Gli indicatori del clima in Italia

Andamento_Temperatura_media     Da qualche mese l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha pubblicato l’XI rapporto della serie “Gli indicatori del clima in Italia”, relativo all’andamento climatico del 2015. Un rapporto ricco di dati e complesso da leggere nella sua interezza, con indicatori e indici climatici elaborati e diffusi da un altro ente ISPRA: il Sistema nazionale per la raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati Climatologici di Interesse Ambientale o SCIA. SCIA si avvale anche della collaborazione del Servizio Metereologico dell’Aeronautica Militare e della varie ARPA regionali italiane.

     Cosa si ricava dai dati del 2015? sostanzialmente una riduzione della quantità di pioggia annua (può sembrare paradossale in questi giorni di alluvione in alcune Regioni d’Italia, ma i dati complessivi dell’intero territorio italiano indicano una diminuzione della quantità di pioggia globale e quella che cade è sempre più associata a fenomeni estremi) e un aumento della temperatura media nelle varie aree del Paese.

     Gli autori della pubblicazione sono Franco Desiato, Guido Fioravanti, Piero Fraschetti, Walter Perconti, Emanuela Piervitali (ISPRA); Valentina Pavan (ARPA Emilia-Romagna). Scarica la pubblicazione (Pdf – 9 Mb) ISPRA Stato dell’Ambiente 65/2016.

Anomalia_Temp_media     Sulla temperatura, associata ai cambiamenti climatici in atto, si conferma un graduale e piccolo aumento di anno in anno. Temperature record sono state registrate dalle stazioni meteorologiche alpine e dell’Italia settentrionale in generale, con effetti devastanti sulle masse glaciali che nel periodo estivo si riducono sempre più senza riuscire a ripristinarsi in quello invernale.

     Le precipitazioni invece sono state inferiori agli anni precedenti in tutte le Regioni, tranne in Sicilia dove però sono state associate a fenomeni estremi che hanno portato molti danni e pochi benefici.

     Il grafico sull’andamento della temperatura media, globale e in Italia, e quello sull’anomalia dell’aumento del 2015 rispetto alla media del periodo 1961-1990 sono stati ricavati dal rapporto.  Nella cartina dell’Italia sono evidenti gli aumenti maggiori della temperatura media nel Nord e nel Centro della penisola. 

Nobel per la medicina 2015 alle terapie contro i parassiti

     Quest’anno il premio Nobel per la medicina è stato assegnato a tre studiosi per le loro ricerche e cure contro i parassiti nematodi e contro la malaria. Si tratta diWilliam C. Campbell (irlandese) e di Satoshi Omura (giapponese) per gli studi sui nematodi e le infezioni che causano nell’uomo e di Youyou Tu (cinese) per le sue ricerche sulla malaria e la scoperta, nel lontano 1972, del farmaco antimalarico più diffuso al mondo: l’artemisinina.

     Quasi tutti sanno che la malaria è provocata da protozoi del genere Plasmodiume trasmessa dalle zanzare del genere Anpheles. La malattia è del tutto debellata dalle regioni europee e nordamericane, ma rimane la più diffusa malattia umana causata da parassiti e si stima sia la causa di circa un milione di morti all’anno. Soprattutto nelle zone equatoriali e tropicali, dove è diffusa e non tutti hanno accesso ai farmaci.

     I nematodi invece sono invertebrati, di forma cilindrica, sottili e lisci con estremità affusolate, diffusi negli ambienti acquatici e terrestri. Molte specie sono però parassite di piante e animali, uomo compreso. Hanno un corpo cilindrico, con una muscolatura che avvolge l’apparato digerente in senso longitudinale. Tra le specie parassite dei vertebrati ci sono gli Ascaridi, e proprio per gli studi su questi gruppi è stato assegnato il nobel a Campbell e Omura.

