Consiglio di Stato: sì all’obbligo dei vaccini

Vaccinazioni     Il Consiglio di Stato, nell’adunanza della Commissione speciale del 20 settembre 2017 ha risposto in modo chiaro alla richiesta di parere della Regione Veneto: “Già a decorrere dall’anno scolastico in corso, trova applicazione la regola secondo cui, per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione”. Quindi la legge della scorsa estate sull’obbligo delle vaccinazioni per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle vaccinazioni è corretta. In particolare il Consiglio di Stato chiarisce che:

Ancor prima, tuttavia, il tema delle vaccinazioni obbligatorie va riguardato attraverso la lente di valori giuridici che si collocano nei Principi Fondamentali della Carta costituzionale e, in particolare, nell’articolo 2, là dove è scritto che la Repubblica, oltre a riconoscere i diritti inviolabili dell’uomo, richiede al contempo l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economia e sociale, e nell’articolo 3, il cui comma secondo assegna alla Repubblica il compito di rimuovere tutti “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Orbene, ad avviso di questa Commissione Speciale, le vicende della copertura vaccinale vanno esaminate proprio sul versante della loro dimensione solidaristica e di fattore primario di eguaglianza sostanziale. Ritiene, invero, questa Commissione Speciale che la previsione della copertura vaccinale sia funzionale all’adempimento di un generale dovere di solidarietà che pervade e innerva tutti i rapporti sociali e giuridici. Senza entrare in valutazioni di carattere epidemiologico che dovrebbe essere riservate agli esperti (e che certamente non spettano ai giuristi), risulta infatti evidente – sulla base delle acquisizioni della migliore scienza medica e delle raccomandazioni delle organizzazioni internazionali – che soltanto la più ampia vaccinazione dei bambini costituisca misura idonea e proporzionata a garantire la salute di altri bambini e che solo la vaccinazione permetta di proteggere, proprio grazie al raggiungimento dell’obiettivo dell’”immunità di gregge”, la salute delle fasce più deboli, ossia di coloro che, per particolari ragioni di ordine sanitario, non possano vaccinarsi. Porre ostacoli di qualunque genere alla vaccinazione (la cui “appropriatezza” sia riconosciuta dalla più accreditata scienza medico-legale e dalle autorità pubbliche, legislative o amministrative, a ciò deputate) può risolversi in un pregiudizio per il singolo individuo non vaccinato, ma soprattutto vulnera immediatamente l’interesse collettivo, giacché rischia di ledere, talora irreparabilmente, la salute di altri soggetti deboli.”

     Inoltre, nel parere espresso si legge “La Costituzione, dunque, contrariamente a quanto divisato dai sostenitori di alcune interpretazioni riduzionistiche del diritto alla salute, non riconosce un’incondizionata e assoluta libertà di non curarsi o di non essere sottoposti trattamenti sanitari obbligatori (anche in relazione a terapie preventive quali sono i vaccini), per la semplice ragione che, soprattutto nelle patologie ad alta diffusività, una cura sbagliata o la decisione individuale di non curarsi può danneggiare la salute di molti altri esseri umani e, in particolare, la salute dei più deboli, ossia dei bambini e di chi è già ammalato.”

     Ancora: “… come ricordato dalla Corte costituzionale nella sentenza del 2 giugno 1994, n. 218, la tutela della salute implica anche il “dovere dell’individuo di non ledere né porre a rischio con il proprio comportamento la salute altrui, in osservanza del principio generale che vede il diritto di ciascuno trovare un limite nel reciproco riconoscimento e nell’eguale protezione del coesistente diritto degli altri”; ….. Sulla base del riferito disposto costituzionale, dunque, la copertura vaccinale può non essere oggetto dell’interesse di un singolo individuo, ma sicuramente è d’interesse primario della collettività e la sua obbligatorietà – funzionale all’attuazione del fondamentale dovere di solidarietà rispetto alla tutela dell’altrui integrità fisica – può essere imposta ai cittadini dalla legge, con sanzioni proporzionate e forme di coazione indiretta variamente configurate, ….

     Il servizio sanitario e il servizio scolastico, da chiunque gestiti, debbono quindi garantire alti e omogenei livelli di copertura vaccinale in tutto il Paese, dal momento che la stessa ragion d’essere di tali servizi è quella di rendere effettivi, all’insegna del buon andamento amministrativo e della leale collaborazione tra i vari livelli di governo, i diritti fondamentali tutelati dalla Costituzione e, tra questi, in primo luogo il diritto alla vita e alla salute, quali indefettibili precondizioni per un pieno sviluppo della persona umana, pure in quella particolare formazione sociale che è la scuola. … “

Chi vuole, può leggere il Parere nella sua completezza, con i numerosi riferimenti legislativi e costituzionali.

Vaccini e Istituto Superiore di Sanità

Copertina_Chi_ha_paura_dei_vaccini     In quest’inizio d’anno scolastico, tutti gli Istituti, ad ogni livello d’istruzione, sono alle prese con la raccolta delle certificazioni sui vaccini effettuati dagli studenti o delle autocertificazioni delle famiglie. C’è un certo disagio per i genitori nel reperimento di moduli di autocertificazione e/o dei libretti che certificano le vaccinazioni già effettuate o quelle da prenotare, ma tutto si sta svolgendo nella normalità e la raccolta continua.

