Dialogo della Natura e di un islandese

     Riferimenti alla natura si trovano in molte delle opere di Giacomo Leopardi (1798-1837). Soprattutto nei “Canti” (L’infinito. Il passero solitario. Il canto notturno di un pastore errante dell’Asia. Alla Luna, … ) e nelle “Operette morali” imperniate sulla vita e sulla morte, come nella “Storia del genere umano”, nel “Dialogo della natura e di un islandese”, nel “Dialogo di un fisico e di un metafisico” o nel “Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie”, nel “dialogo della Terra e della Luna” ecc.

     Sia i “Canti” che le “Operette morali” furono pubblicati nelle versioni definitive nel 1835 a Napoli. Il “Dialogo della Natura e di un islandese” venne composto a Recanati nel 1824 e pubblicato la prima volta nel 1827. Per diritti d’autore, propongo solo l’inizio dell’opera. Il lettore potrà continuare la lettura sul sito del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati: http://www.leopardi.it/ .  Un Islandese, che era corso per la maggior parte del mondo, e soggiornato in diversissime terre; andando una volta per l’interiore dell’Affrica, e passando sotto la linea equinoziale in un luogo non mai prima penetrato da uomo alcuno, ebbe un caso simile a quello che intervenne a Vasco di Gama nel passare il Capo di Buona speranza; quando il medesimo Capo, guardiano dei mari australi, gli si fece incontro, sotto forma di gigante, per distorlo dal tentare quelle nuove acque. Vide da lontano un busto grandissimo; che da principio immaginò dovere essere di pietra, e a somiglianza degli ermi colossali veduti da lui, molti anni prima, nell’isola di Pasqua. Ma fattosi più da vicino, trovò che era una forma smisurata di donna seduta in terra, col busto ritto, appoggiato il dosso e il gomito a una montagna; e non finta ma viva; di volto mezzo tra bello e terribile, di occhi e di capelli nerissimi; la quale guardavalo fissamente; e stata così un buono spazio senza parlare, all’ultimo gli disse.
Natura. Chi sei? che cerchi in questi luoghi dove la tua specie era incognita?
Islandese. Sono un povero Islandese, che vo fuggendo la Natura; e fuggitala quasi tutto il tempo della mia vita per cento parti della terra, la fuggo adesso per questa.”
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Crediti immagine Capo di Buona Speranza: Safari Africa .