Cos’è la bioetica?

Non è mia intenzione entrare in un “campo minato” qual è quello della bioetica, soprattutto in Italia per le sue implicazioni religiose, sulle quali non sono affatto preparato. Voglio soltanto segnalare qualche definizione di bioetica a scopo didattico e la Dichiarazione Universale sulla bioetica e i diritti umani, approvata dalla Conferenza Generale dell’Unesco del 2005, con alcuni riferimenti anche alla protezione dell’ambiente, della biosfera, della biodiversità e all’educazione.

     Il termine bioetica indica l’etica applicata alla scienza, incentrata sui grandi interrogativi che riguardano la vita umana, il progresso scientifico e tecnologico. Perciò coinvolge in modo diretto la ricerca scientifica volta, generalmente, alla cura delle malattie e a migliorare la qualità della vita umana.

Una prima definizione venne data da Van Rensselear Potter (1911-2001) nel 1970: “La bioetica è lo studio sistematico della condotta umana nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute, quando tale condotta è esaminata sulla base di valori e principi morali”.

Un’altra si ricava dall’ Oxford English Dictionary, 1989:
“La bioetica è la disciplina che si occupa delle questioni etiche che sorgono come risultato dei progressi in medicina e biologia”.

Una definizione più vicina a noi, nello spazio e nel tempo,  è del Prof. Adriano Vitelli (Primario emerito di Medicina all’Ospedale Molinette di Torino, socio fondatore della Consulta di Bioetica di Milano, Coordinatore della Consulta laica di Bioetica di Torino, già Vicepresidente della Consulta Nazionale), “Bioetica significa specificamente etica riferita alla tutela e al rispetto della vita e al comportamento che ognuno deve tenere a questi fini.
La bioetica comunque nasce in particolare con gli impetuosi progressi della biologia, della tecnologia e della medicina clinica e, in questo quadro, nel rispetto delle scelte che può e voglia fare il malato. 
L’avanzamento degli ultimi decenni in campo di biologia, di tecnologia e di medicina ha reso molto più complesso il problema del rapporto tra malato, medico e strutture sanitarie e prospettive di cura, con la possibilità che vengano proposte terapie e interventi diagnostici che possono infastidire il malato e non dare successi o vantaggi”.

Ciascuno può rendersi conto dell’importanza e della delicatezza dei temi affrontati dalla bioetica: la salvaguardia dell’individuo, la cura delle malattie, il problema dell’eutanasia, quello della ricerca sulle cellule staminali anche embrionali, la procreazione assistita, la fecondazione artificiale, il trapianto di organi, l’ingegneria genetica, la dignità umana, …

In alto o a destra nella colonna si può selezionare la scheda contenente il testo dei principi generali e delle linee guida su bioetica e diritti umani, approvati dall’Unesco. Qui riporto soltanto qualche articolo che ha riferimenti specifici alle scienze, all’educazione e all’istruzione.

Articolo 2. Finalità

Gli scopi di questa Dichiarazione sono:

a) fornire un quadro universale di principi e di procedure atti a guidare gli Stati nella formulazione della loro legislazione e delle loro politiche nel campo della bioetica;

b) orientare le azioni di individui, gruppi, istituzioni e aziende,  pubbliche e private;

c) promuovere il rispetto per la dignità umana e proteggere i diritti umani, assicurando il rispetto per la vita degli esseri umani, nonché le libertà fondamentali, in conformità con il diritto internazionale dei diritti umani;

d) riconoscere l’importanza della libertà della ricerca scientifica e i benefici derivanti dagli sviluppi scientifici e tecnologici, sottolineando allo stesso tempo la necessità che tali sviluppi avvengano nel quadro dei principi etici contenuti in questa  Dichiarazione, che rispettino la dignità umana, i diritti umani e  le libertà fondamentali;

e) alimentare un dialogo multidisciplinare e pluralista sulle questioni bioetiche tutti i soggetti portatori di interessi in materia, nonché nella società nel suo insieme

f) promuovere un accesso equo agli sviluppi della medicina, della scienza e della tecnologia, così come lo scambio maggiore possibile e la rapida diffusione delle conoscenze riguardo a tali sviluppi, e la condivisione dei benefici che ne derivano, con particolare attenzione ai bisogni dei paesi in via di sviluppo;

g) salvaguardare e promuovere gli interessi delle presenti e delle future generazioni;

h) dare rilievo alla biodiversità e alla sua conservazione quale comune responsabilità dell’umanità.

