Il Föhn in Piemonte

temperatura-fohn-300x288     Cos’è il fohn? Nell’Italia settentrionale è ben conosciuto. Si tratta di un vento caldo e asciutto che scende dalle catene montuose. L’aria con scarsa umidità, persa sul versante francese o svizzero, scendendo sul versante italiano si comprime e, per effetto di questa compressione, si riscalda arrivando a valle con una temperatura superiore rispetto a quella di partenza. È successo sulla pianura piemontese il 5 gennaio scorso e nella notte dell’Epifania. Generalmente in Piemonte il Föhn proviene da Ovest, sulle pianure lombarde e venete da Nord e nel Friuli Venezia Giulia da Est. A seconda delle zone interessate il Föhn (o Favonio) è stato moderato o forte, soprattutto nella notte. La conseguenza è stata uno svolazzare di carte varie per le strade e sui balconi e un forte aumento della temperatura dell’aria. Nei giorni precedenti la temperatura, di notte in particolare e molto di più nelle campagne, scendeva sotto lo zero. I questi due giorni e nella notte compresa, invece si è sempre mantenuta sopra lo zero. Il grafico in alto, elaborato con i dati ricavati dalla stazione dei giardini reali dell’ARPA Piemonte, sulla temperatura dell’aria a Torino centro,  evidenzia queste differenze: il 5 e il 6 gennaio sia le minime della notte che le massime del primo pomeriggio sono sensibilmente più elevate rispetto ai giorni precedenti. Alla mezzanotte tra il 5 e il 6 la temperatura era di 10 °C, scesi a 5 alle 6 del mattino. A Venaria Reale, su un balcone esposto a Sud, un termometro all’ombra, alle ore 14 del giorno 6, segnava 26 °C. Una situazione impensabile per il 6 gennaio! Naturalmente il vento ha portato sereno e ottima visibilità, tanto che appena dopo il crepuscolo erano ben visibili ad occhio nudo, anche in città, sia Venere verso Ovest che Giove verso Sud. Torino d’inverno lo aspetta come la manna dal cielo, più della pioggia. Perché? Soprattutto perché pulisce l’aria della città e delle cittadine della prima cintura, disperdendo gli inquinanti e lo smog verso le campagne, altrimenti bloccato dalla “collina” torinese. Quali sono questi inquinanti? Soprattutto ossidi di azoto NOx, diossido di zolfo SO2, monossido e diossido di carbonio CO e CO2,  e vari tipi di particelle solide, come i famigerati PM10 (particelle microscopiche, il cui diametro è uguale o inferiore a 10 µm, cioè 10 millesimi di millimetro). Anche a Milano, alle prese con gli stessi problemi di inquinamento, se non più gravi, ha fatto comodo un po’ di  Föhn che, in effetti, è arrivato nella mattinata del 6 gennaio.

Sulle montagne e nelle zone sciistiche invece non è ben visto, anzi per niente. Può determinare lo scioglimento della neve, soprattutto se ce n’è già poca, e aumenta considerevolmente il rischio valanghe. L’Eco del Chisone (giornale on line della zona di Pinerolo) riportava l’allarme meteo il giorno 5 con queste parole: “A partire da questa mattina le valli del Pinerolese sono interessate da forti venti di föhn, provenienza nord-ovest, che in alta quota (3000 m.) potrebbero aver assunto la forza di ciclone con velocità anche di 200 km/h.  In queste ore sono segnalati disagi nelle valli con forti raffiche, in particolare a partire da 700/1000 metri di quota. In Val Chisone piove di stravento a partire dal Comune di Fenestrelle, mentre a 2000 metri si segnala tormenta e neve. Previsti grandi accumuli di neve portata dal vento. Per questo, viste anche le alte temperature, l’Arpa ha lanciato un allarme anche per il pericolo di slavine, sconsigliando vivamente qualsiasi escursione fuori pista, fino a quando la situazione non sarà rientrata nella normalità. Le forti raffiche di vento dovrebbe interessare anche il fondo valle e la pianura pinerolese a partire dalla tarda serata. Le raffiche potrebbero raggiungere la velocità di 100/150 km all’ora. Si consiglia estrema prudenza negli spostamenti sia in auto, sia a piedi per il pericolo che oggetti, anche pesanti, vengano trascinati dal vento.

Questo tipo di vento viene definito anche “orografico”, perché le sue caratteristiche di temperatura e spostamento (caratteristiche termodinamiche) sono determinate dalla conformazione delle montagne dove si forma. Il Föhn ha un corrispondente in varie parti del pianeta ad esempio nel Nord America c’è il Chinook, un vento caldo delle Montagne Rocciose.

      L’immagine esplicativa è tratta dal sito tedesco (del resto Föhn è un termine tedesco) http://www.m-forkel.de/klima/foehn.html e mostra chiaramente le differenze di temperatura ed umidità dell’aria che sale su un versante rispetto a quella che scende (Föhn) sul versante opposto. Sul versante in salita, nel nostro caso il versante francese delle Alpi, c’è stata una consistente nuvolosità accompagnata da piogge. Ricordo che l’aria in salita si raffredda di 1 °C ogni 100 m per i primi 1.100 metri circa, poi si raffredda solo di 0,5 °C ogni 100 m. Questa differenza perché la condensazione del vapor acqueo libera una certa quantità di calore che “riscalda” l’aria circostante. Superata la cima delle montagne, le nubi si dissolvono o formano altocumuli lenticolari e, l’aria in discesa (secca), aumenta di temperatura più rapidamente di quanto sia stato il raffreddamento in salita: è il Föhn.

Per saperne di più:

http://www.nimbus.it/nimbusonline/esercitazionefoehn.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Favonio

http://www.meteovalmorea.it/index.php?option=com_content&view=article&id=28&Itemid=43

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