Carta del rischio sismico dell’Italia

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     Fino al 2003, il 45% del territorio italiano, corrispondente a quasi 3000 Comuni era stato classificato i tre categorie sismiche, dalla 1a, più grave, alla 3a caratterizzata da un rischio sismico minore.

     Nello stesso anno furono emanate nuove norme ( Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, sulla Gazzetta Ufficiale n. 105 del’8 maggio 2003), allineate a quelle di altri Paesi, che dettarono le basi per una nuova classificazione del rischio sismico per il territorio italiano. Le nuove norme hanno permesso di suddividere i comuni italiani in quattro categorie di rischio sismico, con la scomparsa del territorio “non classificato” e il suo inserimento nella zona 4:

Zona 1 – E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti. Comprende territori situati in Regioni del Centro e Sud Italia: Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria e parte della Sicilia, oltre ad una zona ristretta del Friuli Venezia Giulia.

Zona 2 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti.

Zona 3 – In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari

Zona 4 – E’ la zona meno pericolosa, rappresenta i territori in grigio. I terremoti sono rari.

     Ad ogni zona è associato anche un determinato valore dell’accelerazione massima su roccia, utile per la progettazione di costruzioni antisismiche, sempre obbligatoria, tranne per i Comuni che ricadono nella zona 4, per i quali le Regioni possono prescrivere o meno l’obbligo della progettazione antisismica.

     La colorazione della Carta sismica proposta dalla Protezione Civile nel 2015 si basa su questi criteri e la colorazione più scura si riferisce ai territori con rischio maggiore (calcolato in base al PGA, Peak Ground Acceleration, cioè il picco di accelerazione al suolo).

Mappa della classificazione sismica del territorio italiano al 2015, in formato A3, stampabile. A cura dell’Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile.

Classificazione sismica dei Comuni italiani (2015), tabella in formato Excel.

Per approfondimenti:

http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp .

Crediti immagine: Protezione Civile.

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