     Per smentire credenze, luoghi comuni e falsità sui vaccini che circolano in rete e per ribadire invece le evidenze scientifiche sul tema delle vaccinazioni e dei vaccini, ci sono numerosi testi e pubblicazioni d’alto livello consultabili anche in internet. A coloro che vogliono approfondire l’argomento vaccini, consiglio il testo “Chi ha paura dei vaccini?”, Codice Edizioni, 2016, di Andrea Grignolio che, oltre ad impegni di ricerca in Francia, è docente di Storia della Medicina alla Sapienza di Roma. Agli studenti e a coloro che avessero ancora dubbi sull’utilità dei vaccini che, da quando sono stati utilizzati la prima volta, hanno salvato la vita o evitato disabilità permanenti a milioni di persone solo in Italia, consiglio la lettura di un Fact Checking sull’argomento pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità lo scorso 14 luglio e aggiornato il 15 settembre: Fact Checking Vaccini.

     Nella pubblicazione ci sono anche numerosi link che rimandano all’Organizzazione Mondiale della Sanità, agli studi sulla sicurezza dei vaccini, sugli effetti collaterali e sul preoccupante ritorno in alcuni Paesi, Italia compresa, di malattie che grazie al programma delle vaccinazioni erano scomparse o quasi. Riporto una parte dei testi.

È falso che:
• I vaccini possono indebolire il sistema immunitario e portare alla comparsa di malattie autoimmuni. La nostra capacità di rispondere agli antigeni si sviluppa prima ancora della nascita e il sistema immunitario di un neonato è perfettamente capace di rispondere ogni giorno a migliaia di antigeni, molti di più di quelli contenuti nei vaccini.

È falso che:

I vaccini contengono sostanze tossiche e pericolose come mercurio, formaldeide, alluminio. Nessuno dei vaccini commercializzati in Europa contiene da diversi anni derivati del mercurio, di cui peraltro non è mai stata dimostrata la pericolosità nelle quantità e nelle forme contenute nei vaccini. Le quantità di formaldeide, alluminio e altre sostanze sono minime e tali da non causare alcun danno alla salute.

È falso che:

I vaccini, in particolare quello contro Morbillo, Parotite e Rosolia (MPR), causano l’autismo. Dai numerosi studi effettuati non emerge alcuna correlazione tra il vaccino MPR e l’autismo. Lo studio erroneamente citato a sostegno di questo presunto legame, pubblicato su Lancet, è stato infatti ritirato dalla rivista perché dimostrato fraudolento e l’autore è stato, inoltre, radiato dall’albo dei medici del Regno Unito.

È falso che:

A causa del decreto sull’obbligo aumentano i vaccini somministrati ai bimbi nel primo anno di vita. Il decreto non modifica il calendario vaccinale, le immunizzazioni e la scansione temporale restano le stesse. I genitori che negli anni passati hanno fatto fare ai figli sia quelle obbligatorie che le raccomandate al momento del loro ingresso a scuola li avevano protetti dalle 10 malattie previste dalla legge in discussione, e in alcune Regioni anche da altre, ad esempio lo pneumococco.

È falso che:

Esistono degli esami che possono predire eventuali effetti collaterali dei vaccini. Non esiste nessun test in grado di predire gli effetti collaterali dei vaccini.

Invece è vero che:
• L’attuale riduzione delle coperture vaccinali ha provocato la recrudescenza di alcune malattie come il morbillo, e potrebbe portare al ritorno di patologie ormai assenti dal nostro paese, come la polio o la difterite, ma non ancora debellate dal resto del mondo.

È vero che:
• Il morbillo può essere causa di gravi complicanze e danneggiare temporaneamente le difese immunitarie. Tutto ciò può essere prevenuto dal vaccino.

È vero che:

La sicurezza dei vaccini è documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino. Gli effetti collaterali gravi da vaccino hanno una frequenza estremamente più bassa di quelli delle malattie da cui proteggono.

È vero che:

L’Italia è uno dei 14 Paesi dove il morbillo è ancora endemico ed è nella “top ten” dei paesi che hanno segnalato più casi a livello mondiale da Novembre 2016 ad Aprile 2017. Dall’inizio del 2017 sono stati notificati oltre 3.500 casi, molte complicanze gravi inclusi casi di polmonite, 2 casi di encefalite e 2 decessi. Il 40% circa dei casi è stato ricoverato in ospedale, a conferma della gravità della malattia. Il 35% circa dei casi ha riportato almeno una complicanza.

È vero che:

La malattia impegna il sistema immunitario molto di più della corrispondente vaccinazione. Inoltre nella composizione dei vaccini attuali gli antigeni presenti sono molti meno rispetto a quelli che venivano somministrati trenta anni fa.

