Il Papa ha sollecitato un’alleanza per sostenere il Pianeta

inondazione     Dopo le preoccupazioni espresse dal segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon per la lentezza con cui procedono le trattative sul clima, in vista della COP 21 di Parigi, il Papa in un’intervista alla stampa e a radio vaticana di due mesi fa ha auspicato un’alleanza internazionale per sostenere il clima della Terra. Un altro richiamo alle coscienze di tutti, dopo l’Enciclica Laudato si’, soprattutto a chi ha il potere di governo e di indirizzo delle politiche industriali ed economiche. Un richiamo ad una maggiore sensibilità per arginare anche il problema dei cambiamenti climatici e le altre emergenze ambientali.

     Ancor prima della sua visita e del discorso tenuto all’Assemblea dell’ONU lo scorso 25 settembre, Papa Francesco ha ribadito le sue idee sociali e ambientaliste, affermando la necessità di una “autentica alleanza per arrivare ad accordi ambientali globali”. Inoltre, a questo scopo “ognuno è chiamato a rispondere personalmente, nella misura che gli compete in base al ruolo che occupa nella famiglia, nel mondo del lavoro, dell’economia e della ricerca, nella società civile e nelle istituzioni”.

     Poi la proposta esplicita, ripresentata con maggiore forza all’Assemblea dell’ONU: “Di fronte all’emergenza dei cambiamenti climatici e con lo sguardo rivolto ai cruciali appuntamenti che nei prossimi mesi li affronteranno l’approvazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile da parte delle Nazioni Unite alla fine di questo mese e soprattutto la COP 21 di Parigi a inizio dicembre, mi sento di proporre che questo dialogo diventi un’autentica alleanza per arrivare ad accordi ambientali globali realmente significativi”.

siccità     Durante la sua attuale visita nei Paesi africani, ha segnalato e denunciato con forza anche altri grandi paradossi della contemporaneità: povertà ed esclusione sociale ed economica di grandi masse di persone, a fronte di enormi ricchezze e sprechi di altri; un sistema economico globalizzato, concepito per escludere molti dal soddisfacimento dei bisogni elementari, acqua potabile, cibo e istruzione in primo luogo. In altre parole: “Assistiamo all’avanzata di nuovi deserti, creati da una cultura dell’egoismo e dell’indifferenza verso gli altri”. Nella sede ONU di Nairobi, riferendosi ai problemi ambientali in senso stretto, ha dichiarato: “Fra pochi giorni inizierà a Parigi una riunione importante sul cambiamento climatico, in cui la comunità internazionale affronterà nuovamente questa problematica. Sarebbe triste e perfino catastrofico che gli interessi privati prevalessero sul bene comune”, aggiungendo poi “Spero che la COP21 porti a concludere un accordo globale e trasformatore, basato sui principi di solidarietà, giustizia, equità e partecipazione, e orienti al raggiungimento di tre obiettivi indipendenti: riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici, lotta contro la povertà e rispetto della dignità umana.”

Nelle immagini, fenomeni estremi sempre più frequenti: inondazioni e siccità. Crediti: inondazione http://www.newschool.edu/ ; siccità www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it .

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