ONDATE DI CALORE E RISCALDAMENTO GLOBALE

Fiamme in Siberia     L’estate sta per terminare e le poche intense piogge, che in alcune regioni d’Italia sono state accompagnate da vento forte e grandinate provocando gravi danni alle coltivazioni, annunciano l’arrivo dell’autunno tra poche settimane.
Quest’estate ha confermato lo sviluppo sul Pianeta di ondate di calore sempre più frequenti e intense che hanno fatto registrare valori record di caldo. Le maggiori variazioni di temperatura rispetto alla norma hanno riguardato soprattutto le regioni ad elevate latitudini, in prevalenza nell’emisfero boreale. Così Canada, Groenlandia, Siberia e, soprattutto, la calotta polare artica hanno risentito molto di questi aumenti duraturi di temperatura: ghiacci e permafrost che si sciolgono, foreste che bruciano, perfino nella sconfinata Siberia. Sono gli effetti del riscaldamento globale che impattano pesantemente sull’ambiente e sulle popolazioni umane, animali e vegetali.
Le previsioni degli esperti purtroppo non sono incoraggianti: questi fenomeni estremi saranno sempre più frequenti e dannosi e sono collegati al progressivo aumento della temperatura che molti Paesi non riescono e, in qualche caso, non vogliono contrastare (ad esempio l’attuale amministrazione statunitense). Appare ormai difficile contenere l’aumento medio globale per i prossimi decenni entro i 2 °C.
Alcuni satelliti della NASA e dell’ESA, come il Copernicus Sentinel 3, hanno “fotografato” dallo spazio queste ondate di calore, evidenziate dalle macchie e dai punti rossi del planisfero qui sotto, riferito al 31 luglio dello scorso anno. Ma luglio di quest’anno è stato anche peggio per alcune città europee: frequenti picchi di calore di 39 e 40 °C. Durante i primi sei mesi del 2019, secondo il NOAA americano ( National Oceanic and Atmospheric Administration), è sato raggiunto il secondo record di temperature elevate degli ultimi 140 anni e giugno 2019 è stato il più caldo, da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1850.
Oltre all’allarme sulla distruzione delle foreste anche a causa degli incendi, gli studiosi sono molto preoccupati dallo scongelamento del permafrost che riempie i fiumi che, a loro volta, portano verso mari e oceani ingenti quantità d’acqua dolce e fango. Non solo, il permafrost che si scioglie libera nell’atmosfera enormi quantità di diossido di carbonio (CO2) e metano (CH4) che fanno aumentare la percentuale di gas serra, con ulteriori aumenti della temperatura media globale.
Oltre ai giovani che spesso fanno sentire le loro proteste contro i grandi poteri e i potenti del mondo che fanno poco o nulla per contrastare l’aumento di temperatura che causa i mutamenti climatici, anche il Papa spesso, ad esempio durante l’ultimo viaggio in Africa e in Madagascar, ha fatto sentire i suoi appelli per preservare le foreste dalla distruzione e le popolazioni da malattie, povertà materiale e culturale, sfruttamento. Alla Mostra del Cinema di Venezia che si è conclusa da qualche giorno gli attivisti ambientalisti hanno protestato anche occupando il red carpet e ricevendo il sostegno di alcune star della musica e del cinema, come Mick Jagger dei Rolling Stone. Per approfondire, vedi anche: I migliori documentari sul riscaldamento globale. Ondate di calore