La cometa di Natale 2018

cometa_01     La cometa 46P/Wirtanen è stata definita cometa di Natale perché raggiungerà il perielio (la sua minima distanza dal Sole) il prossimo 12 dicembre e sarà ancora visibile durante le festività natalizie.
Per la composizione generale e l’origine delle comete, vedi: La cometa Ison, pubblicato alcuni anni fa.
46P/Wirtanen non ha grandi dimensioni, ha un diametro di poco più di un chilometro, ma nelle vicinanze del perielio la sublimazione (il passaggio da ghiaccio a vapore acqueo) di una parte del ghiaccio che la compone dovrebbe originare una coda sfumata ma grande il doppio del diametro della Luna piena, quindi visibile anche ad occhio nudo nelle aree distanti dalle città.
Questa cometa ha un periodo di 5 anni, cioè ogni 5 anni circa ripassa nelle vicinanze del Sole e si rende visibile dalla Terra. La prima volta venne osservata dall’astronomo statunitense Carl A. Wirtanen (1910-1990) nel 1948. Wirtanen lavorò presso il Lick Observatory dell’Università della California e, tra il 1947 e il 1950, scoprì anche otto asteroidi. Per questo motivo gli è stato dedicato l’asteroide 2044 Wirt.
Sulle comete, vedi il bel documentario di RAI Educational (durata: 10 min).

Philae e Rosetta di nuovo operativi

Philae-su-67P-300x168     Dopo le tre precedenti segnalazioni: Terra chiama e Rosetta risponde; Philae sbarca sulla cometa 67P; Philae e Rosetta un successo storico; ritorno sul programma Rosetta che sta facendo orbitare la sonda intorno alla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko dove è “accometato” il lander Philae, lo scorso 12 novembre 2014. Dopo un lavoro di tre giorni in una depressione della cometa, all’ombra, alla temperatura di circa -160 °C, le batterie di Philae hanno smesso di inviare segnali. Oggi la cometa è un po’ più vicina al Sole e la depressione non è più in ombra, questo ha consentito ai pannelli di ricaricare le batterie e Philae ha inviato il proprio segnale alla madre Rosetta. Dopo sette mesi di completo silenzio è ripreso l’invio di dati da Philae a Rosetta e da questa alla Terra. Il segnale è arrivato da una distanza di circa 500 milioni di km, oltre la fascia degli asteroidi. L’annuncio del “risveglio” è stato dato sia dall’Agenzia Spaziale Europea sia da quella Italiana con il suo presidente Roberto Battiston. Il lander continuerà ad inviare dati sulla cometa che viaggia nello spazio interplanetario e magari ne sapremo di più sulle molecole organiche che si pensa abbiano “colonizzato” la Terra primordiale di quattro miliardi di anni fa, portate proprio dalle comete.

Immagine: Philae sulla superficie della cometa (afp), cliccarci su per ingrandirla. Agenzia Spaziale Europea; Agenzia Spaziale Italiana.

Rosetta e Philae: un successo storico!

Ce l’hanno fatta! Rosetta e il suo lander Philae sono riusciti in un’impresa che farà è arte della storia dell’astronomia. Al centro di coordinamento della missione, a Darmstadt in Germania, sono state giornate e ore febbrili. Alle 17,15 circa di oggi, qualche minuto fa, si è scoperto che l’inseguimento più lungo della storia è stato un grande successo: oltre a raggiungere la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, la parte più critica della difficile missione dell’Agenzia Spaziale Europea, lo sgancio del lander e il suo “accometaggio” su 67/P C-G , come le sue compagne definita una “patata di ghiaccio”, è riuscito perfettamente. In realtà la forma di questa cometa è particolare: una forma più a clessidra, come se fossero due blocchi saldati insieme.

Chi ha potuto, ha seguito in diretta streaming le ultime fasi dell'”atterraggio” durato circa sette ore.

