L’intelligenza degli asini

Dante Iagrossi. Molto spesso si attribuiscono alle persone aggettivi, tradizionalmente associati a certi animali, che non sempre corrispondono alla loro reale indole. Ciò è vero in particolare per gli asini, ritenuti ingiustamente “cocciuti” e “ignoranti”.

Caratteristiche generali (e ibridi)

Gli asini, come i cavalli sono equidi, perissodattili, cioè con numero dispari di dita. Hanno un pelo piuttosto grossolano, criniera corta e dritta, testa grande, con labbra pronunciate, groppa stretta e ventre cascante. Dalla gravidanza, che dura circa un anno, nasce un piccolo, dalla testa pronunciata. La vita media si aggira intorno ai 27 anni, ma può anche superare i 40 anni. I muli sono ibridi ottenuti da cavalla ed asino, i bardotti da cavallo ed asina. In Italia, sono 8 le razze di asini ufficiali (ragusana, romagnolo, ecc.)

Società matriarcali

L’asino selvatico vive in piccoli gruppi, guidati da vecchie femmine, mentre i maschi adulti formano piccole bande o preferiscono di stare soli, dopo il periodo della riproduzione.

Modi di comunicazione

Gli asini emettono ragli, suoni forti della durata di circa 30 secondi, con “hi” prodotti inspirando, ed “ho” espirando, udibili fino a circa 3 km di distanza. Sono specifici per ogni individuo, relativi a certi stati d’animo o a messaggi con altri (chiamate di mattina, incontri con altri fuori territorio, contese, corteggiamento di femmine. Producono anche brevi grugniti, e borbottii, più lunghi. Comunicano anche con certe espressioni facciali: le orecchie abbassate sono segno di rabbia, invece il labbro superiore alzato, mostrando i denti, testimonia contentezza, sorriso. Pur essendo pacifici, se minacciati possono sferrare calci, non solo potenti, ma anche molto precisi.

Comportamenti tipici

Una volta allevato, l’asino riconosce perfettamente il suo nome, distinguendo tra gli altri il proprio padrone e obbedendo ai suoi ordini. La sua memoria è davvero notevole, al punto di ricordare accuratamente i percorsi fatti. Si racconta che in Abruzzo, una volta un padrone ubriaco non riuscisse a trovare più la strada di casa: fu il suo asino a riportarlo a destinazione!

Sono molto affettuosi, riconoscenti e bisognosi di coccole; vorrebbero restare al centro delle attenzioni, ricevendo con soddisfazione anche piccoli premi di cibo.

In caso di mungitura, gli asini vengono in modo autonomo e con lo stesso ordine, mai in modo caotico. Pure al ritorno dai pascoli, entrano nelle stalle in maniera “gerarchizzata”: prima la femmina-leader, la più anziana, poi le altre femmine, i puledrini, ed infine i maschi adulti.

Si dimostrano molto coraggiosi anche in situazioni di pericolo: davanti ad un temibile predatore, non indietreggiano, né fuggono come gli altri animali: ponderano la situazione, aspettando il momento giusto per agire. La loro presunta “cocciutaggine” ha quindi importanti motivazioni: non solo con persone, ma anche da soli, si possono bloccare in certi momenti di spostamento su terreni desertici e petrosi per spostarsi poi meglio, evitando cadute e di diventare vittime facili dei predatori.

Utilizzi

Gli asini sono ancora utili per il trasporto di carichi, anche molto pesanti, in zone impervie, e per il latte, dalla composizione molto simile a quello umano, usato in antichità come prodotto di bellezza. Viene ancora sfruttato (purtroppo) per la carne e per la pelle.

Conclusioni

Gli asini sono piuttosto intelligenti, in quanto riflettono in varie situazioni sulle decisioni più opportune da prendere, usufruendo anche di una buona memoria. Riescono inoltre a comunicare e a stabilire, tra loro e con i padroni, rapporti adeguati di convivenza, rispettando anche un preciso ordine gerarchico, con la femmina più anziana al vertice sociale. Dante Iagrossi (Foto gratis da Pixabay).