L’erosione delle coste, la sua gestione e le formazioni prodotte

orbetello_argenatrio_oly     L’erosione delle coste nel corso del tempo, da una parte ha prodotto paesaggi bellissimi e spettacolari, dall’altra ha creato problemi alle popolazioni e alla gestione del territorio costiero.

     Le coste, zone di confine fra terre emerse e mare, sono soggette al moto ondoso e ai fenomeni di flusso e riflusso di marea. Per questa azione modellatrice sia fisica che chimica del mare, le coste sono ambienti dinamici in perenne trasformazione. Per comodità e motivi di studio, gli studiosi distinguono le coste alte con le loro morfologie (scogli, grotte, falesie, archi) dalle coste basse, caratterizzate prevalentemente da spiagge, tomboli e lagune.

Gargano_Parco_Nazionale_-_arco_naturale     Nel primo caso, l’azione disgregatrice sulle rocce è causata dai frangenti che si abbattono incessantemente in modo più o meno violento sulle coste. Col tempo vengono asportati dalle pareti rocciose frammenti di varie dimensioni, si allargano le fratturazioni e i detriti prodotti scagliati a loro volta alla base delle pareti che li hanno originati, contribuiscono all’azione abrasiva. A quest’azione meccanica si aggiunge quella chimica causata dalla salinità delle acque su molti tipi di rocce, soprattutto calcaree, e quella di organismi “perforatori” come i litodomi.

     I risultati di quest’azione costiera sono spesso spettacolari: oltre alla formazione di promontori e insenature dovuti alla diversa resistenza delle rocce all’erosione, si formano grotte, scogli o faraglioni, archi naturali. In Italia, esempi di queste morfologie costiere sono: i Faraglioni di Capri; le grotte del Gargano tra Peschici, Vieste e Mattinata; le grotte del Salento, fino a Santa Maria di Leuca; le numerose grotte della Sardegna, come quelle del Bue Marino; gli archi naturali, di Palinuro, Tavolara; le falesie costiere del Friuli Venezia Giulia, quelle della Costiera Amalfitana.

Faraglioni_Capri     Nelle coste basse l’azione erosiva è meno intensa e spesso prevale il deposito di sedimenti anziché l’azione erosiva di onde, correnti e maree. In questi casi le formazioni più diffuse sono le spiagge, di varie tipologie a seconda della granulometria dei depositi: spiagge di sabbia fine o grossolana o anche di ciottoli. Le sabbie sono composte prevalentemente da silice e possono essere locali o provenire da altri tratti di litorale. Una caratteristica dei ciottoli è quella di essere levigati e piatti, a causa dell’azione dei frangenti e della risacca. TripAdvisor ha selezionato le 10 spiagge più belle d’Italia per il 2016. Ma lungo le coste basse non ci sono solo spiagge. Ci sono tomboli o cordoni litoranei che delimitano lagune famose (Venezia, Caorle, Orbetello, Grado).

grotta_Zinzulusa     Per approfondire, vedi la pubblicazione “Morfologia costiera” di Giuliano Rodolfi e Enzo Pranzini dell’Università degli Studi di Firenze.

     In molte coste italiane, ad esempio quella adriatica, l’erosione è tale che mette a rischio le abitazioni costiere, le strade, le linee ferroviarie. Spesso oltre alle cause naturali di questo fenomeno, c’è stata la mano dell’uomo: gran parte delle spiagge sono costituite da sabbia portata dai fiumi e la modifica del regime naturale di queste acque ha ridotto l’apporto di sedimenti verso le coste. Senza contare il prelievo diretto che c’è stato in passato della sabbia dalle coste e quello attuale della sabbia fluviale. Nelle zone interessate, per ridurrei danni economici legati alla riduzione della spiaggia, si è intervenuti con scogliere artificiali frangiflutti e con “pennelli” (argini in cemento disposti perpendicolarmente alla linea di costa). Ma non sempre è bastato.

     Per gestire il fenomeno dell’erosione costiera e arrivare a linee guida nazionali sul problema, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il mese scorso ha avviato la costituzione di un Tavolo Nazionale sulla Erosione Costiera. Oltre all’elaborazione di linee guida nazionali che armonizzino gli studi e gli interventi nelle varie Regioni costiere italiane, lo scopo è anche quello di sviluppare attività di collaborazione con altri Paesi del Mediterraneo. La settimana scorsa sul problema c’è stato anche un seguitissimo convegno organizzato dall’ISPRA (http://www.isprambiente.gov.it/it).

     Immagini: 1. Laguna di Orbetello e Monte Argentario (crediti: siviaggia.it ); 2. Arco naturale Gargano (crediti: www.italia.it ); 3. Faraglioni di Capri (crediti: www.capri.it ); 4. Grotta Zinzulusa in Puglia (crediti: www.meteoweb.eu ). 

Video: I Faraglioni di Capri; Grotte del Bue Marino; Laguna di Venezia dall’elicottero; Costa Sud del Gargano;