Video: http://www.youtube.com/watch?v=9qpZ2sqCRyg

Le immagini mostrano: l’apprensione nel centro di controllo e il successivo entusiasmo dopo l’aggangio della cometa da parte del lander Philae.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Philae, lander di Rosetta, sbarca sulla cometa67p Churyumov-Gerasimenko

Comet-67p-C-G-300x284     La sonda Rosetta sta portando al termine il suo compito: ha raggiunto la cometa 67p churyumov-gerasimenko e si appresta a sganciare il lander Philae. L’atterraggio del lander sulla cometa è previsto per dopodomani 12 novembre e, se tutto andrà come previsto, l’evento costituirà uno dei capisaldi delle esplorazioni astronomiche e sarà un bel successo per l’Agenzia Spaziale Europea. L’evento si svolgerà a circa circa 500 milioni di km dalla Terra, oltre il triplo della distanza media Terra-Sole (150 milioni di km), dopo un percorso di avvicinamento durato dieci anni: Rosetta partì nel 2004 con lo scopo di scoprire alcuni dei misteri celati dalle comete, primo fra tutti la presenza su di esse di eventuali macromolecole organiche se non addirittura di qualche primordiale forma di vita batterica (archeobatteri) fossile.

Il sito di atterraggio è stato indicato con la sigla “J” ed è stato chiamato Agilkia, nome di un’isola sul fiume Nilo nell’alto Egitto. La forma “strana” della cometa: due lobi a clessidra con una significativa protuberanza, ha reso difficile la scelta del sito d’atterraggio. I dati registrati da Rosetta sulla cometa  67p C-G indicano una temperatura di -70 °C e una presenza di svariati composti chimici sulla superficie e nei suoi dintorni: acqua, anidride carbonica, ammoniaca, monossido di carbonio, metano, acido solfidrico,  metanolo, formaldeide, acido cianidrico, anidride solforosa e solfuro di carbonio. Oltre all’acqua, i composti più interessanti sono quelli organici: metano, metanolo e formaldeide che insieme all’ammoniaca e ai composti dello zolfo sono potenzialmente in grado di aggregarsi in amminoacidi, in opportune condizioni.

Philae-verso-cometa-300x213     Rosetta sgancerà Philae quando si troverà ad una distanza di circa 20 km dalla cometa. Da quel momento il lander attiverà una parte della strumentazione di cui dispone e già nella fase di avvicinamento acquisirà altre immagini e dati sulla composizione chimica del corpo celeste, sulle sue caratteristiche fisiche. elettriche e magnetiche. Dopo 8-10 ore dallo sgancio dalla sonda madre, sapremo se l’atterraggio è andato bene e se Philae potrò continuare nella sua raccolta di dati che includono anche la perforazione della superficie cometaria di un paio di decimetri.

Credit immagine (comet 67p churyumov-gerasimenko): http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/Rosetta

Video: Rosetta the story so far , del 10 nov. 2014.

Demonstrating Rosetta’s Philae lander on the Space Station , del 7 nov. 2014.

How Rosetta deploys Philae , del 7 nov.2014.

Philae’s descent: riding with the lander , del 7 nov. 2014.

 

Terra chiama e Rosetta risponde

     Rosetta è una sonda spaziale lanciata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) quasi 10 anni fa, il 2 marzo del 2004. Come per altre sonde e tanti satelliti, il lancio venne effettuato dalla base di Kourou della Guyana francese. Ormai è arrivata a circa 800 milioni di km dalla Terra. Per fare un confronto delle distanze, ricordo che il Sole dista da noi circa 150 milioni di km, Giove nel punto dell’orbita più vicino al nostro pianeta è distante circa 600 milioni di km, Saturno quando è più vicino alla Terra si trova a oltre 1.250 milioni di km.

     Rosetta porta con sé il lander Philae e ha lo scopo di mappare e poi scendere sulla cometa Churiumov-Gerasimenko e raccogliere materiali per inviarne la composizione al centro di controllo sulla Terra, a Darmstadt in Germania. Nel giungo 2011, per conservare energia e garantirle la sopravvivenza, considerata l’enorme distanza dal Sole, Rosetta è stata indotta in uno stato di “ibernazione”. Il 20 gennaio scorso, dopo circa due anni e mezzo, “risvegliata” ha inviato il primo segnale verso la Terra. Alcuni servizi giornalistici hanno mostrato in rete e in televisione l’entusiasmo dei tecnici del centro di Darmstadt durante la ricezione del segnale di risveglio. Adesso la sonda proseguirà il suo lento avvicinamento alla cometa, fino all’atterraggio e poi procederà con essa nella sua orbita verso il Sole le cui vicinanze saranno raggiunte nel dicembre del 2015. 

