L’AMAZZONIA È IN FIAMME

Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da ondate di calore, incendi e fenomeni meteorologici estremi che hanno interessato molte regioni del Pianeta. Negli ultimi giorni invece, centinaia gli incendi appiccati contemporaneamente in varie località della foresta stanno devastando l’Amazzonia, considerata il polmone verde della Terra. Oltre 74.000 incendi negli otto mesi del 2019, quasi raddoppiati rispetto al 2018.
Se il 50% circa dell’ossigeno atmosferico viene prodotto dalla fotosintesi di alghe (anche microscopiche) di oceani e mari, almeno un altro 20%, secondo gli studiosi viene prodotto dalla più estesa foresta pluviale del Pianeta, l’Amazzonia appunto. Non solo, alghe e piante terrestri ogni anno assorbono gran parte dell’anidride carbonica prodotta sul nostro pianeta in quantità sempre più massicce a causa dell’uso smodato di risorse energetiche fossili.
L’Amazzonia, estesa su diversi Paesi ma soprattutto in Brasile, costituisce anche una fondamentale riserva di biodiversità animale e vegetale da preservare a tutti i costi, anche se il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha dichiarato ieri di non avere né i mezzi né gli uomini necessari per fronteggiare un simile disastro. Sulle cause degli incendi poi, ha dato la colpa sia agli agricoltori sia alle ong ambientaliste che, a suo dire, vogliono attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale per vendicarsi degli tagli ai loro finanziamenti decisi dal suo governo. Una dichiarazione paradossale. Intanto Norvegia e Germania, i due principali finanziatori del “Fondo Amazzonia” destinato alla protezione di questa foresta, hanno sospeso le loro donazioni, in polemica con gli atteggiamenti e le dichiarazioni di Bolsonaro.
Poche ore fa il Presidente francese Macron ha invocato la crisi internazionale sugli incendi in Amazzonia, chiedendo di inserire il problema nell’agenda del prossimo G7 previsto tra qualche giorno a Biarritz in Francia. Ma il Presidente brasiliano ha accusato quello francese di neocolonialismo e di intromettersi in fatti interni al Brasile. Altra situazione paradossale. Intanto, mentre si litiga e in attesa di mutamenti meteorologici che possano circoscrivere gli incendi, l’Amazzonia continua a bruciare e il fumo è tale che ha oscurato il cielo di molte città, anche a migliaia di chilometri di distanza.
Video: Euronews; La Repubblica; Quotidiano.net; La Stampa. Amazzonia_roghi

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