Batteri patogeni: Clostridium difficile

In ospedale si va quando si sta male, si va per guarire. Qualche volta però in ospedale ci si ammala e si può anche morire. È capitato anche di recente: sei o sette persone ricoverare per motivi diversi in un ospedale, nello stesso letto nell’arco di alcuni mesi sono morte. In un’altra Regione d’Italia, alcuni pensionati mi raccontavano che diversi loro conoscenti, ricoverati in condizioni non gravi in una clinica privata, sono morti in successione, in pochi mesi.

batterio_struttura     Riguardo il primo episodio è in atto un’indagine interna dell’ospedale e una della magistratura per accertare i fatti. Secondo l’agenzia AdnKronos negli ultimi tre anni, solo in Italia ci sono stati almeno 22.000 morti per infezioni contratte in ospedale. Ma perché in ospedale a volte ci si può ammalare e morire? Naturalmente si tratta di un luogo dove si concentrano molti tipi di malattie e di microrganismi che le determinano, soprattutto batteri e virus. Molti di questi batteri vivono tranquillamente nel nostro intestino e sulla nostra pelle, senza proliferare in modo incontrollato.

batteri-legionella-239x300     Ma può capitare che le difese immunitarie siano molto deboli oppure che, in seguito ad una massiccia dose di antibiotici,  alcuni batteri (utili) si riducano di numero e lascino proliferare in modo massiccio quelli potenzialmente pericolosi.

Uno di questi ultimi è il Clostridium difficile, presente nell’intestino umano e anche nelle acque contaminate da rifiuti organici. Quando la loro quantità aumenta in modo notevole nell’intestino, rilascia tossine che possono attaccare la mucosa intestinale prima e altri distretti dell’organismo poi.

Il primo indiziato per le morti in ospedale, quando queste persone non erano entrate in condizioni molto gravi, è proprio questo batterio a forma di bastoncello (bacillo) appartenente alla famiglia delle Clostridiaceae.

clostridium_difficile-300x222      Come difendersi? Applicando scrupolosamente, soprattutto se si è in ospedale, tutte le regole igieniche: Pulizia degli indumenti, del letto, del cuscino, del comodino, degli oggetti di uso quotidiano e soprattutto delle mani (sempre con sapone e/o disinfettante) che rappresentano da sempre, insieme agli alimenti, un vettore di infezioni batteriche per il nostro sistema digerente. Altre possibili cause di infezione sono associate all’età, all’uso di antibiotici a largo spettro, ad interventi a carico dell’apparato digerente, alla frequenza dei bambini negli asili nido, a situazioni di immunodeficienza.

Dal punto di vista didattico, gli eubatteri (o bacteria, da non confondere con gli archeobatteri o archea) possono essere classificati in vari gruppi, soprattutto a seconda della loro forma. Oltre ai bacilli, se la forma è sferica si hanno i cocchi, i diplococchi, gli streptococchi se riuniti in catene, gli stafilococchi se formano colonie tabulari. Se hanno forma di virgola sono denominati vibrioni, se hanno una forma a spirale sono detti spirilli. Altre modalità di classificazione tengono conto della loro dipendenza dall’ossigeno atmosferico, perciò possono essere aerobi o anaerobi. Se invece si considera il modo in cui ricavano l’energia per sopravvivere, possono essere autotrofi (chemiosintetici o fotosintetici) oppure eterotrofi. Se si considera la loro reazione alla colorazione di Gram (Hans Christian Gram, 1853-1938, medico danese) possono essere suddivisi in Gram positivi e Gram negativi.

Alcuni esempi: Bacillus anthracis è responsabile dell’antrace o carbonchio; Streptococcus pyogenes è responsabile di molte faringiti e può determinare anche gravi complicazioni; Vibrio parahaemolyticus può infettare molluschi e crostacei che se consumati crudi causano seri problemi intestinali; Spirillum minus è un comune parassita del tratto respiratorio di alcuni roditori.

Col passare degli anni si è scoperto che i batteri presenti all’interno e sulla pelle del nostro corpo hanno un ruolo insospettato e molto importante per la nostra vita. Dal 2007 i National Institutes of Health statunitensi hanno promosso lo “Human Microbioma Project” per chiarire il ruolo del microbioma umano. Fino ad oggi sulla pelle sana delle persone sono state individuate oltre cinquecento specie di batteri! Sicuramente molti di loro svolgono una funzione difensiva del nostro corpo rispetto a quelli patogeni.

Il medico di famiglia potrà senz’altro essere più chiaro sull’argomento, in caso di infezioni. Questo breve post ha solo fine divulgativo e in nessun caso può considerarsi diversamente.

In questo blog, a proposito di batteri, vedi anche “Una resistenza pericolosa”, “Il colera dopo il terremoto”.

Nelle immagini: struttura generale di un batterio (credit: chsweb.lr.k12.nj.us); batteri della legionella (credit: lne.eu); clostridium difficile (in rosso, credit: news.bbc.co.uk).