BIZZARRE INVENZIONI DELL’EVOLUZIONE

di Dante Iagrossi

L’evoluzione dei viventi è come un catalogo sterminato, di cui conosciamo finora solo una parte limitata di pagine. Sempre da aggiornare, con vari fogli intermedi da inserire. Persino certe acquisizioni e conoscenze, che da tempo sembravano sicure ed ovvie, adesso sono in qualche parte forse da correggere, se non da cancellare del tutto. Certamente la natura ci riserva una galleria fantasmagorica di organi insoliti, forme affascinanti e colori sgargianti: colli molto lunghi, strisce zebrate, ruote panoramiche, corna ramificate e tanto di più.

Giraffa adulta

I colli delle giraffe, che arrivano ai 2 metri di lunghezza, svettano davvero tra i cespugli bassi e i radi alberi della savana. A partire dal 1872, anno della sesta edizione dell’Origine delle specie di Darwin, sembrava accettata da tutti la spiegazione: con colli così sviluppati, le giraffe possono raggiungere più facilmente le foglie degli alberi di cui si nutrono. Invece alcuni studiosi oggi sostengono che i colli sono anche molto robusti, in grado addirittura di assestare colpi micidiali, persino mortali, nelle contese tra maschi alla conquista di femmine. Queste avrebbero colli solo un po’ meno lunghi dei maschi per una certa “correlazione genetica”.

Molto più controversa la funzione delle strisce delle zebre: sono state finora avanzate almeno 8 diverse teorie, di cui quattro più attendibili. Le strisce presentano forme e densità diverse a seconda dell’animale, per cui potrebbero servire al riconoscimento individuale. Secondo altri, esse in moto provocano disturbi ottici, tali da confondere i predatori. Fino a qualche anno fa sembrava accettata l’ipotesi della dispersione di calore, causata dalla diversa capacità di assorbimento di calore tra nero e bianco riflettente, da cui lievi correnti d’aria in uscita. Di recente il biologo Tim Caro dell’Università della California, autore di un libro ben documentato, “Zebra Stripes”, ha scoperto che le strisce delle zebre sono più presenti nelle zone in cui i tafani sono più pericolosi, in grado di morderne in profondità la pelle sottile, succhiandone il sangue e provocando gravi malattie (peste equina), a volte persino mortali. Si è notato che i tafani pur avvicinandosi parecchio, se ne allontanano spesso come disorientati e respinti dalla maggiore concentrazione di strisce bianche.

Zebra con puledro
Pavone con ruota

La ruota bellissima esibita dai pavoni nella stagione degli amori non è più considerata da alcuni etologi come esposizione di bellezza per conquistare le femmine, bensì come manifestazione impressionante di possenza fisica, aumento abnorme di dimensioni, tale da scoraggiare altri pretendenti. Del resto anche i maschi delle fregate gonfiano a dismisura le loro gole in rosso, forse per aumentare la propria minacciosità e potenza fisica, non tanto per fini estetici da accentuare. Allo stesso modo, sempre in senso ampio, si potrebbero giustificare anche i maestosi palchi di tessuto osseo esibiti dai cervi, generalmente creduti per scopi difensivo e attrattivo per le femmine.

Maschio di Fregata

In conclusione, spesso siamo portati erroneamente a credere che gli animali abbiano criteri estetici simili ai nostri e che ci sia una sola ragione per la presenza di certe caratteristiche, ma essi potrebbero agire secondo istinti e ragioni che non sempre possiamo capire del tutto. Quindi appare fondamentale la considerazione di più ipotesi, il confronto su più punti di vista possibili e soprattutto l’esecuzione di vari esperimenti mirati, prima di trarre conclusioni più accettabili e coerenti.

Libro di riferimento: “Il torcicollo della giraffa” (L’evoluzione secondo gli abitanti della savana) di Léo Grasset (ed. Dedalo). Crediti immagini: veterinari.it / thetimes.co.uk / laterranatura.wordpress.com / wikipedia.org

VIDEO su Lotta tra maschi di giraffa in Sudafrica:

Dante Iagrossi, Caiazzo