     Secondo una stima degli anni ’80 del secolo scorso, circa un terzo della popolazione umana delle zone più calde del nostro pianeta è infestata da nematodi parassiti. Questo ci fa capire la loro importanza e l’importanza degli studi per curare e prevenire le malattie che provocano. Gli Ascaridi si sviluppano nell’intestino di vari animali domestici, mentre la specie che infesta maggiormente l’uomo attraverso acqua e cibo contaminati, è l’Ascaris lumbricoides. Ma il nematode più pericoloso per l’uomo è stato ed è lAncylostoma duodenale, o verme uncinato. Le sue larve, diffuse negli acquitrini e nelle miniere, penetravano nel corpo determinando la cosiddetta “anemia dei minatori”. Nel 1880 una vera e propria epidemia di questo nematode colpì i minatori che lavoravano alla galleria del San Gottardo e proprio in quell’occasione si scoprì che la causa era lAncylostoma. I fattori che favoriscono la penetrazione dellAncylostoma nel corpo umano sono sostanzialmente il terreno caldo e umido, l’abitudine ad andare sul terreno a piedi nudi nelle zone infestate e la mancanza di fognature.

     Un’altra specie di nematode parassita molto pericoloso è la Trichinella spiralis, che allo stadio adulto può vivere nell’intestino di maiali, cani, gatti e topi. Ingerendo carne di maiale contaminata e non ben cotta, le cisti del parassita arrivano nell’intestino umano dove si schiudono e raggiungono lo stadio adulto.

Per approfondire: http://www.federica.unina.it/medicina-veterinaria/antropozoonosi-parassitarie/nematodi-ascaridi/

http://online.scuola.zanichelli.it/lanciotti-files/C03_Nematelminti.pdf

Video sui nematodi parassiti dei vegetali: https://www.youtube.com/watch?v=Rp_Tlbq-wFE

 

 

Eclissi di Sole del 20 marzo 2015

     L’arrivo della primavera doveva essere salutato dal “Sole nero”, nell’Italia di nordovest non è successo nulla: il Sole stamattina non era né nero né giallo. Semplicemente il cielo era coperto completamente da nubi e foschia, almeno nell’area torinese. Così la super Luna che doveva coprire quasi il 70% del disco solare lo ha fatto di nascosto, senza che adulti e ragazzi in attesa potessero osservare nulla. Durante l’intervallo scolastico delle 10,00 qualche studente commentava: “adesso dovremo aspettare fino al 2027!”

     Proprio così: le prossime eclissi totali di Sole visibili dall’Italia ci saranno il 2 agosto 2017 e il 3 settembre 2081. Chi vuole può “prenotarsi” ed è probabile che in quelle estati le nubi non faranno lo stesso scherzo di stamattina.

     L’eclissi solare è un fenomeno non molto frequente osservato fin dall’antichità e affinché si verifichi è necessario un allineamento perfetto Sole – Terra – Luna. Ricordo che l’orbita lunare è inclinata di cinque gradi rispetto all’eclittica, cioè all’orbita che descrive la Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole, perciò l’allineamento indicato e che si è verificato stamattina può avvenire solo durante la fase lunare di novilunio e quando la Luna si trova in un “nodo” (punto d’intersezione tra l’orbita lunare e l’orbita terrestre). In questo caso l’ombra proiettata sulla Terra dalla Luna copre in tutto o in parte il Sole.

     Se l’allineamento dei tre astri lungo i nodi avviene durante la fase di plenilunio, è la Terra a trovarsi frapposta tra Sole e Luna e l’ombra del nostro pianeta si proietta sulla Luna determinando l’eclissi lunare.

     Per l’evento di oggi si sono mobilitate varie organizzazioni, dall’Unione Astrofili Italiani fino all’Agenzia Spaziale Italiana e quella europea, preparando anche dirette in streaming. Quanti si erano preparati con speciali occhiali o con maschere/occhiali da saldatore, in alcune Regioni è rimasto deluso. In mancanza di osservazioni dirette, che in Italia avrebbe permesso la visione di eclissi parziali dal 50% al 70%, si può utilizzare la rete per le foto scattate da persone comuni e da professionisti e per i video caricati sulle varie piattaforme.

Nell’immagine: eclissi osservata dal virtual telescope (http://www.meteoweb.eu).

Per saperne di più sulle eclissi: post di quattro anni fa.

Video esplicativo di Orsobyanco.  N.B. I disegni dello schema non sono affatto in proporzione! La Terra è molto, molto più piccola della Sole e la Luna lo è ancora di più. Lo stesso vale per le distanze: la Luna dista dalla Terra, in media, 384.000 km; il Sole è distante circa 150.000.000 km ! 

Video dell’evento di oggi: INAF Osservatorio astronomico di Trieste (durata circa 3 ore).