerriero. Chi è interessato può approfondire lo scenario mitologico. Le stelle più luminose che la caratterizzano (in tutto sono quasi 130), sono le tre che formano la cintura del cacciatore, le due delle spalle, quella della testa e le due delle gambe. 

     Le tre stelle della cintura, partendo da quella più bassa, sono Alnitak, Alnilam e Mintaka. Nel loro insieme sono denominate anche bastone di Giacobbe. La testa è costituita dalla stella Meissa, mentre le due spalle, partendo da quella più alta, sono rappresentate da Betelgeuse e Bellatrix. Betelgeuse è una delle due stelle principali, con una magnitudine di 0,5 è una supergigante rossa circa 10.000 volte più luminosa del Sole e molto più grande. Il Sole può essere considerato una nana gialla. Betelgeuse è una stella variabile pulsante. Bellatrix è un po’ meno luminosa: magnitudine 1,7. Ricordo che più basso è il valore della magnitudine, maggiore è la luminosità della stella, il Sole ad esempio visto dalla Terra ha magnitudine –26!

     Le due stelle delle gambe di Orione sono Saiph, una stella azzurra di magnitudine 2,0 e la luminosissima Rigel. Con una magnitudine di 0,2, Rigel è una supergigante blu. Costituisce il ginocchio sinistro e ha altre compagne vicine, difficili da individuare a causa della luminosità che essa emana.

     Telescopi amatoriali permettono di accertare che Orione contiene molte stelle doppie. Non solo, dentro e intorno a Orione ci sono molti oggetti interessanti, ad esempio le nebulose Orione, Testa di Cavallo e De Mairan. 

     Nelle serate sgombre da nubi, in queste settimane Orione è facilmente osservabile guardando verso sud est. Nell’immagine proposta, i nomi delle varie stelle, tranne quella della testa, Meissa. (crediti: Paul Kohlmiller e Spinelli, http://ephemeris.sjaa.net/0504/d.html ).

     I più pigri o coloro che vogliono prima esercitarsi nel suo riconoscimento (oppure se le serate sono nuvolose), possono provare con questi due video: http://www.youtube.com/watch?v=6YWIFNOvA7s (3 minuti); http://www.youtube.com/watch?v=ORQLracqf2g (con approfondimenti, di Giorgio Bianciardi, vicepresidente dell’Unione Astrofili Italiani, 52 minuti).