Scala Torino e scala Palermo: rischio d’impatto con la Terra

scala-torino630x360-300x212     Il nome richiama la città sabauda ma si riferisce ad una scala internazionale che misura il pericolo di impatto di asteroidi e comete con la Terra. Il nome “scala Torino” gli venne attribuito nel 1999, durante un congresso internazionale sui corpi minori del Sistema Solare che potrebbero rappresentare un rischio per il nostro pianeta. Il nome “Torino” deriva dal fatto che quel congresso si tenne proprio nella città piemontese.

     Il valore della scala va da zero, attribuito a quei corpi che non rappresentano alcun rischio d’impatto con la Terra, a 10 cioè rischio massimo, certezza di un impatto dell’asteroide (o cometa) con il pianeta Terra. Come la scala Mercalli per i terremoti, non è quantitativa ma “qualitativa” e fu ideata perfezionando una precedente scala sviluppata da Richard Binzel al MIT di Boston e prevede solo valori interi, senza decimali. La tabella in cui è rappresentata la scala, per essere comprensibile a tutti già ad una prima occhiata è provvista anche di colori: dal bianco, al verde, al giallo, all’arancione, fino al rosso.

scala_Palermo     Analogamente alla scala Richter per i terremoti, anche il rischio d’impatto dei NEO (near-Earth object) è stata predisposta una scala matematica di carattere logaritmico: la scala Palermo. Quest’ultima è definita dal logaritmo in base 10 del rapporto della probabilità d’impatto con il rischio di fondo del tempo T in anni (frequenza annua di un impatto). In simboli: 

     Tutti i corpi la cui traiettoria li porta ad avvicinarsi pericolosamente alla Terra sono classificati con un valore di queste scale. La scala Palermo è destinata ad esperti, per quantificare in modo più dettagliato il rischio d’impatto del corpo celeste con la Terra.

meteorcrater_Arizona-300x196     La storia del nostro pianeta ci insegna che è solo questione di tempo: in quattro miliardi e mezzo di anni (età della Terra) ci sono stati centinaia di impatti catastrofici, perciò altri impatti si verificheranno certamente, in una scala temporale che non è quella della durata della vita umana, ma si parla di centinaia di migliaia di anni o milioni di anni.

     La NASA aggiorna sistematicamente gli oggetti NEO e il loro rischio d’impatto con la Terra: http://neo.jpl.nasa.gov/risk/ : nelle ultime colonne sono rappresentati i valori della scala Palermo e quelli della scala Torino (sempre zero, negli ultimi anni per fortuna).

     Nell’immagine, il meteor crater o cratere di Barringer in Arizona (USA), un cratere con un diametro di 1,2 km e profondo 170 m originato circa 50.000 anni fa da un meteorite di circa 30 metri di diametro.

Per saperne di più, da wikipedia: Scala Torino; Scala Palermo .

Credit del meteor crater in Arizona: http://neo.jpl.nasa.gov/images/ .

http://it.wikipedia.org/wiki/Meteor_Crater 

 

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