Allarme virus H1N1 e influenza A

      Da un po’ di tempo si parla molto del virus H1N1. Da oltre due decenni si parla e si scrive molto di un altro virus, dei suoi effetti e dei modi per combatterlo: è l’HIV. Ma in generale, cos’è un virus? Il significato del nome è indicativo, virus è un termine latino e significa veleno. Sul vocabolario “Castiglioni-Mariotti” si legge: “maleum virus = mortifero veleno (Virgilio). I virus sono microscopici parassiti (le dimensioni vanno da 0,04 a 0,3 μm, perciò sono visibili solo al microscopio elettronico, non a quello ottico che arriva al massimo a 1.500 ingrandimenti) la cui natura è discussa, infatti non sono considerati organismi viventi perché non sono in grado di riprodursi da soli né di svolgere processi metabolici senza un ospite vivente, unicellulare o pluricellulare, nel quale insediarsi. Oltre ad essere circa 1000 volte più piccoli di un batterio, contengono acidi nucleici: DNA oppure RNA e spesso hanno anche forma geometrica. Sono parassiti obbligati e il loro genoma sfrutta il genoma della cellula ospite per riprodursi. Il genoma del virus infatti contiene le informazioni per la costruzione di altre particelle virali ed è racchiuso in un involucro proteico detto capside. Talvolta è presente un’altra struttura esterna detta envelope, costituita da proteine, lipidi e glucidi. La struttura del capside può avere tre forme fondamentali: quella di icosaedro (solido regolare a 20 facce triangolari); tubulare, con aspetto dritto o curvato; struttura complessa, con una serie di rivestimenti irregolari o con appendici che non determinano una forma geometrica. 

     I virus possono infettare sia cellule eucariote che procariote e alcuni possono passare da una specie vivente ad un’altra con relativa facilità. Una volta entrato in una cellula, i geni virali si “impadroniscono” del sistema che sintetizza le proteine della stessa cellula e lo utilizzano per produrre nuove particelle virali. Dopo un certo tempo la cellula muore, liberando le migliaia di particelle virali che si diffondono nell’organismo per infettare altre cellule. La velocità di riproduzione dei virus è maggiore rispetto a quella già elevata dei batteri. Esistono diverse classificazioni dei virus: in base al tipo di involucro, al tipo di acido nucleico, al tipo di ospite; perciò abbiamo centinaia di tipi diversi di virus e molti di essi provocano malattie che possono essere anche mortali, sia per l’uomo sia per gli altri esseri viventi (monere, protisti, funghi, piante, animali).

     I virus del raffreddore e dell’influenza, ad esempio, sono parassiti transitori e il contagio tra le persone avviene per contatto con mani o oggetti contaminati, oppure per via aerea per mezzo di microscopiche goccioline diffuse nell’aria da colpi di tosse o starnuti. Il virus H1N1 è proprio di tipo influenzale e determina la cosiddetta “influenza suina” o influenza A, per non dare a quest’animale colpe che non ha e per non causare riduzioni ingiustificate del consumo di prodotti suini. Infatti se maiali e polli si ammalano è perché vivono ammucchiati uno sull’altro e sono bombardati da antibiotici di vario tipo, per non parlare della loro alimentazione. Il primo caso di influenza A è stato diagnosticato in Messico nell’aprile del 2009, da allora il virus responsabile si è diffuso in quasi tutto in mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, per la facilità di diffusione e di contagio dell’H1N1, ha definito un allarme al livello 6, il massimo previsto. Questo perché si tratta di un virus nuovo, con cui il nostro organismo non è mai venuto a contatto, tranne in parte gli ultrasessantenni, perciò siamo privi di difese immunitarie. Secondo l’O.M.S., dagli inizi di aprile al 31 luglio 2009, il virus ha contagiato 162.380 persone e i morti sono stati 1.154, lo 0,71% cioè il 7,1‰, all’incirca la stessa incidenza percentuale della normale influenza. Ciò che preoccupa è che l’H1N1 colpisce soprattutto persone giovani e l’influenza A che produce va ad aggiungersi alla normale influenza, non la sostituisce. Uno studio statistico statunitense ha rilevato che l’influenza A colpisce 14 volte in più i giovani rispetto agli anziani. In Europa e in Italia il picco delle infezioni si prevede per il periodo invernale, da dicembre a marzo, ed è stata già prevista una campagna di vaccinazione per alcune categorie: personale sanitario e delle forze dell’ordine. Il Ministero della salute ha comunicato che dal 15 novembre saranno disponibili circa 8 milioni di dosi di vaccino e la vaccinazione sarà gratuita e facoltativa presso gli ambulatori dei medici di base e i pediatri. In Germania intanto c’è una diffidenza diffusa verso la vaccinazione contro questo virus per gli effetti collaterali che può provocare e l’incertezza sulla sua efficacia. Una volta colpiti, i farmaci utilizzati e tutt’ora in produzione contro questo nuovo virus sono l’oseltamivir e lo zanamivir, però la loro efficacia varia a seconda delle persone, considerata anche la facilità con cui il virus muta. L’allarme dell’influenza A segue di alcuni anni quello dell’influenza aviaria, il cui virus fu isolato per la prima volta nel 1996 in Cina, che a sua volta seguiva quello della “mucca pazza” o Encefalopatia bovina spongiforme, determinata da un virus isolato all’inizio in Gran Bretagna, nel 1986. Questi allarmi ci mettono in guardia per il pericolo di infezione, però per molti sono una fonte di guadagno e arricchimento, infatti anche gli allarmismi sono una forma di marketing per alcune industrie farmaceutiche, la più immorale e forse la più redditizia.

Per approfondimenti:

http://it.wikipedia.org/wiki/H1N1

http://www.ministerosalute.it/dettaglio/principaleFocusNuovo.jsp?id=13&area=influenzaA&colore=2

http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=6593

La foto del virus H1N1 è di pubblico dominio e di proprietà del governo USA