Articolo 4. Benefici e pregiudizio

Nell’applicazione e nell’avanzamento della conoscenza scientifica, la pratica medica e le tecnologie ad essa associate, i benefici diretti e indiretti a vantaggio dei pazienti, dei partecipanti alla ricerca e delle altre persone coinvolte dovrebbero essere estesi al massimo e dovrebbe invece essere ridotto al minimo qualunque danno a carico di tali individui.

Articolo 16. Protezione delle future generazioni

Deve essere data la giusta attenzione all’impatto delle sciente della vita sulle future generazioni, compresa la loro costituzione genetica.

Articolo 17. Protezione dell’ambiente, della biosfera e della biodiversità

Deve essere prestata la dovuta considerazione all’interconnessione tra esseri umani e altre forme di vita, all’importanza dell’accesso appropriato all’utilizzo delle risorse biologiche e genetiche, al rispetto per le conoscenze tradizionali  e per il ruolo degli esseri umani nella protezione dell’ambiente, della biosfera e della biodiversità.

Articolo 20. Valutazione e gestione del rischio

Deve essere promossa la valutazione del rischio e la gestione del rischio in campo medico, delle scienze della vita e nelle tecnologie associate.

Articolo 23. Educazione, formazione e informazione in materia di bioetica

1. Al fine di promuovere i principi stabiliti da questa Dichiarazione e di raggiungere una migliore comprensione delle implicazioni etiche dello sviluppo scientifico e tecnologico, in particolare a vantaggio dei giovani, gli Stati dovrebbero impegnarsi ad alimentare l’educazione in materia di bioetica e la formazione ad ogni livello, nonché ad incoraggiare programmi di informazione e di diffusione delle conoscenze in materia di bioetica.

2. Gli Stati dovrebbero incoraggiare la partecipazione in tale sforzo di organizzazioni intergovernative internazionali e regionali, delle organizzazioni non-governative regionali e nazionali.

Nell’immagine: cellule staminali al microscopio elettronico. Da:  bioethics.virginia.edu/

Qualche storica indicazione bibliografica: V. R. POTTER, Bioetica. Ponte verso il futuro ( 1971 ), Messina, 2000. Qualche sito specifico:

http://www.bioetica.it/

http://www.portaledibioetica.it/

http://www.istitutobioetica.org/

 

1 commento su “Cos’è la bioetica?”

  1. No non sono impazziti! Quello che sta succedendo in Italia è pari pari quello che è successo negli Stati Uniti per Terry Schiavo dove ci fu uno scontro tra potere esecutivo e potere giudiziario.Il caso Englaro lo rivivremo anche durante la discussione della proposta del PDL sul testamento biologico , presentata da Calabrf2, che sembra appoggiata da una parte del PD, che in sostanza ripresenta il paternalismo medico , perché pur prevedendo che per gli atti medici sia necessario il consenso informato, l’autodeterminazione del cittadino avrà un limite e non sarà vincolante per il medico; in ogni caso sare0 impossibile sospendere l’idratazione e l’alimentazione, perche8 giudicati atti non medici .in poche parole sarà una storia infinita, adesso giocata sulla pelle di una persona.Se qualcuno afferma che la vita è indisponibile e io non ci credo, come uscirne, cosa fare se io non credo che la vita zoe non è la la stessa cosa della vita bio , come uscirne da questo muro contro muro?. Andremo a colpi di maggioranza semplice, imponendo la nostra visione anche agli altri? La scienza continuerà ad essere letta secondo la lente delle proprie convinzioni personali e potremo stare mesi a discutere sulle best evidences .

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