In questo blog si è scritto dei virus in varie occasioni (Virus modificati; Allarme virus H1N1; Il virus Ebola ritorna; La paura delle vaccinazioni; …). Continua da decenni la discussione sulla loro collocazione in una zona indefinita al confine tra viventi e non viventi. Per diverse caratteristiche che mancano in queste strutture rispetto alle cellule dei viventi, l’opinione prevalente dei biologi è sempre stata quella di non considerarli viventi. D’altra parte, da soli e fuori dalle cellule che sono soliti infettare, non sono in grado di riprodursi né di avere un metabolismo autonomo.
Recentemente però, una ricerca pubblicata sulla rivista “Science Advances” e realizzata nel Laboratorio di bionformatica dell’Università dell’Illinois, suggerisce che i virus dovrebbero entrare a pieno titolo nell’albero della vita. In altre parole costituirebbero un vero e proprio quarto dominio di viventi, accanto ai domini Archea, Bacteria ed Eukarya. Questa convinzione è sostenuta dalle ricerche sulla storia evolutiva delle molecole che costituiscono i virus: una parte del loro percorso nella storia del nostro pianeta è parallelo a quello delle cellule! I virus avrebbero avuto origine, come gli altri viventi da una ancestrale struttura vivente o comunque che abbia generato sia cellule che virus.
Dopo la nascita della sistematica (o tassonomia) moderna con Carlo Linneo (1707-1778) e la sua pubblicazione del Systema Naturae, che introdusse il metodo della nomenclatura binomia e le categorie sistematiche organizzate gerarchicamente, negli ultimi decenni ci sono state due “rivoluzioni” nella classificazione dei viventi. La prima fu quella del 1969 del biologo statunitense Robert Whittaker (1920-1980) che propose la suddivisione dei viventi in cinque regni: monere, protisti, funghi, piante, animali. Due decenni dopo, negli anni ’90, basandosi sugli studi e sull’analisi biochimica del DNA di vari gruppi di viventi, Carl Woese (1928-2012), altro statunitense, propose il dominio come categoria di classificazione superiore al regno. Dopo aver definito gli archea come organismi totalmente differenti dai batteri, Woese diede un contributo definitivo all’attuale classificazione basata sui tre domini.
Dopo altri vent’anni, potrebbe esserci una terza rivoluzione con l’aggiunta del dominio Virus? Non mi stupirei, perché le particelle virali sono formate da una molecola di acido nucleico a singolo o doppio filamento di RNA o DNA che porta l’informazione genetica (come nelle cellule), il tutto racchiuso in un rivestimento proteico (capside). Il fatto che il loro genoma virale compie il ciclo riproduttivo all’interno di una cellula ospite, non credo che possa escluderli in modo categorico dai viventi. D’altra parte solo delle menti “aperte” a nuove modalità di vita, in futuro potranno scoprire e riconoscere eventuali altre forme viventi nell’Universo.
Sulla classificazione e sugli attuali domini, vedi anche Carl Woese; Video: Classificazione dei viventi (microbiologia), di Marta Cappiello.