Galle autunnali su Rosa canina

Galla_Rosa_canina     La Rosa canina (Rosa canina) o Rosa selvatica è l’antenata di tutte le rose coltivate, un arbusto legnoso e spinoso, spontaneo nelle boscaglie e nelle siepi ai margini dei campi e dei boschi. Sembra che il nome specifico “canina” le sia stato assegnato da Plinio il Vecchio, secondo il quale un soldato romano guarì dalla rabbia (malattia trasmessa dai cani infetti) con un decotto delle radici della pianta. In Italia è diffusa quasi fino ai duemila metri di altitudine.
Come tante altre piante, anche la Rosa canina è soggetta all’attacco di parassiti. Nel periodo autunnale sono ben visibili gli effetti di questo fenomeno, in particolare le galle prodotte dalla pianta come difesa contro i parassiti Rhodites rosae e Diplolepis rosae.
Nelle immagini si vedono ciuffi dall’aspetto ispido (in realtà morbidi al tatto) e aggrovigliati, prodotti dai rami della pianta come reazione all’attacco della vespetta (circa 3 mm di lunghezza!) cinipide Diplolepis rosae che, col suo ovodepositore, un lungo pungiglione, ha deposto le uova nel tessuto delle gemme. La pianta ha reagito all’infezione con una abnorme proliferazione delle cellule dei tessuti delle gemme.
Le galle, costituite da lunghi peli, prima verdi e poi rossicci e variamente colorati in autunno, hanno un aspetto molto bello. La pianta ne riceve uno scarso danno, sia perché gli attacchi non sono frequenti, sia perché l’arbusto è provvisto di molti rami e anche quelli colpiti consentono comunque il passaggio della linfa. Le uova del cinipide e le vespette neonate ricevono nutrimento dalla linfa della pianta e protezione dai tessuti della galla.
Molti anni fa, un’immagine di questo tipo di galla è stata scelta per la testata di questo blog. L’immagine ingrandita fa pensare ai frattali di Mandelbrot (Benoît Mandelbrot, matematico di origine polacca conosciuto proprio per i suoi lavori sulla geometria frattale), strutture geometriche che si ripetono nella forma allo stesso modo su scale diverse. Galle_Rosa_canina

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