L’anno della biodiversità

     Ma cosa si intende per biodiversità? La definizione più completa, forse, è quella adottata dalle Nazioni Unite, al Vertice della Terra di Rio de Janeiro del 1992: “la diversità biologica è la variabilità degli organismi viventi di tutte le fonti, incluse, tra l’altro, quelle terrestri, marine ed altri ecosistemi acquatici, nonché i complessi ecologici dei quali essi fanno parte, tra cui la diversità all’interno di ogni specie, tra le specie e degli ecosistemi”. Perciò, la biodiversità comprende, a livelli diversi, sia i caratteri genetici, sia le specie e gli ecosistemi.

Ricordiamo che un gene è un tratto di DNA cromosomico responsabile della trasmissione di un particolare carattere ereditario.

La specie invece è l’unità di base della classificazione binomia degli esseri viventi, adottata per la prima volta da Carlo Linneo e può essere definita come “un gruppo di organismi capaci di incrociarsi tra loro e produrre una prole fertile.

L’ecosistema è ununità strutturale naturale costituita da tutti i viventi (piante, animali, funghi e  microorganismi) di un’area, insieme a tutti i fattori abiotici della stessa area.

Invece il termine biodiversità è stato coniato in inglese nel 1980 e venne introdotto per la prima volta nel gergo scientifico nel 1985.

Trenta anni dopo la nascita del termine, il 2010 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale della Biodiversità” (International Year of Biodiversity) . La dichiarazione venne fatta dall’Assemblea Generale ONU nell’ottobre del 2006. Il logo che è stato creato fa riferimento anche alle diversità umane e potrà essere utilizzato, anche tradotto in altre lingue, dai vari Paesi per tutte  le manifestazioni legate alla celebrazione.

In quest’anno si vuole celebrare la vita in tutte le sue forme e gli ambienti del pianeta per ribadire la loro importanza anche in riferimento alla nostra esistenza. Quest’ultima infatti dipende dagli altri viventi e dalla preservazione degli ambienti naturali. Tutti i Paesi del mondo sono stati invitati a mettere in atto azioni per salvaguardare le varietà dei viventi e degli ecosistemi. Il sito ufficiale dell’International Year of Biodiversity è: http://www.torinoscienza.it/link/apri?obj_id=2996 . Tutte le manifestazioni che sono state o saranno intraprese possono essere registrate sul sito  http://www.torinoscienza.it/link/apri?obj_id=2997

A molti sembra una celebrazione quanto mai opportuna perché per troppo tempo la natura è stata considerata solo una fonte di risorse da sfruttare il più possibile per l’arricchimento economico, magari a scapito delle popolazioni che ne erano legittime proprietarie. È un’occasione per incontri, riflessioni, azioni concrete per la tutela dei viventi in tutte le loro innumerevoli varietà.

Al di la dei convegni, sono soprattutto le azioni concrete che potranno rallentare l’enorme perdita di biodiversità che si registra da alcuni decenni a causa principalmente di alcune dissennate attività umane: incendi, caccia indiscriminata, sprechi, sfruttamenti fino all’impoverimento, all’esaurimento e all’estinzione.

Se ci limitiamo alle specie, animali e vegetali soprattutto, quelle a rischio di estinzione nel mondo sono elencate nella cosiddetta Lista Rossa 2008 della IUCN  (International Union for Conservation of Nature). Per l’Italia risultano segnalate 138 specie, oltre il 90% delle quali sono animali. Pur essendo aumentate notevolmente le aree adibite a parco o comunque protette, nel nostro Paese rimane da fare ancora molto per salvaguardare la biodiversità. Pur essendo uno dei Paesi firmatari della Convenzione sulla Diversità Biologica, l’Italia, insieme ad altri 30 Stati, non ha ancora presentato un programma per la salvaguardia della biodiversità. Altri 160 Paesi hanno già presentato i loro programmi e le strategie per attuarli. Dispiace constatare che anche in campo ambientale siamo sempre nelle retrovie.

Per chi vuole approfondire l’argomento, in rete ci sono diverse risorse. Si può anche scaricare liberamente il volume “Biodiversità” edito dall’Enea, di 216 pagine in formato pdf; autori: Laura Maria Padovani, Paola Carrabba, Barbara Di Giovanni, Francesco Mauro. Ci sono molti riferimenti anche al problema dello sviluppo economico e al difficile rapporto  con la conservazione delle risorse biologiche. 

http://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V2009_12-Biodiversita.pdf

 

1 commento su “L’anno della biodiversità”

  1. Buongiorno a voi del blog,
    mi chiamo Alessandro e sono un lavoratore-studente iscrittomi pochi anni fa in Scienze Ambientali e ho scoperto or ora il vostro sito e ne sono rimasto piacevolmente colpito per la scorrevolezza degli argomenti e la semplicità della descrizione di questi. Proprio in riferimento all’International Year of Biodiversivity,ho recentemente scritto una relazione di divulgazione scientifica mia personale, nel senso che non è un lavoro commissionato dalla mia facoltà, che darò alla stampe (pochi libretti per ora, visto che mi sovvenziono da me), saranno per ora poche copie e che distribuirò gratuitamente alle biblioteche dei paesini più piccoli della mia zona dove li la scienza fa fatica ad entrare. I libretti avranno proprio come tema "le minacce che incombono sulla biodiversità" e ci tenevo nel farvelo sapere.Continuate così che mi piacete.

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