Giornata Nazionale dell’Albero

viale-tigli-1-300x270     Il disegno di legge sulle “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” è fermo, in attesa di essere esaminato, alla Camera dei Deputati. Tra le altre cose, prevede che il 21 novembre di ogni anno sia celebrata la giornata nazionale degli alberi. Se diventerà legge, l’iniziativa segue un’altra legge importante, anche da un punto di vista simbolico: la legge 113/1992, in base alla quale ogni Comune deve piantare un albero per ogni neonato che viene registrato all’ufficio anagrafe. Intanto tra qualche giorno, il 21 novembre 2011 verrà celebrata la seconda edizione della giornata nazionale dell’albero, su iniziativa del Ministero dell’Ambiente. La celebrazione in Italia si aggiunge all’anno internazionale delle foreste e alle celebrazioni del 150° dell’unità d’Italia e vede la partecipazione dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), della Federparchi (Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali) e del Corpo Forestale dello Stato che, quest’anno, compie 189 anni e metterà a disposizione dei Comuni aderenti all’iniziativa migliaia di piantine, per la loro piantatura in zone significative del territorio comunale.

struttura_della_radice-300x298     Non potendo trattare in modo esaustivo, in poche righe, un’entità vivente complessa come l’albero, considererò soltanto una parte di questi laboratori della vita:  l’apparato radicale. Si tratta della parte meno visibile e forse meno “nobile” dell’albero ma certo non la meno importante, ammesso che si possa fare una graduatoria sull’importanza delle varie strutture! Quest’apparato è costituito dalla radice primaria (nelle piante erbacee spesso non esiste una radice principale ma tante radici secondarie che, nel loro complesso determinano un apparato radicale fascicolato), dalle numerose radici secondarie e dai peli radicali. La parte terminale delle radici o zona apicale, è protetta da un rivestimento di cellule speciali: la cuffia, che periodicamente vede distrutta la parte esterna per l’attrito col terreno e continuamente viene rinnovata dalle cellule sottostanti. L’avanzamento dell’apice radicale, in profondità nel terreno, spesso è facilitato dall’azione chimica del biossido di carbonio prodotto dalla respirazione cellulare che, reagendo con l’acqua del suolo forma un acido debole, l’acido carbonico che favorisce la demolizione di certi minerali e il progressivo avanzamento della cuffia con la spinta delle cellule in accrescimento. Queste ultime appartengono alla zona meristematica, formata da cellule in continua divisione. Andando indietro, la capacità rigenerativa delle cellule decresce gradualmente e le cellule assumono una forma più allungata: siamo nella zona di allungamento in cui le cellule incominciano a differenziarsi nei due diversi tipi di tessuti vascolari: floema (preposto al trasporto verso il basso dei materiali organici elaborati dalle foglie) e xilema (adibito alla conduzione verso l’alto dei materiali assorbiti dalle radici). La zona successiva è quella pilifera in cui si completa la differenziazione delle cellule in tessuti e una parte del tessuto epidermico dà origine a numerosissime e speciali estroflessioni: i peli radicali. Sono strutture fondamentali, semplici o più spesso ramificate che aumentano enormemente la superficie di assorbimento. Per la funzione possiamo paragonarli ai nostri villi e microvilli intestinali. L’assorbimento dell’acqua dal terreno avviene soprattutto per osmosi (diffusione della stessa acqua, attraverso una membrana semipermeabile, come sono quelle cellulari, da una soluzione a minore concentrazione a una soluzione a concentrazione maggiore). Questo perché l’acqua del terreno contiene sali disciolti in concentrazione più bassa del citoplasma cellulare. Un’altra importante spinta all’assorbimento radicale è quella della traspirazione: di giorno gli stomi delle foglie sono aperti e una grande quantità d’acqua o vapore acqueo viene eliminata dalla pianta. Anche nelle radici la pressione dell’acqua si abbassa e questo favorisce un assorbimento passivo in cui le cellule radicali non svolgono alcun ruolo. Si tratta di un fenomeno fondamentale nelle piante terrestri. Nelle radici, per quanto riguarda l’accrescimento  si individuano due tipi di tessuti: quelli primari responsabili dell’accrescimento in lunghezza e quelli secondari adibiti in prevalenza all’aumento del diametro radicale. L’accrescimento delle varie parti della pianta è regolato da diversi ormoni prodotti e diffusi nei liquidi in basse concentrazioni. I principali di questi ormoni sono l’auxina, le citochinine, le gibberelline e l’acido abscissico.

Con l’aumento in spessore la radice, da struttura di assorbimento, assume e conserva una funzione soprattutto di sostegno, ancoraggio dell’albero al terreno, conduzione e riserva di materiali.

Per approfondimenti:

http://www.dsa.unipd.it/Staff/verdiglione/caratteristiche%20e%20funzioni%20delle%20piante.pdf

http://it.wikipedia.org/wiki/Radice_(botanica)

L’immagine sulla struttura della radice è tratta da: http://www.lacellula.net/appunti/botanica/radice.html

La foto riguarda uno dei viali di tigli nel Parco “Gen. Dalla Chiesa” a Collegno.