La Città della Scienza in fiamme

citta-della-scienza-napoli-300x160      Questa notte quattro dei cinque padiglioni della Città della Scienza di Napoli sono finiti in fumo. Era una delle più belle strutture interattive volte alla divulgazione della scienza per giovani e adulti. Veniva visitata mediamente da circa 350.000 persone all’anno. Ho avuto modo di visitarla e apprezzarla anch’io. Era composta anche da un planetario, un centro congressi, un centro di formazione e un’area espositiva per eventi artistici. Sembra si sia salvato solo il padiglione del teatro. Si trovava in un’area simbolo della rinascita di Napoli, nell’ex Italsider di Bagnoli, di fronte al mare.

L’operazione di spegnimento è stata lunga e difficile e questo fà pensare che il rogo possa aver avuto un’origine dolosa. Se così fosse, il dispiacere sarebbe ancora maggiore. Una volta le persone che si occupavano e/o scrivevano di scienza venivano perseguitate e in alcuni casi giustiziate (Giordano Bruno, il grande filosofo originario di Nola nel napoletano, docet), i loro libri messi all’indice o bruciati. Oggi i nuovi barbari distruggono anche le strutture in grado di appassionare i più giovani e indirizzarli verso lo studio scientifico.

La città della Scienza, come altre strutture museali interattive presenti in Italia e molto di più all’estero, con le sue numerose attività permetteva di andare facilmente oltre l’apprendimento meccanico e mnemonico di regole, fatti e nozioni scientifiche. Consentiva di arrivare alla concettualizzazione, alla comprensione profonda e duratura. Da oggi ci sarà una struttura di divulgazione e apprendimento scientifico in meno, soprattutto nel mezzogiorno dove queste non abbondano.

Dispiace anche apprendere sulle notizie di stampa che ci fossero numerosi materiali di legno e altre sostanze infiammabili. Ma è molto improbabile che un incendio si sviluppi autonomamente e che si propaghi velocemente in diversi capannoni. La presenza di un custode e di un sistema antincendio avrebbe dovuto evitare o quantomeno circoscrivere la distruzione. A danno si aggiunge altro danno: cosa ne sarà dei 160 dipendenti della struttura? L’attuale periodo di recessione consentirà in pochi anni  di mettere in atto iniziative di ripristino? Certamente delle attuali strutture non è recuperabile nulla. Purtroppo non ci resta che ricordarla nella sua bellezza. L’immagine proviene dal sito napolike.it . Video del disastro e di una delle mostre ospitate  nella struttura in passato.

http://www.youtube.com/watch?v=F31ygfOWr5U

http://www.youtube.com/watch?v=87hUrRUHhdY

http://www.youtube.com/watch?v=st_NPtJcsv4