La Carta di Milano

Salvaguardare il futuro del pianeta e il diritto delle generazioni future del mondo intero a vivere esistenze prospere e appaganti è la grande sfida per lo sviluppo del 21° secolo. Comprendere i legami fra sostenibilità ambientale ed equità è essenziale se vogliamo espandere le libertà umane per le generazioni attuali e future.” Human Development Report 2011

     Inizia così la Carta di Milano presentata in occasione dell’inaugurazione dell’EXPO. Cos’è la Carta? Un progetto, un cantiere aperto durante tutto l’EXPO per arrivare alla preparazione di un documento sul cibo che si potrà considerare equivalente al documento di Kyoto sull’ambiente. Una carta di responsabilità e di impegni per i Paesi e i loro governi, le Istituzioni internazionali, ma anche per i comuni cittadini che potranno e dovranno impegnarsi in atti concreti per ridurre gli sprechi alimentari, lottare contro la denutrizione da una parte e l’obesità dall’altra, consumare e produrre in modo ecosostenibile per tutti. Questo anche in previsione degli oltre nove miliardi di persone che abiteranno il Pianeta nel 2050.

     L’obiettivo è arrivare a una Carta, un Protocollo da presentare all’approvazione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un documento importante per richiamare l’attenzione sul benessere di tutti, anche di coloro che attualmente hanno un accesso e una disponibilità di cibo molto limitata, insufficiente al loro sostentamento, ma è soprattutto una richiesta d’attenzione a quelle popolazioni che il cibo possono permettersi di sprecarlo.

     Manteniamoci informati sulla sua elaborazione: potrebbe essere la più importante e significativa eredità immateriale dell’esposizione universale di quest’anno. Lo scorso 7 febbraio, presso l’Università Bicocca di Milano, un gruppo di oltre 500 esperti suddivisi in 40 gruppi di lavoro hanno posto le basi del documento che è stato presentato aperto al contributo dei partecipanti all’EXPO e alla loro firma durante la visita ai vari padiglioni.

Lo spot di presentazione: http://www.expo.rai.it/carta-di-milano-expo2015/

Crediti immagine: www.expo2015.org

     Propongo alcune delle indicazioni di principio iniziali. Noi crediamo che:

– tutti abbiano il diritto di accedere a una quantità sufficiente di cibo sicuro, sano e nutriente, che soddisfi le necessità alimentari personali lungo tutto l’arco della vita e permetta una vita attiva;

– il cibo abbia un forte valore sociale e culturale, e non debba mai essere usato come strumento di pressione politica ed economica;

– le risorse del pianeta vadano gestite in modo equo, razionale ed efficiente affinché non siano sfruttate in modo eccessivo e non avvantaggino alcuni a svantaggio di altri;

– l’accesso a fonti di energia pulita sia un diritto di tutti, delle generazioni presenti e future;

– gli investimenti nelle risorse naturali, a partire dal suolo, debbano essere regolati, per garantire e preservare alle popolazioni locali l’accesso a tali risorse e a un loro uso sostenibile;

– una corretta gestione delle risorse idriche, ovvero una gestione che tenga conto del rapporto tra acqua, cibo ed energia, sia fondamentale per garan­tire il diritto al cibo a tutti

– l’attività agricola sia fondamentale non solo per la produzione di beni ali­mentari ma anche per il suo contributo a disegnare il paesaggio, proteg­gere l’ambiente e il territorio e conservare la biodiversità.

Noi riteniamo inaccettabile che:

– ci siano ingiustificabili diseguaglianze nelle possibilità, nelle capacità e nel­le opportunità tra individui e popoli;

– non sia ancora universalmente riconosciuto il ruolo fondamentale delle donne, in particolare nella produzione agricola e nella nutrizione;

– circa 800 milioni di persone soffrano di fame cronica, più di due miliardi di persone siano malnutrite o comunque soffrano di carenze di vitamine e mi­nerali; quasi due miliardi di persone siano in sovrappeso o soffrano di obesi­tà; 160 milioni di bambini soffrano di malnutrizione e crescita ritardata;

– ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo prodotto per il consumo umano siano sprecati o si perdano nella filiera alimentare;

– più di 5 milioni di ettari di foresta scompaiano ogni anno con un grave danno alla biodiversità, alle popolazioni locali e sul clima;

– le risorse del mare siano sfruttate in modo eccessivo: più del 30% del pesca­to soggetto al commercio è sfruttato oltre la sua capacità di rigenerazione;

– le risorse naturali, inclusa la terra, possano essere utilizzate in contrasto con i fabbisogni e le aspettative delle popolazioni locali;

– sussista ancora la povertà energetica, ossia l’accesso mancato o limitato a servizi energetici e strumenti di cottura efficienti, non troppo costosi, non inquinanti e non dannosi per la salute.

 

 

     

 

 

Il testo completo della Carta di Milano,  proposto all’apertura dell’EXPO 2015, articolato in dieci punti: cibo, spreco, suolo, salute, lavoro e minori, sostegno, ecosistema, innovazione, frodi, energia pulita.

     Tralascio gli aspetti più controversi di questa importante manifestazione: eccessiva importanza agli aspetti commerciali e spazi alle grandi multinazionali del cibo; sfruttamento di manodopera giovanile (volontariato); prezzi generalmente troppo elevati su tutto ciò che gravita intorno all’EXPO.