Crediti: Ufficio Stampa dell’Istituto Superiore di Sanità, responsabile: Mirella Taranto.

Cerro (Quercus cerris), Famiglia Fagacee

Quercus_cerris foglie     Il Cerro è un albero che può raggiungere l’altezza di 30 – 35 m e ha un tronco dritto che può arrivare fino ad un metro circa di diametro. La chioma è generalmente slanciata, più degli altri tipi di querce. L’albero è meno longevo di altri dello stesso genere: Rovere, Farnia e Roverella.   La corteccia è grigia e liscia negli esemplari giovani ma si arricchisce di scanalature sempre più profonde con l’aumentare dell’età. Le foglie assomigliano a quelle delle altre querce e sono profondamente incise ai margini, però hanno lobi meno arrotondati.

     Le ghiande sono in parte ricoperte da una cupola caratteristica ed inconfondibile: sono provviste tutt’intorno di ciuffi di brattee filiformi dall’aspetto “arruffato”. 

Quercus_cerris ghianda     E’ molto diffuso negli Appennini fino ai 1.200 m di quota, soprattutto in Molise, Campania, Basilicata, Toscana, Lazio, ed è quasi sempre associato ad altre specie: nocciolo, carpino, acero, castagno, roverella. La sue presenza è sporadica nella Pianura Padana.

     Fra le querce è tra le più usate a scopo ornamentale in parchi e giardini. Il legno è povero di tannini, perciò meno durevole se esposto alle intemperie, ma talvolta veniva utilizzato per la costruzione di pali e traverse, soprattutto è un ottimo combustibile. Video che ne facilita il riconoscimento: Quercus cerris,

Addio alla Sonda Cassini

7725-Saturn_particles     Dopo vent’anni di servizio con immagini e riprese spettacolari, la sonda Cassini tra pochi giorni entrerà nell’atmosfera di Saturno e si disintegrerà. Le ultime immagini saranno scattate e inviate a Terra il 14 settembre, poi il giorno successivo è prevista la sua fine sul pianeta più ammirato del Sistema solare.

7723-Titan     La missione Cassini, iniziata nel 1997, ha visto il lavoro congiunto di NASA, ESA e Agenzia Spaziale Italiana con lo scopo principale di esplorare e studiare Saturno, i suoi anelli e le sue grandi Lune, soprattutto Titano, Encelado, Rea, Giapeto, Febe, Teti e Iperione. Alcune delle ultime foto inviate da Cassini sono visibili su Wired (di Gianluca Dotti). I dati trasmessi dalla sonda prima della sua fine saranno ricevuti anche dal Sardinia Radio Telescope, vicino Cagliari.

     Per approfondimenti: Gli ultimi giorni di Cassini intorno a Saturno, di Emiliano Ricci (Le Scienze). Invece per una galleria di immagini (come quelle in alto e a lato) e video: https://saturn.jpl.nasa.gov/galleries/images/ . Video del JPL sulla Missione Cassini.

Il Kenya mette al bando le buste di plastica

Kenya_plastica     Da qualche giorno il Kenya, pur con i suoi enormi problemi sociali (42 milioni di abitanti, di cui il 50% è in stato di povertà) e politici (ieri la Corte Suprema ha annullato le elezioni presidenziali di alcune settimane fa), per fronteggiare il grave problema dell’inquinamento del suo territorio interno e costiero ha messo al bando le buste di plastica non biodegradabile, prevalentemente buste in PET. Il provvedimento, segue quelli adottati da Marocco e Ruanda, coinvolge un’intera nazione ed era stato annunciato dal governo lo scorso marzo. È vietata la produzione, l’importazione e l’utilizzo di ogni tipo di sacchetto di plastica non biodegradabile, con sanzioni molto pesanti per i trasgressori: da due a quattro anni di prigione oppure una multa da circa 14.000 euro a quasi 32.000 euro.

     Un provvedimento drastico del governo keniota, in un Paese con una superficie quasi doppia rispetto a quella dell’Italia e indipendente dal Regno Unito solo dal 1963. Una decisione politica che si inserisce nella campagna “Clean Seas Initiative” dell’ONU, con la quale il massimo organismo internazionale ha dichiarato “guerra alla plastica”, perché una volta diventata rifiuto inquina pesantemente terreno, fiumi, laghi, spiagge e soprattutto mari e oceani.

     Il Kenya, che vive prevalentemente di turismo ed esportazioni agricole, ha una crescita economica del 5-6% annuo e un consumo notevole di sacchetti di plastica. Una volta tanto, il Ministero delle risorse naturali di quel Paese ha fatto passare un provvedimento che mira a ridurre l’impatto ambientale molto elevato dei rifiuti, partendo dalla plastica. Rimane da affrontare il problema della bonifica delle aree inquinate e quello dell’alternativa: da cosa saranno sostituiti i quasi 300 milioni annui di sacchetti di plastica utilizzati e spesso abbandonati in Kenya? Comunque per i prossimi mesi possiamo aspettarci decisioni analoghe anche in altri Paesi. Crediti immagine: MalindiKenya.net . Video Euronews.