Trump ritira l’adesione degli USA all’accordo di Parigi sul clima

     La decisione di ieri (almeno l’annuncio ufficiale c’è stato solo ieri) del Presidente USA è stata presa contro ogni buon senso e contro i seguenti obiettivi concordati a Parigi: “la risposta globale alla minaccia dei cambiamenti climatici, nel contesto dello sviluppo sostenibile e degli sforzi volti a sradicare la povertà, anche tramite:

(a) il mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 °C rispetto ai livelli pre-industriali, e proseguire l’azione volta a limitare l’aumento di temperatura a 1,5° C rispetto ai livelli pre-industriali, riconoscendo che ciò potrebbe ridurre in modo significativo i rischi e gli effetti dei cambiamenti climatici;

(b) l’aumentare la capacità di adattamento agli effetti negativi dei cambiamenti climatici e

promuovere lo sviluppo resiliente al clima e a basse emissioni di gas ad effetto serra, di modo che non minacci la produzione alimentare;

(c) il rendere i flussi finanziari coerenti con un percorso che conduca a uno sviluppo a basse emissioni di gas ad effetto serra e resiliente al clima.” Sono i punti principali dell’art. 2 del testo dell’accordo di Parigi abbandonato dagli USA del presidente Trump.

     C’erano già molti dubbi (come quelli di James Hansen, padre dell’allerta sui cambiamenti climatici) sulla capacità complessiva degli Stati di rispettare gli impegni sottoscritti in Francia nel 2015, sulla possibilità di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C e sulla possibilità di salvare i Paesi più vulnerabili e a rischio per il riscaldamento climatico, come le “piatte” isole del Pacifico. Col ritiro degli USA, che per decenni sono stati i maggiori inquinatori del Pianeta, gli obiettivi sono ancora più difficili da raggiungere. Soprattutto se, come annunciato dal Presidente USA, si riprende l’estrazione e il consumo di carbone su vasta scala per ottenere energia. Aumentano le preoccupazioni, i dubbi, le perplessità sull’efficacia e la forza di tutti gli altri Stati per far invertire la tendenza di quest’aumento di temperatura che mette a rischio le più grandi riserve d’acqua dolce del Pianeta.

     Di sicuro si stanno aprendo nuovi scenari geopolitici mondiali, con gli USA isolati contro tutti o quasi: l’ultima polemica riguarda il capo del governo inglese Theresa May che, pur esprimendo delusione per la decisione USA, non ha firmato la lettera predisposta dai governi di Francia, Germani e Italia a sostegno e conferma degli accordi di Parigi.

     Quali sono stati i motivi delle scelta del presidente Trump? Riaffermare la sovranità americana (?); Smettere di distribuire ricchezza dagli Stati Uniti agli altri Paesi; Gli USA non hanno bisogno dell’accordo. Commenti negativi alla decisione di Trump si registrano da tutti i continenti e la Cina, il maggior produttore attuale di gas serra, si mette a capo dei sostenitori dell’accordo di Parigi.

Ma Trump deve registrare anche l’opposizione alla sua decisione di alcuni grandi Stati, come la California, e città come New York.

Video: L’Annuncio di Trump del ritiro dagli accordi sul clima sottotitolato in italiano. Testo completo dell’Accordo di Parigi.

La dichiarazione di ieri 1° giugno dei Presidenti Emmanuel Macron, Angela Merkel e Paolo Gentiloni.

We, the Heads of State and of Government of France, Germany and Italy, take note with regret of the decision by the United States of America to withdraw from the universal agreement on climate change.
The Paris Agreement remains a cornerstone in the cooperation between our countries, for effectively and timely tackling climate change and for implementing the 2030 Agenda sustainable development goals.
We deem the momentum generated in Paris in December 2015 irreversible and we firmly believe that the Paris Agreement cannot be renegotiated, since it is a vital instrument for our planet, societies and economies.
We are convinced that the implementation of the Paris Agreement offers substantial economic opportunities for prosperity and growth in our countries and on a global scale.
We therefore reaffirm our strongest commitment to swiftly implement the Paris Agreement, including its climate finance goals and we encourage all our partners to speed up their action to combat climate change.
We will step up efforts to support developing countries, in particular the poorest and most vulnerable, in achieving their mitigation and adaptation goals.

Paolo Gentiloni, Emmanuel Macron, Angela Merkel.”

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