Un mese di fuoco

canadair_in_montagna      Ciclicamente siamo costretti ad occuparci di fenomeni meteorologici estremi: siccità, caldo intenso, freddo polare, piogge torrenziali con conseguenti alluvioni, frane e smottamenti. In questo mese, come se non bastasse l’anticiclone “Lucifero”, che per fortuna tra qualche giorno sull’Italia dovrebbe essere sostituito da correnti più “fresche” ed umide provenienti dall’Atlantico, si sono aggiunti centinaia di piromani. Gli incendi hanno interessato e stanno interessando molte regioni, soprattutto dell’Italia centrale, meridionale e insulare. Hanno distrutto pinete litoranee, come quella di Marina di Grosseto, boschi o vaste aree di macchia mediterranea. Gli incendi sono pericolosi per l’uomo, le sue costruzioni, gli animali e soprattutto perché si alimentano con la vegetazione e la sottraggono al suolo. La mancanza di vegetazione si tradurrà, con l’arrivo delle piogge che ormai hanno spesso carattere torrentizio, in pericolo di alluvioni. I dati del Corpo Forestale dello Stato, relativi al primo trimestre del 2012, ci dicono che gli incendi sono stati circa 2.500, in aumento rispetto allo stesso trimestre all’anno precedente. Le Regioni più colpite sono Puglia, Campania, Calabria e Lazio.

Gli incendi hanno sempre colpito boschi e campagne, anzi in molte regioni veniva praticata la pratica agricola (sbagliata) di “bruciare le stoppie” dopo la mietitura di grano, avena, orzo. Ma il mancato controllo dell’incendio che ne poteva scaturire, vedeva l’intervento delle popolazioni locali presenti e molto impegnate nei lavori delle campagne. Oggi, nei mesi estivi, ho verificato di persona che si può girovagare per le campagne per ore prima di incontrare qualche persona su un mezzo agricolo.

Bisogna aggiungere che, oltre all’azione dei piromani, è aumentata un’importante causa predisponente degli incendi: la disponibilità di biomassa bruciabile, presente nei boschi con rami e tronchi secchi, mentre una volta venivano raccolti e utilizzati come legna da ardere, oppure nei terreni incolti con erba secca, rovi e arbusti.

Ormai c’è una generale consapevolezza nei cittadini dell’importanza dei boschi e delle loro funzioni. Una legge nazionale del 1975, legge 47 “Norme integrative per la difesa dei boschi dagli incendi”, ha fatto da apripista per leggi successive e per i “Piani regionali per la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi” delle singole Regioni.

Il periodo di recessione del nostro Paese ha imposto tagli di risorse anche alla Protezione Civile che si tradurranno sia in mancati interventi di prevenzione per il futuro, sia in difficoltà operative per le squadre a terra e soprattutto per i costosi voli di aerei canadair ed elicotteri. Non si possono però ignorare gli sprechi e i vergognosi scandali che hanno colpito i dirigenti della Protezione Civile negli anni scorsi!

Ciascuno di noi dovrebbe prestare la massima attenzione a gesti banali ma potenzialmente molto pericolosi: uso di accendini, fiammiferi, mozziconi i sigarette e svolgere un’azione educativa nei confronti dei giovani. Comunque nel caso si avvisti un principio di incendio, chiamare sempre il 1515, il numero gratuito di emergenza ambientale del Corpo Forestale dello Stato, attivo 24 ore su 24.

Per approfondimenti e video:

http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/313

http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5394

http://video.gelocal.it/iltirreno/locale/marina-di-grosseto-canadair-ed-elicottero-contro-l-incendio/1237/1253

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/incendi_avellino_operaio_morto_fuoco/notizie/215125.shtml