     Questa missione ha avuto anche il contributo di Thales Alenia Space e dell’Agenzia Spaziale Italiana perciò c’è grande soddisfazione anche il Italia. Il risveglio è già un fatto scientifico e tecnologico importante, ma di Rosetta si parlerà ancora molto quando raggiungerà la cometa, soprattutto quando Philae atterrerà su di essa.

     L’unico incontro ravvicinato di una sonda con una cometa ci fu nel 1986, quando la sonda Giotto si avvicinò alla cometa di Halley inviando a Terra immagini e video un po’ confusi dalle polveri e dalla luce riflessa dal vapor acqueo della cometa ma ugualmente  spettacolari. Rosetta farà molto meglio.

     Per approfondire: Il grande giorno di Rosetta dell’Agenzia Spaziale Italiana, con un videoservizio. La bella addormentata si risveglia. Crediti immagine: ESA.

 

La cometa Ison promette un grande spettacolo

È l’evento astronomico più atteso del 2013: la cometa Ison (da International Scientific Optical Network, l’associazione di cui fanno parte gli scopritori) scoperta da alcuni astrofili russi il 21 settembre 2012 è stata indicata con la sigla C/2012 S1. Passerà vicino al Sole, a soli 1,2 milioni di km (la Terra ha una distanza media da questa stella di circa 150 milioni di km), alla fine del prossimo novembre e sarà visibile fino a metà gennaio 2014. Le previsioni ci dicono che avrà una magnitudine apparente negativa, perciò sarà visibile anche di giorno ad occhio nudo. L’entusiasmo che molti manifestano però potrebbe essere eccessivo: Passando così vicina al Sole, gran parte dei ghiacci che la formano potrebbero essere vaporizzati generando una coda molto luminosa, ma di lei resterà ben poco. Probabilmente non riuscirà neanche a sopravvivere. Per ora il suo percorso viene monitorato e studiato per capire come evolverà.

     Dopo la cometa di Hale-Boop del 1997, caratterizzata da una coda bianca di particelle di polvere e una coda gassosa azzurra, Ison sarà la prima cometa ben visibile dal nostro emisfero. Secondo alcuni, per splendore, potrebbe essere simile alla grande cometa del 1680 descritta in alcuni testi.

Ma in generale cos’è una cometa? Un corpo celeste formato da un nucleo, una chioma e una coda. Il nucleo ha un diametro di pochi km mentre la chioma, che si forma a mano a mano che il nucleo arriva nelle vicinanze del Sole,  può raggiungere facilmente i 100.000 km. Poiché il nucleo è costituito da un miscuglio di ghiaccio e polveri, le comete sono state anche definite “palle di neve sporca”. Il vento solare dà origine alla coda di polveri e gas diretti dalla parte opposta al Sole. La coda può raggiungere i 300 milioni di km di lunghezza.

Qual è la loro origine? All’esterno del Sistema solare, ad una distanza di circa 1000 volte quella esistente tra Plutone e il Sole, si ritiene che esista una zona costituita da miliardi di nuclei cometari. In onore di Jan Hendrik Oort (1900-1992), l’astronomo olandese che la previde per primo nel 1950, è stata chiamata Nube di Oort. Nonostante l’enorme distanza, la Nube di Oort è soggetta al campo gravitazionale del Sole perciò, periodicamente, alcuni nuclei vengono attirati verso il centro del Sistema solare, dove c’è il centro gravitazionale. Alcune comete, che si ritiene non provengano dalla Nube di Oort ma da molto più vicino, dalla fascia di Kuiper (Gerard Kuiper, 1905-1973) in prossimità dell’orbita di Nettuno, incontrando la forza gravitazionale di qualche pianeta, modificano la loro orbita e la trasformano in ellittica. In questo modo diventano comete “a breve periodo”. La più famosa di queste è la cometa di Halley (in onore di Edmund Halley, 1656-1742) che attraversa l’orbita terrestre ogni 76 anni. L’ultimo passaggio c’è stato nel 1986 e in quell’occasione, a Torino, partecipai ad una memorabile nottata nel palazzetto dello sport con gli interventi di diversi studiosi e i dati e le immagini trasmesse su grande schermo, in diretta dalla sonda spaziale Giotto inviata verso la cometa.

Nell’immagine la cometa di Hale-Boop. Tratta da: http://gallery.amesastronomers.org/album19/halebopp?full=1

Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Cometa_ISON

http://www.youtube.com/watch?v=qzAzeO1_98E