Termovalorizzatori e riduzione dei rifiuti

     Scrivendo sulla settimana europea della riduzione dei rifiuti, ho citato la regola delle 3 R: Riduci quello che usi, Riusa quello che puoi, Ricicla tutto il resto. Ma cosa fare, in pratica, per ridurre i rifiuti? Alcuni semplici suggerimenti possono essere utili.

Carta: utilizzare i fogli su entrambe le facciate, stampare solo i documenti necessari, quando si compra un prodotto preferire quelli che non hanno imballaggio o ne hanno meno.

Plastica: acquistare quelli che hanno il minimo imballaggio oppure quelli distribuiti in confezioni ricaricabili, ridurre all’essenziale l’acquisto di bibite confezionate in bottiglie di plastica.

Materiali organici: non acquistare o cucinare cibo in eccesso per ridurre gli avanzi, se possibile (disponibilità di un orto o giardino) eseguire il compostaggio domestico.

Vetro: riutilizzare i contenitori, preferire i prodotti freschi a quelli conservati e confezionati nei vasetti di vetro.

Lattine: Limitare l’acquisto di bevande in lattine di alluminio e ricordare che questo elemento può essere riciclato al 100%, ridurre l’acquisto di prodotti in scatola.

     Ricordare poi che ogni comune ha un suo ecocentro per smaltire rifiuti ingombranti, potature, ramaglie, sfalci, elettrodomestici, pneumatici, oli minerali e vegetali, barattoli di vernici, ecc.

Per alcuni è utile anche sapere che l’abbandono dei rifiuti è un reato punito ai sensi del decreto legislativo 152 del 2006 e dei regolamenti dei comuni interessati.

Maggiori informazioni si possono trovare su http://www.cidiu.to.it/cidiuservizi/ .

     Anche i termovalorizzatori svolgono un ruolo importante per “ridurre” e “valorizzare” a valle, i rifiuti dopo la loro produzione. Sono impianti per la combustione di rifiuti solidi urbani, dopo la raccolta differenziata. Non sono semplici inceneritori: il calore prodotto dalla combustione viene recuperato e trasformato in energia elettrica e calore per il teleriscaldamento. La Direttiva Europea relativa ai rifiuti  considera la termovalorizzazione una delle forme di recupero, non un semplice  smaltimento. In provincia di Torino, dopo la grande discarica di Basse di Stura ormai satura, non in grado di accogliere altri rifiuti, si è costruito il termovalorizzatore del Gerbido con tutte le norme di sicurezza previste per il controllo delle emissioni gassose. Il Gerbido si trova nella periferia di sud-ovest, al confine con i comuni di Grugliasco, Rivoli, Beinasco e Orbassano. Opportunamente gestito, dovrebbe entrare in funzione nei prossimi mesi permettendo di superare il “sistema discarica” e ricavare preziose quantità di energia. Le tecnologie utilizzate, simili a quelle di altri termovalorizzatori all’avanguardia di alcune città europee, dovrebbero garantire un basso impatto ambientale per le aree circostanti.

Per approfondimenti: http://www.trm.to.it/  Le opinioni, naturalmente contrarie del movimento 5stelle: http://www.movimentotorino.it/temi/rifiuti-zero-no-allinceneritore-del-gerbido.html