L’origine del magma dell’Etna

Faglie della Scarpata di Malta

Ormai pare accertata l’origine del magma dell’Etna, il più grande vulcano d’Europa, sempre attivo. Lo dimostrano le pubblicazioni di studi degli ultimi anni, realizzati da un team di ricercatori di quattro Enti: L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), il German Centre for Geosciences (GFZ) di Potsdam, l’Università degli Studi di Roma Tre e l’Università di Catania. L’origine dovrebbe essere la cosiddetta “Scarpata di Malta”, lo stesso sistema di faglie tettoniche da cui proveniva il magma che, risalendo dal mantello, diede origine ai vulcani estinti dei Monti Iblei, sempre in Sicilia orientale. D’altra parte, come mostra l’immagine, vulcani e terremoti sono parenti stretti. Non è un caso che la maggioranza dei vulcani e dei terremoti del Pianeta sono distribuiti lungo la cintura di fuoco o anello circumpacifico o lungo i margini delle altre placche in cui è suddivisa la superficie della Terra.

L’Etna invece rientra in un vulcanismo differente, quello intraplacche, come i punti caldi delle Isole Hawaii. Gli studi, che si sono basati anche su modelli matematici, hanno evidenziato l’evoluzione delle faglie della Scarpata di Malta e lo spostamento del percorso della risalita del magma, nel corso di milioni di anni, da Capo Passero ai Monti Iblei e poi circa mezzo milione di anni fa verso Catania e l’Etna. I vulcani degli Iblei, rimasti senza alimentazione di sono estinti.

Video di Michele Mammino

La stessa cosa è capitata in altre zone del Pianeta. Ad esempio nell’arcipelago delle isole Hawaii, allineate lungo una faglia all’interno della Placca Pacifica. Solo la più meridionale, Big Island ha un vulcano attivo, il Mauna Loa, mentre le altre a partire dalla più antica Rauai sono costituite da vulcani estinti.

Lo studio ha evidenziato anche che il magma che risale o è risalito nei vulcani della Sicilia orientale non segue percorsi verticali rettilinei ma più o meno curvi.

La Scarpata di Malta, con le sue faglie che si estendono per almeno 300 km, situata sotto il Mar Ionio al largo delle coste della Sicilia, è responsabile anche dei terremoti di quell’area. Secondo gli studiosi, anche il fortissimo terremoto (magnitudo 7,4) della valle di Noto che nel 1693 provocò la morte di circa 54.000 persone, sarebbe stato provocato da bruschi movimenti di alcune faglie della Scarpata di Malta. Crediti immagine: https://www.ragusanews.com/

RAI – Superquark

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